Il numero dei sit-in cresce. Sono oramai 26, ogni metà mese. Obiettivo: riportare l’attenzione sui disastri ambientali e sanitari causati per decenni dalle attività nei poligoni militari della Sardegna. Anche oggi, a Cagliari davanti alla sede del Rappresentante del Governo italiano, in prima linea Comitato sardo Gettiamo le basi, Famiglie militari uccisi da tumore, Comitato Amparu di Teulada, Comitato Su Sentidu di Decimomannu. Nuovamente a chiedere che si smetta di nascondere la verità, quella verità che ogni tanto scatena l’indignazione dell’opinione pubblica ma che facilmente finisce nell’elenco delle notizie da gettare nella differenziata, pronte al riciclo di tanto in tanto.
“Chiediamo alle forze politiche, momentaneamente costrette dalla campagna elettorale a un’interruzione della loro eterna vacanza su Marte o sulla Luna, di dire se e come intendono contrastare il piano gattopardesco messo a punto da Nato e ministro della Difesa, avallato dal Parlamento, propagandato come “Progetto Riqualificazione Salto di Quirra”, mirato a potenziare il ruolo militare dell’intera Sardegna e connessa condanna del suo popolo a mettere al mondo bimbi deformi ed estinguersi per “sindrome Golfo-Balcani-Quirra-Teulada-Capo Frasca-La Maddalena”.
I promotori del sit-in ricordano che lo IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), ha accertato pubblicamente il 17 ottobre quello che si è cercato di non far vedere : “una strage di Stato”. “Si ufficializza scientificamente e si sancisce l’alta cancerogenicità delle polveri sottili e sottilissime, le nano particelle … specifiche prodotte da inquinamento bellico nei tessuti, sia di militari inviati nei teatri di guerra, sia di militari in servizio nei poligoni sardi, sia di popolazioni e di greggi che vivono nel circondario dei poligoni di Capo Teulada, Capo Frasca, Salto di Quirra”.
Si contesta lo slittamento a giugno 2014 del processo di Lanusei e si teme che tutto, complice la prescrizione, finirà senza colpevoli.
Anzi, visto che è più facile dimenticare e restare indifferenti, forse emergerà una verità: a Quirra sperimentavano armi al cloroformio (MM)