Questa che racconto è una storia emblematica del perché i giovani ritengono che non serva capire prima di parlare e di scrivere, che non serva studiare per essere utili e efficienti.
Il consigliere regionale Gian Franco Satta ha presentato un’interrogazione sull’esclusione del comune di Porto Torres dal riparto delle risorse della Legge Regionale n. 5/2017, all’articolo 9, comma 12, che prevede, in favore degli enti locali direttamente coinvolti nel trasporto per e dalle isole minori, contributi per l’abbattimento dei costi di trasporto intero sostenuti dai passeggeri non residenti nelle isole.
La legge ha uno scopo chiaro: abbattere le tariffe per i non residenti e aiutare, soprattutto nei mesi di spalla, il turismo verso le piccole isole (almeno, nacque con questo spirito) .
Dal riparto dei 900.000 euro è stato escluso il Comune di Porto Torres. Con quali motivazioni? Questa è la risposta.
Quando la forma è sostanza Intanto cominciamo col notare un aspetto formale che la dice lunga sull’impoverimento di stile che l’amministrazione regionale sta subendo.
Formalmente, chi trasmette al Consiglio le risposte alle interrogazioni è la Presidenza, la quale ovviamente inoltra ciò che viene elaborato dagli assessorati interessati.
Tutti sanno che, quando un’interrogazione giunge in un assessorato, il Gabinetto dell’assessore ne parla col Direttore generale, che affida al servizio competente la stesura di una relazione che consenta l’elaborazione di una risposta. Quindi, il funzionario o il dirigente regionale si rivolge al Gabinetto del proprio Assessore, il quale poi dovrebbe elaborare la risposta all’interrogazione e spedirla alla Presidenza.
La sciatteria si è invece così diffusa che la risposta degli uffici, inevitabilmente interlocutoria e aperta, è stata presa e spedita tal quale alla Presidenza, mantenendo una forma elementarmente istruttoria, cioè da avvio di una discussione che presuppone opportuni e successivi approfondimenti. Invece no. La pigrizia e l’insufficienza politica del Gabinetto è tale da ergere una strumento istruttorio a insufficiente risposta politica. Ma così è.
L’Asinara e i limiti culturali Nella sostanza, però, gli uffici rivelano come lo spirito di una legge possa essere soffocato da oggettivi limiti razionali e culturali.
Il primo motivo indicato per negare il contributo anche a Porto Torres e concederlo, invece, solo a Carloforte e La Maddalena è che l’Asinara è un’isola Parco disabitata a differenza de La Maddalena (abitata da 11 mila abitanti) e da Carloforte (6 mila).
Cominciamo col notare che La Maddalena è sede di un Parco Nazionale.
Ma la cosa più bella vien detta dopo. La delibera del riparto delle risorse della legge, scrive il funzionario, dichiarerebbe di voler intervenire per aiutare le economie di La Maddalena e di Carloforte perché economie insulari e dunque svantaggiate. Poiché l’Asinara è disabitata non è sede di economie svantaggiate.
Qui siamo all’arbitrio più puro da parte della Giunta: una delibera attuativa di una legge regionale (andate all’art. 9, comma 12) che non parla minimamente, ma neanche di striscio, di interventi a favore delle economie svantaggiate delle isole minori, ma parla solo di “promuovere l’attività turistica incentivando la mobilità dei passeggeri non residenti nelle isole minori della Sardegna“, viene arbitrariamente mutata nei suoi obiettivi in modo da garantire il riparto solo a La Maddalena e a Carloforte evocando economie svantaggiate.
L’emendamento per cui De Giorgi è stato arrrestato è acqua fresca rispetto a questo, eppure De Giorgi è stato arrestato e i soldi sono andati a Carloforte e La Maddalena.
Lasciando perdere tutte le altre stupidaggini (tra cui quella secondo la quale la legge avrebbe quale scopo proteggere i proprietari di seconde case a Maddalena e Carloforte), l’ultima è grandiosa: l’Asinara è stata esclusa perché vi si può accedere oltre che da Porto Torres anche da Stintino. E perché a La Maddalena non si può accedere oltre che da Palau anche da Santa Teresa? Il contributo è erogato al Comune nel cui territorio sta la destinazione, non a quello di partenza. Se si continua con queste grossolane forzature sarà difficile promuovere un turismo sostenibile intorno a uno dei parchi più belli della Sardegna quale è quello dell’Asinara. Ma lo stupore è vedere all’opera una illogicità così profonda e inconsapevole nei luoghi dove si decide il futuro della Sardegna. Qui non c’è al potere la fantasia; qui regna l’incompetenza. È chiaro che un giovane può legittimamente pensare che se persone con questo livello congiunto di arbitrio e incompetenza sono arrivate a poter decidere per tutti, non serve faticare per essere degni di assurgere alla responsabilità di costruire il futuro per tutti.
Quel testo è davvero una pregevole sequenza di arrampicate sugli specchi.
Chi scrive non si rende conto della sequenza di acrobazie oppure se ne rende conto ma ritiene che i sardi, lettori ed elettori, siano in fondo i soliti sardignoli degli anni ’60, ingenuotti e pronti solo a sdilinguire dinanzi alla potenza di fuoco celtico_ nordista.
Personalmente dubito persino che un esponente leghista conosca davvero i luoghi e le condizioni dei luoghi estranei di cui scrive. Lo stesso penso dell’Assessore che, se fosse l’unico, ci sarebbe da compatirlo! S’iskureddu…non ne ha fatto una giusta..una sola.
Come possiamo biasimarli, del resto?. La conoscenza richiede impegno, costanza, perseveranza e attenzione. La conoscenza non è (come diceva il mio povero babbo) “la leccatina” per prendere 6, a…..l’interrogazione (in tutti i sensi)
Eh.. lo fa!! Quando ai trasporti hai in Assessore che è lì per caso, OMISSIS. Un capo di Gabinetto messo dalla lega, pure lui per caso, faceva assicurazioni OMISSIS. Aggiungiamo una segretaria particolare brava sul catering… Manca qualcosa? Ah sì, la carne.. Ecco! Il consulente.. macellaio di professione… E i trasporti sono serviti… Ora La Nuova asserisce che si spostano all’agricoltura. Altro che cavallette…. Ne vedremmo ancora delle belle…