Ieri ho usato una parolaccia per descrivere l’inutile e vuoto tradimento dei Progressisti nei confronti di Soru (peraltro Zedda avrebbe potuto evitarsi il cattivo gusto dell’annuncio della sua candidatura a sindaco di Cagliari con le spoglie del tradimento di Soru ancora calde).
Tre persone su 9.269 lettori me lo hanno contestato, parlando di caduta irrimediabile di autorevolezza.
Però, giacché una di queste è persona che stimo, la cosa mi ha fatto male.
Cerco di spiegarmi.
Da sempre la cultura e il linguaggio hanno il problema di rappresentare la simultaneità del bene e del male, la coesistenza del vile e del sublime.
Questo è il tema della mia vita. Non penso ad altro da quando son nato. Ho evidenza dell’uno e dell’altro. Faccio fatica a essere costretto a vivere tra l’uno e l’altro.
Dinanzi alla doppiezza irriducibile della realtà psicologica e morale, e dunque storica, esistono due approcci.
Il primo è quello ideologico: cercare il modello interpretativo che spiega tutto. Questo è l’approccio ‘organicista’, quello che parte dalla società e dalle istituzioni (dal potere) come soggetti e come scopo.
Il secondo è quello individualista: prima la persona, poi lo Stato. La società e la storia sono il risultato dell’azione di individui dei quali occorre difendere l’indipendenza.
Per capire gli organicisti non descriverò una filosofia del Novecento, ma un modello greco arcaico, quello degli opposti cosmici.
Tutto l’universo troverebbe un equilibrio a coppie. Esempio: il ‘limitato’ dei numeri dispari e l’illimitato’ dei numeri pari.
In morale: il male e il bene. Ogni ideologia politica è fondata sugli opposti cosmici e assegna al male una funzione dialettica necessaria e quindi assegna al bene il compito etico di distruggere il male che lo limita e di accettarne uno più avanzato. I brigatisti erano persone che ammazzavano ritenendo di fare del bene, perché eliminavano il male. Hitler fece uccidere sei milioni di ebrei perché per lui erano il male.
Io non sono un ideologico, non sono un organicista. Ciò significa che non credo esista un modello interpretativo dell’umanità e della storia definitivo e questo perché l’uomo è libero e dunque imprevedibile.
Credo che l’unico approccio alla storia e alla politica sia un certo tipo di relativismo, che è poi la base della democrazia.
Il nostro tempo, come tutti i tempi, è ipocrita. Veste una faccia pulita, ma ha frequentemente le mutande sporche (si può dire ‘mutande’?).
Lo sporco più profondo è quello di chi nasconde le proprie vere motivazioni, spesso ignobili, per costruire una rispettabilità di facciata. Questa rispettabilità è sempre ‘organicista’, fa tornare sempre tutti i conti, nasconde il male, nasconde una parte rilevante della propria natura.
La Todde, il Pd, la Schlein, i Progressisti stanno facendo gli organicisti (qui trovate uno dei migliori loro smascheramenti). Stanno producendo una ideologia d’accatto che mi infastidisce, che mi ha sempre infastidito da quando ero ragazzo e la sentivo declamare nelle assemblee studentesche da miei poveri coetanei indottrinati.
Lo schema è questo: per battere i fascisti (quindi Truzzu è fascista, Cappellacci è fascista, la Zedda è fascista, i sardisti sono fascisti, Peru e Tunis sono un circo fascista, Giovanni Satta è un agrario fascista, ecc. ecc.) bisogna essere uniti. Chi comanda (la Todde) è già stato deciso con un ricatto vergognoso e ignobile di cui non si deve più parlare (spero vivamente che La Nuova Sardegna finisca per diventare il volantino della Conad che merita di essere per la disinformazione vergognosa che sta mettendo in campo). La Todde è leader e basta. Non è competente? Non si deve dire. Ha fatto scelte sbagliatissime (Tyrrenhian link)? Non si deve dire. È una donna ma è circondata solo da uomini e anche politicamente attempati? Non si deve dire. Ha fatto ricandidare tutti i ferri vecchi del Pd? Non si deve dire. È circondata da gente che fatica a capire cosa significhi lavorare? Non si deve dire. Tutti zitti in nome del taumaturgico contrasto alla Destra, sotto il cui mantello scintillante stanno le mutande sporche di ambizioni smisuratamente inferiori alle capacità, vili bisogni di stipendi ammantati di ideologia, un’ignoranza imbarazzante spacciata per sapienza, un disprezzo della libertà e della cultura di antica matrice moscovita.
Come si descrive una ipocrisia così ostentata? Come si descrive la viltà?
Io sto cercando da tempo un mio linguaggio misto, un linguaggio che renda con evidenza che l’uomo è sublime e vile contemporaneamente e che il politico più vero non è quello che mente e fa lo splendido, ma quello che mostra le proprie imperfezioni, i propri dubbi, i propri limiti.
