Il Difensore Civico regionale è risorto dopo anni di silenzio. Chi si ricordava della sua esistenza?
L’Ufficio già era stato istituito nel 1989 (con modifiche di legge approvate nel 1996 e nel 2005) come organo indipendente per la tutela dei cittadini. Ha il compito di controllare “l’attività dell’Amministrazione regionale, degli enti strumentali, degli enti delegatari di funzioni amministrative regionali, nonché dei concessionari di pubblici servizi regionali e di ogni altro ente pubblico sottoposto alla vigilanza della Regione al fine di assicurare il buon andamento, la tempestività, la correttezza e l’imparzialità dell’azione amministrativa”.
Insomma il Difensore civico deve essere un gran bel rompiballe, visto che le lamentele non mancano di certo. E sicuramente è questo potere ad aver agevolato la tendenza a farne a meno, una carica che fu del magistrato Giovanni Viarengo, del docente universitario Giuseppe Contini, dell’avvocato Francesco Serra.
Ora il nuovo Difensore civico è Felicetto Contu, classe 1927, pronto a dimettersi dai banchi Udc del Consiglio regionale del quale era il decano, per essere immediatamente eletto dalla stessa assemblea isolana. Il mandato dura tre anni e può essere confermato una sola volta. Lo stipendio è consistente: è prevista una indennità di carica pari a quella dei presidenti dei grandi enti regionali.
Contu avrà la voglia e la forza di fare il rompiballe? L’esperienza non manca a Fenicetto, probabilmente maturata dai tempi di Amsicora in poi. Il problema è che se anche volesse essere incisivo, così come consentono le norme, dovrà combattere contro chi è pronto a mettergli i bastoni tra le ruote. E’ successo in passato: se si rompe troppo, basta limitare la struttura a sostegno dell’ufficio. Poco personale significa poche pratiche evase, poche domande esaminate bene, pochi calci in faccia assestati a chi si diverte nella Pubblica amministrazione ad essere farraginoso, scorretto o parziale.
(CG)