Alla fine Indip ha pubblicato la sua inchiesta sulla società costituita tra Alessandra Todde e il suo Capo di Gabinetto. La trovate qui. Però, tanto quanto l’inchiesta è precisa sul piano descrittivo, non è acuta sul piano interpretativo.
Mettiamo in fila i fatti descritti.
Nel luglio del 2020 Alessandra Todde, allora viceministro del Mise, e l’allora assessore semplice del Comune di Carbonia ing. Caschili, danno vita alla società Siamoliberiebelli con sede dove? Dice Indip nella residenza cagliaritana della presidente della Regione, sita in via My Dear n. 1.
L’uliveto, la spa, la pace ohm! La società compra 8 ettari di terreno agricolo, con al centro un po’ di cubatura.
Bellissima, commovente e al limite del poetico la risposta data da Caschili a Indip sui moventi della società: parafrasandola, per non rubare tanto acume e tanta carica di commozione al copyright di Indip (andate a leggerla, ma con i fazzoletti in mano, mi raccomando) Caschili lega l’idea del progetto di un hotel rurale di fascia alta, ipertecnologico e immerso nel verde, alla sconfitta elettorale patita da lui e dalla Todde nel 2019. Il nesso è di una logica davvero sconvolgente e ha un effetto ammeschinante che colpisce il lettore, perché induce a dire: “Meschini, avanzava loro un po’ di denaro e diedero battaglia alla depressione (la depressione per sconfitta elettorale, da smaltire da viceministro, è brutta no?) comprando otto ettari (aicci totus gli sconfitti) e immaginandosi un futuro da albergatori green. Augh!
L’uliveto da crescere Poi Caschili, per confondere con la retorica green il suo intervistatore (che da buon giornalista gli fa dire di tutto e di più per impaniarsi bene) la spara grossa e dice che l’idea è quella di “un agriturismo 2.0” dove “un manager che voglia staccare, possa lavorare da remoto immerso in un oliveto”.
Mumble mumble…… un oliveto, in irriguo e “spinto”, ha bisogno di almeno 5/6 anni per iniziare a produrre. Se proprio si voleva fare un oliveto, bisognava pensare a mettere a dimora subito le piante. Invece, manco per niente, l’oliveto non parte. Se poi si vuole che un oliveto possa fare ombra ai manager in cerca di pace, bisogna mettere in conto 20/25 anni.
Sicuri sicuri che si voleva fare un uliveto?
Non per altro, perché in Sardegna c’è poca gente col ditino in bocca sugli ulivi. Qualcosa, poco poco, non torna.
Dalle olive al MePa Fatto è che l’anno dopo il socio della viceministro del Mef Todde diviene consulente del Governo Italiano.
Anche per questo procuratevi i fazzoletti, perché l’ing. Caschili dice che fu reclutato per sei mesi per un totale di trentamila euro (5000 al mese, a casa di Pitagora), ma questa non banale cifra viene riportata dall’ammenischinante retorico in uso a Caschili al netto delle imposte, cioè a 15000 euro totali di guadagno. Così tutto sembra più smart, più pop, meno impattante.
In più Caschili afferma, senza che alcuno sorrida, che lui aveva presentato la candidatura attraverso il MePa, il Mercato elettronico della Pubblica Amminsitrazione.
Embé? Scusi la nostra impertinenza, vostra eccellenza, ma il problema non è come e dove Lei abbia presentato la sua candidatura, ma da chi e come Lei, mossignore, è stato scelto. Dal Decreto della sua nomina (ancora reperibile sul sito Amministrazione Trasparente del Governo Italiano, mentre ancora su Amministrazione trasparente della Regione si trova veramente poco o nulla di ciò che si dovrebbe trovare) apprendiamo, sempre col fazzoletto in mano per cotanto sforzo nel trovare lavoro, che “con mail del 22 dicembre 2020 e del 13 gennaio 2021, il dott. Davide Falasconi, Esperto del Dipartimento per la trasformazione digitale, ha rappresentato l’esigenza di acquisire servizi specialistici a supporto del Dipartimento per la Trasformazione Digitale nelle attività di ideazione, gestione e coordinamento per il lancio e lo sviluppo dei progetti innovativi” e che, “nelle suddette comunicazioni, è stato designato, quale professionista in possesso di adeguate competenze specialistiche, il dott. Luca Caschili, del quale è stato allegato il relativo curriculum vitae”.