Io sto con Soru perché la sua posizione oggi non è dogmatica, è dialettica, è aperta, non ha la corte intorno, non ha i preferiti, non ha gente da sistemare per campare. È perfetta? NO, assolutamente no, ma è più chiara, è più relativista, più aperta (e io la aprirei ancora di più) è umana perché è fatta da gente che non nasconde le proprie debolezze.
Todde vuole essere Cesare, Soru no.
Io voglio dire che anche Cesare va in bagno, anzi, voglio descrivere la bassa cucina di Cesare perché la sua vera natura è quella che Cesare vuole nascondere: il piacere del potere per se stesso.
E il potere puro per me è merda.
Adesso, offendetevi.
@Maninchedda
Evidentemente non ho espresso appieno il sarcasmo.
Saró più esplicito: è proprio perché ho apprezzato il suo concreto lavoro del fare durante il suo mandato presso i LL.PP. che penso non possa tornarci.
Non che io non lo voglia, anzi!
Dico (e penso) che non la vogliono tutte quelle Stazioni Appaltanti che per decenni non hanno portato a compimento un solo lavoro pubblico! Con Lei la “musica” stava cambiando. Peccato sia durato troppo poco in quel ruolo.
@Pino Maninchedda ai LL.PP nonv a bene perché Maninchedda è sano di mente e non ne ha la benché minima intebzione. Quanto ai cantieri, se oggi Lei passa per esempio a Villasanta o entra in modo ordinato a Olbia da Sassari, lo deve al mio lavoro. Ma non mi importa un fico secco del suo plauso.
Maninchedda ai LL.PP. non è possibile perché, poi, i LL.PP. dovranno esser realizzati per davvero dalle Stazioni Appaltanti!!!
Mica solo programmati e, ben che vada, lasciati a decomporsi in infiniti iter procedurali tecnico-amministrativi che non vedono mai termine.
Preferisco un linguaggio che attira l’attenzione sulle cose… Questione di gusti, forse.
Credo si debba prendere atto della situazione, del mondo in cui viviamo. Che non ci piace. E provare a cambiarlo. Fosse anche solo con l’esempio.
@ Paolo Venga a Macomer e verifichi.
Chi ci garantisce che Soru é cambiato?
Che non é un respira solitario con manie…poco ortodosse?
Le promesse elettorali non bastano….dov’é il cambiamento?
Il potere, per come lo intendo io non è merda. Merda sono certe persone che sperano di detenerlo ed esercitarlo per i propri interessi. Merda è certa informazione, quindi quelle persone che la manipolano. Merde siamo tutti noi sardi ogni qualvolta, nel segreto dell’ urna, non mettiamo la croce nella casella giusta. Abbiamo ancora un’altra possibilità. Basta poco per un miracolo. La Forza della ragione potrebbe darci meritata ricompensa.
@V
Ritengo che, per come sono andate le trattative finora, quello da Lei indicato sia uno scenario impraticabile, essendo le stesse posizioni già prenotate anticipatamente unitamente agli scranni del Consiglio …
Uno scenario simile poteva invece scaturire dopo le primarie di coalizione (e quindi un passo indietro anche della “stellina”) per equilibrare coi giusti contrappesi la partecipazione di tutti nell’amministrare la Regione Sarda, esprimendo il più alto possibile livello e garantendo controlli interni che evitino le figuracce (nomina di personalità senza requisiti, pensionati nominati illecitamente ai vertici di rami d’amministrazione, lauree promesse e computer scomparsi)viste con Solinas.
@lorenzo
Da Progressisti a Pro-seghisti è un attimo..
Finalmente toni giusti, duri, schietti … visto il momento storico ci stanno benissimo … i contenuti appartengono ai gusti personali che vanno rispettati..c’è chi si arrabbia quando gli portano via il pallone.. chi si offende se non viene invitato ai tavoli, chi si annoia se non fa politica .. poi c’è anche chi si ha girato tutti gli schieramenti negli ultimi 30 anni ed ora, inizia da capo… con chi ? Con l’unico rimasto che anche lui fa l’offeso.. nuovo giro nuova corsa … e’ vaiiiiii
@ Mario Ma perché l’unica possibile unità è prevista solo col ritiro di Soru e mai con quello della Todde? Se è migliore Soru, dovrebbe auspicarsi il contrario.
Se ogni volta che parte una sega progressista occorresse scrivere un articolo così……
Mancu s’enciclopedia britannica…..🤣🤣🤣
L’unione e i compromessi sono comuni a tutte le fazioni politiche, incluso il centro-destra che infatti non si divide mai.
In politica, spesso bisogna trovare un equilibrio tra ideali e realtà pragmatica. L’ideologia “organicista” spesso porta dei benefici, per quanto purtroppo porti anche dei dispiaceri rispetto a una serie di ideali.
