di Paolo Maninchedda
Il mitico Sole 24 ore sta lì da settimane a scrivere che l’affare dell’uscita del fondo Clessidra da Tirrenia a favore del gruppo Onorato è tuttaltro che concluso. In sostanza parrebbe che il gruppo Onorato dovrebbe trovare i soldi, tanti soldi, per liquidare Clessidra e altri e che una grande banca italiana starebbe cercando di accompagnare l’armatore in questa vicenda.
Adesso facciamo un po’ di memoria.
Quale è stato il comportamento delle banche rispetto alla vicenda Meridiana? Abbiamo avuto una collaborazione così intensa per risolvere una vicenda così intricata? Non mi pare.
Quale è stato il comportamento di alcune banche nella vicenda Abbanoa? Qui c’è da lasciar perdere per le innumerevoli notti di insonnia passate in questi mesi.
Ma la cosa più simpatica è quella dell’accertamento informale fatto con le banche per il mutuo infrastrutture. Ovviamente la Regione ha fatto una ricognizione per vedere quali prodotti finanziari ci siano sul mercato per sostenere un così rilevante investimento infrastrutturale. Ovviamente la Regione cerca qualcosa che va dai sette ai dieci anni. Altrettanto ovviamente un’altra grande banca ci ha detto che il loro prodotto è a cinque anni punto e basta. Ovviamente noi andiamo a bando per otto, poi vediamo se in giro per il mondo c’è qualche banca che sa fare affari e non solo cercare rendite.
Ora, dinanzi al costituirsi di un monopolio tariffario e di servizi, un’altra grande banca ha messo il tovagliolo intorno al collo, ha preso la forchetta e il coltello e vuole infilzare i sardi, creando la riserva finanziaria per chiudere i trasporti marittimi sardi in una riserva indiana. La finanza europea (leggete bene il cosiddetto Piano Juncker) sta cercando infrastrutture o servizi sostenuti da tariffa per allettare fondi privati che vedono nella tariffa (che ovviamente aumenterà) una grande occasione di rendita, cioè di investimento senza rischio.
E mica è finita qui. Perché il sottoscritto con tutta l’Amministrazione regionale sta cercando da luglio di ridurre fortemente l’impatto dei conguagli tariffari sulle tasche dei sardi, andando in giro a chiedere crediti a lungo termine per ridurre l’impatto sui cittadini a breve (è una cosa lunga che comincerò a spiegare domani), e mentre percorre a Roma tutti i corridoi percorribili, si trova una grande banca, nata dalle costole dello Stato, che circonda la Sardegna con le navi della Tirrenia. A noi negano anticipazioni su crediti certi, ai monopolisti prestano soldi per consolidare il monopolio.
C’è qualcosa che non va ed è il contrasto con l’interesse pubblico. L’interesse pubblico è la libera concorrenza, specie in settori contributati dallo Stato. L’interesse pubblico è non dare denaro a costo zero a chi agisce contro l’interesse pubblico. L’interesse pubblico è, in altri settori, impedire l’abbattimento dell’impatto dei conguagli tariffari sui redditi dei cittadini in un delicato momento di crisi. Solleverò in Giunta il problema perché è insostenibile.
La deriva liberista è sempre più pericolosa.
Vorrei commentare ma non ho le competenze. Posso però indignarmi fortemente. Forza Presidente.
MA!!! Avete chiesto al Banco di Sardegna? Sarebbe interessante conoscere la posizione!(euribor che adesso è vicino allo 0 più spread 0,10 per cento.. Magari se la RAS trasferisse la Sede in Emilia…
E se la RAS provasse a trasferire la Sede Amministrativa in altra Regione? Forse lo spread rispetto all’euribor (oggi quasi negativo) diminuirebbe e magari l’ammortamento potrebbe aumentare, magari con la formula del… preammortamento
Penso che insieme alle riflessioni svolte credo sia opportuno chiederci del perche qualcuno facilmente identificabile leggi giunta Palomba abbia svenduto le banche sarde c I s , Banco di Sardegna alle banche continentali che stanno uccidendo le imprese sarde con una arroganza mai vista prima. Credo che dobbiamo partire dalla nostra stupidita e vigliaccheria prima di addossare responsabilita agli altri che altro non fanno che difendere gli interessi dei padroni italiani a scapito dei sardi