Quindi Mossignò, Lei ha presentato la sua candidatura sul MePa e un esperto di un Dipartimento della Presidenza del Consiglio si è accorto di lei.
Perfetto! Chiaro, lineare, trasparente, ammirevole, niente niente clientelare, una procedura che tutti i giovani possono percorrere. Orsù giovani sardi che studiate duro in giro per l’Europa, iscrivetevi al MePa e vedrete che un esperto della Presidenza del Consiglio dei Ministri si accorgerà di voi. Statene certi! E ricordatevi che non c’è bisogno che voi conosciate alcuno di importante, potete farcela da soli, senza conoscenze, senza aderenze, solo con le vostre forze. Non ci credete? Fate bene.
Sono socio o non sono socio? Tre anni dopo, siamo nel 2024. Todde e Caschili sono sempre soci di una società di otto ettari con gli ulivi sempre impiantandi che ha sede legale, a detta di Indip, sempre nella residenza cagliaritana della Todde (non sono in grado di verificare questa affermazione di Indip perché non mi importa un fico secco di dove abiti la Todde).
Alessandra Todde si candida alla presidenza della Regione e Caschili è il suo braccio destro elettorale. Soci e militanti coesi. La Todde vince. Un mese dopo vende le sue quote della società.
Perché vende?
Non lo sappiamo, possiamo immaginare che avverta il nuovo ruolo in contrasto potenziale con la sua funzione di socia, ma è un’illazione. Una cosa Indip la sa, sa a chi La Presidente vende.
La Todde vende al cognato.
Avete capito bene?
Vende al cognato.
Un ex presidente di Regione che io conosco, appena eletto, andò dal notaio e cedette ai suoi soci le quote della società di cui faceva parte. Questione di stile e di sostanza.
O si è soci o non lo si è.
La scelta di vendere ai parenti è una scelta equivoca agli occhi degli elettori, che negli Stati Uniti verrebbe commentata per quello che è, con indignazione e con una durissima richiesta di dimissioni, specie se accompagnata dalla storia degli ulivi impiantandi e dei consulenti del MePa. Qui non è in gioco la moglie di Cesare; è Cesare che non deve confondere il suo popolo. Per queste cose, negli Usa si va casa senza appello perché si manovra intorno alla credulità dell’elettorato, la cosa polticamente peggiore che si possa fare. In più, la società resta domiciliata a casa della Todde (secondo Indip).
Perché la Todde vende le quote al cognato? Io non credo lo faccia per un presunto conflitto di interessi tra gli obiettivi impiantati e impiantandi della società e l’interesse pubblico, ma per ciò che ha in mente di fare e fa, e cioè perché nomina Caschili suo Capo di Gabinetto. La Todde, a mio avviso, non voleva che si dicesse che aveva nominato il suo socio Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Sardegna essendone lei Presidente.
Mi spiace, ma la pezza – cioè la vendita al cognato – è peggiore del buco. Anche perché Caschili, nel rispondere a Indip sul futuro della società, usa sempre il plurale e dice: “posso garantire che nessuno dei soci ha intenzione di partire con il progetto fino a quando avremo incarichi pubblici“. Un momento: ma se la Todde non è più socia, l’unico socio che ha incarichi pubblici è Caschili, perché, allora, Mossignore parla al plurale? Lo capiamo tutti il perché e ci indigna, perché non ci piace essere menati per il naso.
E poi non ci piace l’ipocrisia pubblica (su quella privata, orwelliana o pirandelliana, siamo molto più indulgenti).
Vogliamo ricordare alcune frasi del recente manifesto firmato da Alessandra Todde e Ettore Licheri (si licet parva componere magnis): “le zone grigie di commistione tra politica e affari“. Ma no? Ma davvero? “Torniamo a spiegare alla gente che per ogni imprenditore “favorito” dal politico, dieci imprenditori esclusi dal favore chiudono i battenti”.
Accipicchia, proprio calzante al nostro caso, quale maggior favore del consentire al proprio socio (ex o non ex, poco importa ormai) di vedere scorrere sotto i propri occhi tutta la politica regionale?
L’autorevolezza perduta La Todde ha umiliato il mondo dei Pratobellisti dicendo che loro avevano sollevato una preoccupazione, ma che adesso si mettessero a cuccia che a governare ci pensava lei.
I Pratobellisti, vedendo le ardite manovre di cui abbiamo parlato, avrebbero diritto a dire che non riconoscono alla Todde l’autorevolezza di cui un presidente deve godere per esigere rispetto per la sua azione di governo.