Anche se avrei voluto le primarie del centrosinistra e ritengo che Soru sia un candidato superiore, che offre idee innovative e un progetto concreto per la Sardegna, non si può negare che Alessandra Todde sia comunque una brava oratrice con una buona esperienza politica e lavorativa.
Nonostante non sia la mia scelta preferita, riconosco la sua capacità di presentare se stessa in modo efficace, anche se usando molto degli slogan.
Il centrosinistra unito avrebbe grandi possibilità di vincere. Dovrebbero chiaramente fare dei compromessi, dando a Soru e ai suoi sostenitori delle posizioni e prendendo parte del suo progetto politico.
Cosa ne pensate del logo dei progressisti con all’interno il nome del capo tipo destra sudamericana. Prima si criticavano queste iniziative adesso si copiano. Peraltro questo movimento esiste solo in Sardegna. Senza contare che cinque anni fa erano in otto consiglieri regionali. Adesso in tre.
Egregio Medievista, forse Soru non vincerà, vincerà la destra perché questo è il vento che soffia in tutta Europa, ma se Soru dovesse prendere un solo voto in più della Todde, ci sarà un cataclisma molto salutare dentro il PD e forse non solo in Sardegna.
io dico solo, perchè non provare a dire : ok la Todde, ma in cambio Soru Vice e Urbanistica, Paci di nuovo alla Programmazione, Maninchedda ai LLPP, un indipendentista preparato ai BBCC e PI, De Martini Segretario generale. Non sarebbe tutto ma parti importanti della macchina sarebbero in sicurezza per un viaggio interessante, e se poi i patti non sono rispettati mollate tutto ? perchè fermarsi al via Todde o non si tratta?
Grande, Grande, Grande, 👏🏼
Non ci ho visto nulla di che offendersi nell’art. di ieri, così come nell’art. di oggi ;
ho sempre apprezzato il linguaggio crudo e schietto ma sincero, pane al pane vino al vino (con un pizzico di ironia che adoro), piuttosto che un linguaggio fatto di un misto di parole sdolcinate e vuote senza alcun senso finale (in altri tempi si chiamava politichese, e ci prendevano per il cu.cu.lo 🤠) . Nell’articolo di oggi ci trovo una bella lezione di filologia, una bella dose di ironia, e tanta ma tanta verità… Grazie Paolo di essere sempre così sincero
Devo dire che mi ha impressionato. Complimenti!
Anche io voterò Soru per gli stessi motivi, pur sapendo che non vincerà, anche se i miracoli talvolta accadono.
Applaudo alla Sua lectio magistralis appena
Letta. Non c’è necessità che Le dica Prof. Maninchedda, che deve proseguire sulla strada intrapresa, per il mio è per l’altrui godimento. Non è facile di questi tempi, trovare un linguaggio così limpido e comprensibile. Piero Mocci.
Io proporrei uno slogan per le prossime comunali di Cagliari….lo so che non è originale ma è sempre efficace….
‘ tu compreresti un’auto di seconda mano da Massimo Zedda…?”
Sarebbe bello vederlo scritto in manifesti 4 x 6 in tutta Cagliari…
Questa si che è una lectio magistralis.
… si a su pane depimus nàrrere pane, zustu!, e binu a su binu, zustu!, fintzas a sa caca (custa paret chi no fragat) podimus nàrrere merda, e za l’at fatu fintzas Napoleone Bonaparte (no ammento si fit zai Imperatore dei Francesi o “aspirante”) ma no creo chi sa “cosa” nada in frantzesu est prus pagu “fragrante” (est chi ubi major minor cessat e… atentzione a su cesso!)
Ma proite fintzas su menzus faedhare pulidu pulidu, netu netu, podet fragare de maleducatzione e de àteru peus meda?
Sas peràulas za no bi sunt pro nudha, ma su chi contat sunt sas òperas, sas cosas, ca sas peràulas si podent manizare che un’isterzu tupadu e pro lèzere sa “etichetta” no cheret nàrrere meda, e a bortas nudha: tocat a istupare e abbaidare și e ite bi ant postu intro.
Buongiorno, ho trovato sublime un termine usato in un precedente risposta ad un commento di un suo lettore: …e ora continui a troddiare … più o meno.
Dava forma alla cifra stilistica del contributo, inoltre portava allegria.
Le mutande si chiamano ” le innominabili”.
Quando sono sporche non lo so…bisogna vedere caso per caso (strisciata, tortino, medaglione…)
Uno che conosco (che la sa lunga) dice sempre “giallo davanti marrone dietro”, la descrizione dello stato delle “innominabili” parte da colore e posizione …a tipu GPS.
Grandissimo!
APPLAUSI !!!!!!