Enzo Jannacci era un genio. Ho un amico, che si chiama Angelo, che recentemente ha vinto la maglietta del Ruggito del coniglio per le ‘abilità inutili’, essendo capace di contrarre alternativamente i glutei senza interessare altri muscoli. Fa anche spettacoli, per chi fosse interessato. Lui è un allievo ‘studiato’ del mitico Enzo.
L’on. Todde ha pubblicato un post che ha riportato alla memoria di un altro amico jannacciano, Gianluca, alcuni versi di Enzino: l’importante è esagerare, sia nel bene che nel male, senza mai farsi capire. L’importante è esagerare, far mai finta di sudare, e se hai in mano solo mosche, prova a darci anche del tu. Gli amici di Jannacci (molti sono di Comunione e Liberazione, la parte ironica di CL) sono tutti così: arguti, ridanciani, malinconici, affezionati alla verità, insomma, non li fotti con un sorrisino. Io li ammiro con tutto il cuore.
La Todde parla di sanità, usa in apertura uno dei loci più efficaci in politica per fare leva sull’indignazione dell’uditorio (il malfunzionamento dei Pronto Soccorso), mette in campo argomenti come al solito generali e generici, ma comunque in larga misura condivisibili (manca il personale) e propone soluzioni semplici semplici a problemi complessissimi (basta avere più personale e pagarlo di più).
Dov’è il trucco?
La candidata Pd-M5S dice che la situazione disastrosa della sanità è compromessa dalla carenza di personale, che i medici sono esausti e demoralizzati (i paramedici e gli OSS, no!) e scappano dal servizio pubblico perché non valorizzati (i paramedici e gli OSS, no!).
A parte il fatto che è dimostrato che se in Italia mancano circa 30.000 medici al fabbisogno ideale, sono almeno 250.000 gli infermieri che servirebbero (Rapporto CREA 2023); ma accettato anche che la Todde non sia interessata al voto degli infermieri e degli OSS (c’è un po’ il classismo della vecchia guardia politica nuorese dietro questo strabismo – a Nuoro, la Deledda docet, un uomo non conta perché uomo, ma solo se conta, se ha potere -, ma è un errore genetico, quindi senza responsabilità), siamo davvero sicuri che la carenza di personale sia dovuta solo a medici che fuggono, si presume, verso il privato?
No, non ne siamo per niente sicuri, perché dietro una delle cause della crisi della sanità c’è lui, Giuseppe Conte, il capo della Todde, colui che, tra le altre cose, venne in Sardegna a imporre il Tyrrenhian link, contro cui adesso si scagliano imprudenti candidati del Pd, sperando di cavarsela dall’imminente sconfitta. Sia chiaro, io non ce l’ho con i difetti culturali che stanno alla base della nascita del Pd (li ha descritti benissimo Cacciari). La cultura e i suoi errori mi interessano. Io ce l’ho con l’esercito di parassiti istituzionali che il Pd alimenta, che oggi sono tutti dietro la Todde, gente senza mestiere che rifiuta di fare i concorsi, che non sa cosa vuol dire sudare, cosa vuol dire essere bocciati e riprovare, faticare con i mutui, pagare la formazione dei figli, mettersi in fila dal medico curante, tacere di fronte a persone senza valore promosse a ruoli di immenso potere, essere mortificati dinanzi a avvocati fannulloni (una ha detto a un cliente che esiste ancora la pena di morte, e va bene!) ma intrufoloni, che trattano con i Pm anziché confrontarcisi. È questa muffa che mi irrita.
Ma non divaghiamo: la Todde parla di sanità dimenticando Conte e la sua Quota 100 di salviniana memoria.
Poco più di un anno fa l’INPS ha elaborato uno studio sugli impatti di “Quota 100” dal suo avvio. Dallo studio emerge che in poco più di due anni:
- Mediamente le uscite con “Quota 100” sono ammontate ogni anno a circa l’1,3 per cento dell’intera occupazione pubblica.
- Nella “Sanità Pubblica” il peso di “Quota 100” è si è manifestato di più nel Mezzogiorno (1,6 per cento) e meno nel Centro (1,1 per cento) e nel Nord (0,8 per cento).
- Le domande accolte ammontano a 8374 nella sanità privata e 22.016 in quella pubblica (totale comparto: 30.390).
- Solo nel periodo tra gennaio e maggio del 2019 hanno avuto accesso alla pensione con “Quota 100” 682 medici e 1009 infermieri delle aziende sanitarie pubbliche, con un aumento dei prepensionamenti del 16% tra i medici e del 20% tra gli infermieri.
- In media per 100 lavoratori andati in pensione ne sono stati assunti solo 40.