Un conto è l’autorità garantita dalla legge, e la Todde ce l’ha tutta; altro è l’autorevolezza, che invece è perduta.
Non si può essere così accurati e bizantini per aggirare un imbarazzo e un rapporto societario e così grossolani e incapaci di soluzioni sull’energia, la sanità e i trasporti. Si appare precisi e accorti per sé e politicamente improvvisati per gli altri, con costi altissimi per gli altri a fronte delle commodities per sé.
Non si può aver attraversato la Sardegna promettendo il cambiamento e poi praticare le più antiche manovre del familismo politico.
Non si può farsi campioni della lotta all’autonomia differenziata e poi svelarsi per non curare l’alta dignità che richiede l’esercizio di un compito delicato come è quello di Presidente di una Regione a Statuto Speciale sotto attacco. Il Ministro Sangiuliano si è dimesso per una vicenda sentimentale che stava per avere uno sbocco istituzionale. Qui abbiamo una vicenda societaria che ha avuto uno sbocco istituzionale. A mio modesto avviso, è più grave. Chi va via?
Rileggevo questo articolo che è di una potenza quasi superiore ai gigawatt di cui tanto si vanta la Todde nelle sue interviste e mi chiedo come mai, dopo quasi un mese, Nessuno
abbia quanto meno avanzato una interrogazione urgente e Conseguentemente richiesta di dimissioni per il Capo di Gabinetto visto il palese conflitto di interessi.
E siccome nessuno ha smentito, perché le prove sono schiacciati, il cittadino medio che dovrebbe dedurne?
Che probabilmente è un gioco delle parti dove i due maggiori poli fanno finta di confliggere ma sono pronti a tutelarsi per non perdere il privilegio.
E io che speravo per Natale di festeggiare il ritorno al voto, con nuova legge elettorale.
Precisazione dell’ amico Lontanistano (mannaggia alle difficoltà di collegamenti con il Puntadicasinistan) mi dice che i funghi da impiantare debbano essere della qualità “fungus helianthus” sviluppano in altezza, hanno un’ottima resa e devono essere protetti alla radice da piante del tipo “tabula solaris” . Attenzione quest’ultima è una pianta amorfa e, se non ben controllata, piuttosto invadente ché manco la gramigna.
Un amico dello stato di Lontanistan, federato con il Far Far Awey e in affari con il Puntadicasinistan mi confida che magari con tutti quegli acri di terreno si potrebbe pensare, piuttosto che ad un uliveto in piantumando, ad una piantagione intensiva di funghi..
Egregio prof. Maninchedda, c’è persino più di quanto riportato da Indip e nel suo post; è noto ai più che OMISSIS, ingegnere recentemente nominato all’ufficio di gabinetto dell’assessorato urbanistica della RAS, è un socio di Luca Caschili da decenni
che pena essere amministrati da figure che rivelano tutta la loro ordinarietà e inadeguatezza al compito affidato loro, in questo la Todde sicuramente primeggia col suo degno capo di gabinetto, e che vogliamo destinare l’uno per cento dell’intera isola alle rinnovabili è una vera presa in giro, ma hanno idea di quanti km quadrati siano, e già è occupata da questi eco mostri una porzione di territorio piuttosto consistente,ho il vomito
A proposito di acutezza, se non ho capito male leggendo Indip, mi chiedo: perché la sede della società, nonostante la variazione della compagine societaria (ufficialmente avvenuta un mese dopo la proclamazione di Todde) continua attualmente ad essere ubicata nella residenza privata della presidente?
A leggere di ettari di terra.., di oliveti mai impiantati e di progetti green in questo particolare momento storico viene in mente ….no non lo dico …ci vorrebbe una bella puntata di Report.
Mah Professo’ leggendo l’articolo di Indip e la sua non posso che concordare con Lei circa l’assunto che occorra interpretare oltre che descrivere la successione dei fatti.
Epperò è necessario essere consapevoli che le forme di interpretazione portano con sé innumerevoli rischi di fraintendimento; in verità Professore, ripeto, lo scrivo solo a Lei e con sincera leggerezza ma la storia mi ha fatto pensare al c’era una volta.
Ecco, Cenerentola e la sua fata Madrina che con la bacchetta magica e la pronunzia di appropriate formule Cabalistiche , ..”Magicabula Bibbidi bodi di bu…ecc ecc” , una Zucca viene trasformata in Carrozza , un ronzino in cocchiere, dei topi in cavalli e la Cenerentola in futura reginetta della serata con una propiziatoria SCARPETTA.
In breve una situazione di buoni auspici che malgrado le condizioni di tempo , concesse, si riveleranno con il solito epilogo : E vissero felici e contenti.
Oh Grillini è una favola eh?! Niente di serio niente di vero : ridete se riuscite a farlo.
Buona serata Professore
Chiarissimo prof !!!!! Attendiamo ulteriori ….segni di vita !!!!
Egregio Luigi, non si faccia indurre in inganno. Caso strano quando un Post sfonda e supera i diecimila lettori unici in poche ore, puntualmente compaiono nei commenti i grillini. Tutto chiaro?
Egregio Salvatore, voi chi? Io sono solo e me ne assumo sempre la responsabilità e la fatica. Lei? Lei è indiviuale o branchista? Ci dica. I Pratobelisti sono una realtà politica, le piaccia o no. Proponete chi? Sono stato uno dei pochi a dire che entrambe le norme non hanno requsiti di efficacia, ma una ha dietro 200.000 firme. Politicamente il fatto non è irrilevante.
Mi sa ,prof,che la sua attenzione all’ inchiesta indip ,non ha trovato molto entusiasmo fra i lettori !!!! Mi stupisce che ancora ci siano sardi in buona fede che vedono in questa giunta la salvaguardia da tutti i mali !!!!! Sicuramente ,conterranei che ,avendola votata,ancora non si accorgono che il primo semestre di governo è passato seguendo le tracce lasciate da Solinas ( quel sardo/leghista ) in termini di occupazione nepotistica,in termini di mancette a pioggia ed in assenza totale rispetto alla sanità!!!! Se poi parliamo dei problemi relativi all’invasione speculativa cammuffata da transizione energetica ,non mi pare che questa giunta , sia molto attenta agli umori che provengono dal popolo .
Mi stupisce qualche commento precedente, che ritenendo la Portobello 24 un prodotto della destra sarda , non si accorge che questa destra è allineata al governo nazionale di destra che sta portando avanti le direttive Draghi di cui la Todde dovrebbe saperne qualcosa .
Chi simpatizza per l’operato di Todde,( non c’è molto in verità) non si cura di approfondire che la gran parte dei sindaci promotori e la maggior parte dei sottoscrittori della Portobello sono del PD o di area di sinistra ( sindaco Zedda )
certamente non grillo/contiana ,che non si capisce quali reali aspettative abbiano ,sull’invasione energetica in itinere .
La ferrea maggioranza , tenuta unita con lo spago a cInquestelle si sta già sfaldando con evidenti crepe sulla decantata solidità . Credo davvero che occorra dotarci di birra e popcorn per assistere agli eventi futuri .
Ma , ciò che mi preoccupa , è la tendenza diffusa a sottovalutare la negatività di atti pubblici e privati che , senza inciampare nel codice penale,rappresentano un vero vulnus gravissimo all’autorevolezza di chi è chiamato a rappresentare e guidare un intero popolo : Alla lunga questo si paga !! il popolo che si sente usato e tradito non perdona mai !!!!!!
I
Dopo tutto lo schifo fatto dal centrodestra con le zone agricole forse era meglio attaccarla su altre cose. Sono d’ accordo con lei che la politica e’ cosa sporca ma utilizzare i ‘ Pratobellisti’ per fare lotta politica dimostra come a voi dell’ eolico non vi interessia nulla. Proponete una legge che sapete essere incostituzionale per avere un vuoti normativo e recuperare quel potere che, come tutti, volete.
Mamma mia che delusione🧐
Egregio Enzo, anche lei provi a chiedersi se, invece, non sia la sua soglia di tolleranza che si adegua alle sue convinzioni politiche. Io non ho mai conosciuto un presidente di Regione che abbia nominato un suo socio Capo di Gabinetto. Per lei è cosa normale? Ne prendo atto, ci mancherebbe, ma non affermi che io ho una soglia di tolleranza troppo esigente e che la sua, invece, sarebbe normale, perché, come diceva un grande, nessuno visto da vicino è normale.