Un serio candidato alla presidenza della Regione avrebbe detto: “Con Quota 100 il mio partito ha sbagliato. La sanità ne è stata devastata. Dobbiamo cambiare rotta”. Invece no. Invece la Todde parla solo ai medici, perché gli infermieri e gli OSS manco li vede, e pensa che una situazione così profondamente compromessa dalle scorribande populiste del suo capo Giuseppe Conte sia rimediabile con un’alzatina di spalle e la frasetta semplice semplice: “Assumiamo!”. Un genio. Complimenti, una vera statista, una che non sa di studiare dossier fatti male, perché per accorgersi degli errori bisogna avere un certo livello di conoscenze superiori a quelle dei propri collaboratori. È l’Abc di una persona di governo.
Ovviamente, qui non si vuole dire che “Quota 100” sia l’unica causa della carenza di personale in sanità, ma si vuole contrastare le trovate semplici semplici di chi fa la campagna elettorale gastrica, orientata a selezionare il cibo migliore da gettare nelle fauci del popolo, cercando di far dimenticare le responsabilità di chi con la stessa logica ha danneggiato in modo profondo le strutture dello Stato e della società.
In risposta a Gilberto. Concordo appieno su quanto affermato ma aggiungo che fintanto che noi non consideriamo l’apparato pubblico alla stregua di nostri dipendenti (loro affermano che sono gli unici a pagare le tasse , io aggiungo che sono pagati con le mie tasse), la situazione non cambierà. Il rapporto è perverso. Chi di noi, se deve interagire con la PA, non si rivolge a qualche amico che possa trovargli delle scorciatoie. Siamo noi che dobbiamo cambiare come popolo. Non possiamo fare diventare favori quelli che sono nostri diritti.
@Medardo
Chiedo venia, avevo dei blocchi sul browser
@Medardo di Torralba
Può mettere link per i tanti che non sono registrati a facebook, X , tiktok e altri eventuali social?
Grazie
Todde vuoto cosmico…turista per caso…la quale per colmare il vuoto cosmico della sua lista, imbarca un altro vuoto cosmico…a innantis…spiegando insieme al vuoto a perdere licheri, le motivazioni dell’ imbarco con aria fritta… Lo sappiamo quasi tutti che non sono riusciti a trovare i famosi tre uomini e tre donne per comporre le liste…un altra cosa grave è che questi tizi hanno messo il veto sulle primarie, senza avere nessun titolo. Il PD ne sta facendo le spese. Geniali per dei tonti gli uni e tonti per le persone sveglie gli altri… Bravo comandini…un genio vuoto….
Game-Set-Match.
@talentu Il suo talento mi sfugge ma è evidente un difetto: parlare di cose che neanche conosce. Critica (in malafede o da ignorante, in ogni caso non fa una bella figura) la presunta ricetta di Soru sulla sanità. Se avesse conservato la capacità di leggere o almeno quella di ascoltare, segua questi link e scoprirà cosa, davvero, Soru propone sulla sanità.
https://tiny.cc/gbvrvz
https://fb.watch/pkVUfIYBn2/
https://fb.watch/pkVZ9GVNf7/?
La candidata è classista, ne abbiamo preso atto dal famoso racconto su ARST, la candidata è scarsamente comunicativa, poco preparata su tanti temi, analfabeta nelle questioni di genere, prendendo spunto dal famoso”descrivi il tuo villaggio e descriverai il mondo”, dalla mia bidda vedo il dipanarsi di relazioni elettorali bruttine anziché no, taccio sul terzo mandato dell’uomo che non deve chiedere mai che si scontra con il vecchio refrain pentastellato del”due mandati e via”, taccio su ideologi pronti a siglare patti che potrebbero portare vantaggio personale, ma vedere tutta questa gente sul carro, manco fosse il letto di Lucia di memoria melodica, fa un certo effetto
L’effetto Veltroni è dietro l’angolo, davanti abbiamo una classe politica senza visione, senza ambizione che non sia raggiungere il 59+1, mentre Todde si muove come “turista per caso”*, io seguo con sempre maggiore perplessità i suoi magic Moment a
**Cit Romina Mura
Gent. Prof. Maninchedda,
non voglio entrare nella disputa elettorale attualmente in corso in Sardegna in vista delle imminenti elezioni regionali.
Mi ha colpito il suo riferimento all’esercito di parassiti istituzionali che il Pd alimenta. Una categoria che lei ha egregiamente descritto in una mirabile sintesi di poche righe.