Egregio Ghino di Tacco, mai nomignolo fu più azzeccato! E dunque Lei dice che quando si trovano cipolle, bisogna chiedere conto dell’aglio e viceversa? E se non si trova l’aglio vuol dire che non c’è nulla? Allora, le faccio un disegnino. Non ci sono soldi ricevuti? No, ma soldi messi sì, da due soci e uno diviene Presidente della Regione e nomina l’altro Capo di Gabinetto. Per lei è normale, per me no. Per lei un’azienda agricola inattiva per cinque anni è normale, per ne no. Un presidente di regione vende le sue quote di una società a suo cognato. Per lei è normale, per me no. Se lei non vede sangue si annoia? Si annoi e dorma tranquillo, il suo parametro di normalità si è affievolito sotto i colpi della sua assuefazione alla ferocia.
Egregio Murgia, qui di concentrico c’è solo il suo ragionamento, che, per l’appunto, non elabora un processo da un concetto ad un altro, ma si attesta su una difesa d’ufficio di tipo fideistico. le pare che io risparmi al Pd alcuna valutazione critica? Le è parso che non siano state valutate le azioni dei Progressisti? Le risulta che la galssia dei grillini di diretta e indiretta discendenza siano stati omessi da esami e valutazioni? Questo è un sito che sta all’opposizione della Todde e che quindi esercita sul suo operato le funzioni di controcanto e di critica che legittimamente la Costituzione italiana riconosce a chi dissente. A me non rode per nulla la sconfitta elettorale, anzi, ne ho ragionato più volte, ma certamente mi oppongo al vostro ragionamento fascista che sostiene che chi perde deve tacere perché, a vostro dire, avrebbe torto. Invece, basta ripercorrere la storia europea, le più grandi conquiste civili sono nate proprio da chi, pur sconfitto, non ha cessato di difendere le proprie idee. Se il successo è la misura della ragione, cedete il governo a Elodie! In tutto ciò che lei scrive non c’è una sola parola sul merito della vicenda balzata agli onori delle cronache. Lei non parla dell’uliveto che non c’è, non parla della vendita cognatizia, non parla della nomina di un socio a capo di gabinetto. Gasparetti vi sta istruendo bene: quando c’è una notizia, voi parlate d’altro. Lo faceva anche Goebbels.
A giovanni: per ottenere vere inchieste giornalistiche indipendendi occorre sostenere Indip e gli eccellenti veri giornalisti.
No, caro Eddie (come va la marmitta?), no; amministrazione pubblica, in una democrazia, è anche valutazione di coerenza tra parole e fatti.
C’è un attacco concentrico contro Alessandra Todde. Vi risulta che governi da sola? O che, invece, abbia una Giunta e un Consiglio Regionale ( ma anche una struttura amministrativa che gode ex lege di una sua autonomia) con cui interagire quotidianamente per prendere decisioni sui problemi, spesso atavici ma anche recenti, della Sardegna. Non vedo critiche aspre agli altri decisori politici che stanno in Giunta o propongono e votano in Consiglio. Tutti vergini e immacolati quelli che quotidianamente le dedicano critiche al fiele? O, semplicemente, rode ancora la sconfitta elettorale che – vorrei sottolineare – non è stata il frutto dell’impegno della sola Todde, ma di tutta una coalizione di partiti, che hanno vinto la competizione elettorale con un programma di governo discusso e condiviso insieme. O forse dà fastidio che lei renda conto puntualmente conto delle più importanti decisioni di Giunta? Cosa piuttosto inedita nel passato, quando gli stessi consiglieri di maggioranza erano all’oscuro di tutto; figuriamoci quelli di opposizione. Lo fa anche l’assessore al Lavoro, molto meritoriamente, ma non vedo contro di lei lo stesso accanimento politico e mediatico. Fa un po’ paura quando la si stuzzica? Vero? Siamo ancora all’inizio della Legislatura: ricordiamo la banale verità che i buoni cavalli si giudicano a fine gara e non alla partenza. Sono di parte, lo ammetto; ma vedo in questa fucilazione mediatica quotidiana un astio ingiustificato. Ho fiducia che tutti quelli che allo stato attuale degli assetti di potere regionale, e che hanno condiviso – lo ripeto – un programma, non si facciano intimidire da questo vento contrario, e che non si facciano sedurre da opportunistici ripensamenti, e proseguano nella strada preventivamente concordata.
Una volta si diceva “tanto fumo, poco arrosto”. A me questa storia pare poco fumo e niente niente, arrosto non ce n’è. Che fatturato fa la società? Quanto divide ai soci? Ha ottenuto fondi regionali o dal ministero? C’è un progetto per pale eoliche? Riclicla fondi neri? Suvvia, trovate qualcosa, perché con sti ulivi non piantati viene sonno e la sostanza del racconto non vale il tempo della lettura.
Pasqualina , ma lei cos’è? Un emetico? le faccio un complimento: Lei è molto efficace!
Ho letto il suo equilibrato giudizio a 5 stelle dopo cena e son dovuto correre subito al cesso!!!
P.S. Mi scuso con Lei Prof e con i lettori, ma sappiate che la signora va presa lontano dai pasti!!! Del resto è la conferma che Plauto continua ad avere ragione: Nomen omen!! Ne abbia certezza ,signora, anche stavolta, more solito, verrà presa in …..CASTAGNA!!!!!!!!,
PPS Professore, non sarei riuscito ad andare a dormire senza scriverLe. Buona notte!
Onestamente Professore, il tono scandalizzato mi sembra eccessivo per una così piccola vicenda.
@Pasqualina Castangia … guardi che la stragrande maggioranza che ha firmato la Prato24 sono di sinistra ( PD in testa ), buona parte del mondo Indy (circa 18mila persone al max ), Progetto Sardegna and Friends (80mila al max . Bastava seguire le Persone in fila ai banchetti . Poi sicuramente anche persone intelligenti di Destra…che non sono poche. Mancavano i pentatasche rossobruni … si chieda come mai !
Egregio, già dai primi commenti (da Lei inseriti nel fenomeno del benaltrismo) mi sento di poter affermare che noi Sardi meritiamo di essere presi per il fondo schiena dal politico di turno. Avvilente. Saluti.
Basterebbe dire che non siamo negli Stati Uniti (per fortuna) e la si potrebbe chiudere qui.
Senza voler fare le parti per nessuno perché questo principio vale per tutti, il punto è che politica significa amministrazione della res publica, il che implica che oggetto di giudizio deve essere unicamente l’azione di governo, e gli atti legislativi e amministrativi in cui essa si sostanzia.
Tutto il resto è colore, dietrologia o entertainment quando va bene, o macchina del fango quando va male.
Egregio Maninchedda, esiste questa possibilità, che il mio sia benaltrismo. Ma come lei sa, è tutta una questione di punti di vista: c’è anche la possibilità che la sua indignazione sia strabica e perciò monotematica. Nel paesaggio ci sono certo le colline, ma bisogna vedere anche le montagne. Gradisca anche il mio punto di vista di lettore.
Egregio Sotgia, si chiama benaltrismo. Su ogni cosa si può trovare qualcosa che la supera. Però bisogna saper stare anche al merito delle cose, e questa storia dell’uliveto senza ulivi, neanche piantati per sbaglio, è grave e non solo imbarazzante.
Egregia Pasqualina, tutti a Destra? Davvero? E lei come lo sa? fermato l’eolico? Nessuno vuole fermare l’eolico, molti vogliono fermare la speculazione eolica. Sicura, proprio sicura che sia stata fermata dalle iniziative della Todde?
Prof. mi stupisco del suo stupore. Attendo, anche senza ansia ma con i popcorn, ulteriori stupori.
Ce ne è di gente in Sardegna prima della Todde che dovrebbe dimettersi da incarichi pubblici, anche in importanti istituzioni culturali: e dovrebbe farlo anche a causa di inchieste giornalistiche dell’ottimo Pablo Sole dai contenuti molto più imbarazzanti e pesanti per gli interessati, seguite da richieste di rinvio a giudizio per gravi reati mai contestati in Sardegna. Alla Todde non mi pare sia stato contestato un reato, dovrebbe dimettersi per cosa? Per la vergogna? Perché non è come la moglie di Cesare? Io mi indigno per quegli altri signori, almeno per il momento.
I pratobellisti prima di parlare della Todde dovrebbero vergognarsi, perché hanno votato tutti destra, dobbiamo ringraziare la Todde se si sta fermando l eolico in Sardegna..non si accettano critiche da chi ha votato quelli che hanno creato il problema.
Giovanni, ha replicato Caschili e la sua replica è riportata integralmente in Indip.
Se l’inchiesta è precisa e corretta, aspetterei la replica della Presidente.
Può darsi che abbia torto marcio, ma aspettiamo la sua risposta.
Fossi giornalista di INDIP farei una ricognzione a 360 gradi del Consiglio Regionale, magari si scoprirebbero altre formule di interessi incrociati e familiari, così i Sardi si fanno un’idea precisa a tutto tondo. Anche chiedere scusa e porre rimedio sarebbe un bel gesto..
attendiamo …