Concordo pienamente con quanto da lei sostenuto ma vorrei fare presente che l’esercito dei “parassiti istituzionali” è una categoria largamente trasversale. La sua formazione è stata alimentata, nel tempo, sia dalla sinistra che dalla destra. La sinistra ha sostenuto questo esercito in modo sistematico, direi con metodo scientifico e quasi istituzionale a favore dei soggetti appartenenti al proprio schieramento politico. La destra lo ha fatto in modo più estemporaneo. Sulla base delle singole richieste provenienti dai soggetti interessati o dai clan familiari-elettorali di riferimento. Con sistemi, talvolta, presi a prestito dal metodo mafioso. Ciò non toglie che il risultato sia esattamente lo stesso: La pubblica amministrazione risulta oggi caratterizzata (stavo per dire infestata) dalla presenza di personaggi che ricoprono ruoli di potere e di responsabilità che, in un mercato del lavoro caratterizzato da metodi di selezione trasparente e meritocratico, potrebbero essere adibiti al massimo a compiti prettamente esecutivi.
Come contraltare a tutto ciò vi sono persone serie e preparate che lavorano in silenzio, senza incentivi ne riconoscimenti e che fanno anche la parte che dovrebbero fare gli “intoccabili” quelli dell’esercito dei parassiti che, in quanto protetti, si possono permettere di non fare alcunché sul luogo di lavoro perché impegnati a sostenere il proprio politico di riferimento con l’organizzazione di incontri, inaugurazioni e manifestazioni varie.
Questa è la situazione che si vive oggi in molte pubbliche amministrazioni e di cui, difficilmente, si sente parlare, perché si ha paura delle ritorsioni che si avrebbero a denunciare pubblicamente. Sono situazioni che difficilmente emergono. Anche perché, ormai. vengono assunte come dato di fatto non modificabile. Chi dovrebbe intervenire, il Direttore Generale o chi per lui è, a sua volta, un ingranaggio di questo sistema perché, il più delle volte, ricopre quel ruolo sulla base di quella stessa logica.
Questa sembra essere, ormai, una caratteristica interiorizzata a tal punto dai singoli che la si da come dato di fatto imprescindibile e immodificabile. Quindi, piuttosto che lottare per mettere a nudo queste degenerazioni, si accetta il sistema e si cerca di entrare dentro le sue logiche per avere la possibilità, forse un domani, di beneficiarne in qualche modo.
Non vedo purtroppo grandi vie d’uscita. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una pubblica amministrazione inefficiente e sprecona che non riesce a raggiungere gli obiettivi e, quando li raggiunge, è perché questi sono stati calibrati a livello talmente basso in modo che ne sia garantita la realizzazione (e l’incameramento degli eventuali incentivi economici a ciò legati) anche da soggetti del tutto inadeguati.
Saluti
…peraltro la Todde ha fatto maldestramente riferimento a Paese d’ombre di Dessi ….eppure dovrebbe saperlo che ai/alle candidati/e alla Presidenza della RAS porta sfiga tirare fuori i testi sacri senza conoscerli bene ….
… faet sèmpere a che orrùere “dalla pentola alla… pentola”. Cricaus assumancu de fàere a manera, e contandho e isperandho, chi no siat “alla brace”!
Ma noso, in tempos de “clic!” e de “like, no like” a velocidade de sa lughe, in d-una ‘economia’ dominante assurda, maca e disastrosa a errichimentu de pagos e impoverimentu de medas, chentza régula si no cussa de bìnchere e aterrare is àteros, sos “nemici”!, e chentza lìmites, comente pentzaus de pòdere cùrrere (e sighire puru!) aifatu de is cuadhos de punta “anglo-arabi” cun cudhos cuadhedhos de “Sa Giara…”?
Seus sèmpere de prus “antidiluvianos” e podeus abberu isperare de tènnere “fantini” mesu nanos po cùrrere is “cuadhos de punta” de una ‘economia’ dominante assurda, maca, ingiusta, disastrosa a gherra e gherras sèmpere in preparatzione e faimentu?
Is “cuadhedhos” nostros s’ant a mòrrere de immarritzone chentza mancu abba po bufare…
Seus in s’istrada ibbagliada.
Tocat in calecuna manera a cambiare, a trantzire de s’istrada de s’isperdimentu a s’istrada de sa vida “cumpatìbbile”… possìbbile, ma vida, no morte! Chi no est cosa solu de “fantini” ne mesu nanos e mancu… gigantes!
Concordo su quota 100, è stato un disastro e quasi nessuno lo rimarca a sufficienza. Più che di Conte è stato un cavallo di battaglia di Salvini. Poi stendiamo un velo “impietoso” sulle ricette di Soru per la sanità… sta proponendo, in continuità con il suo amico Solinas, l’utilizzo dei medici in affitto. Se di sanità, non ha capito niente la Todde, Soru è completamente fuori strada.