La Giunta Solinas ha commesso qualcosa di molto grave con l’ultimo concorso per dirigenti. È stata impudente, giudice di se stessa, sfacciata.
Non gliela si può lasciar passare perché impudica, segno dei tempi, vessillo di un potere che ormai si permette di tutto.
Dicevano i latini omnes vulnerant, ultima necat. È un’iscrizione comune sotto le meridiane di campanili e sembra riferita alle ore, al tempo (tutte feriscono, l’ultima uccide), ma vale anche per gli insulti patiti dal potere, che si accumulano, finché non arriva l’ultimo, più ostentato degli altri, più esplicito, più volgare.
Il concorso è stato bandito il 12 gennaio 2023, per 40 posti da dirigente.
I sindacati hanno da subito obiettato che le modalità di svolgimento non seguivano quanto previsto dalle leggi vigenti. Cosa dicono le leggi?
La materia è regolata dall’art.32 della L.R. 31/ 1998 che affida alla Giunta regionale la fissazione dei criteri e delle procedure di svolgimento dei concorsi.
La Giunta regionale lo ha fatto a più riprese.
Le ultime due sono la Delibere della GR n. 41/13 del 8.09.2009 e 37/16 del 1 agosto 2017.
L’ultima delibera è stata bocciata da una sentenza del Tar (sarebbe opportuno anche entrare nel merito della sentenza, ma non è qui il caso). Quindi la disciplina è affidata alla precedente.
Invece no.
I sindacati contestano, e giustamente, che il concorso venga bandito senza una disciplina precedente che definisca criteri e procedure, in violazione proprio della delibera del 2009.
La Giunta sfacciata, tira dritto. Concorso bandito e mantenuto in vita.
Poi accade che la paura, non il pudore, la paura, porti ad assumere un atto che è il tripudio della prevaricazione, della sguaiatezza amministrativa.
La Giunta, a concorso in corso e poco prima delle prove, assume questa delibera che annulla quella del 2009, la quale fissava i criteri per lo svolgimento dei concorsi.
Quindi, se la si annulla, si riconosce che era vigente e che il concorso è stato bandito in difformità? E come è stato possibile bandire un concorso in forme dissimili da quelle previste dalla norma vigente?
Semplice, la si annulla e si afferma che l’annullamento vale ex tunc? Ex tunc, da allora?
Ma in quale bestia di Stato dell’altro mondo si pensa di vivere?
Da quando in qua una miserevole Giunta regionale, che non è l’Olimpo ma forse una succursale dell’Ade, si erge a rifondare i fondamenti del diritto?
La giustificazione è da bambinetti che rubano la marmellata e per pulirsi la bocca usano il gomito, il quale resta sporco e ben visibile.
Secondo la Giunta la delibera del 2009 sarebbe stata annullata di fatto dalla sentenza del Tar del 2017.
Ma questo lo dice la Giunta, mica è vero.
La sentenza del Tar non dice per nulla che la delibera del 2009 sia illegittima.
La Giunta diventa giudice di sé.
Ma se anche avesse ritenuto che così fosse, prima avrebbe dovuto annullare la delibera del 2009, poi farne un’altra di definizione di criteri e procedure e infine bandire il concorso, non fare come ha sempre fatto, cioè agire a membro di segugio (che, come è noto, data la sua altezza, ha il membro molto raso terra) per avere le mani più libere.
E tanta è stata l’infoiatura ad annullare a babbo morto, che la Giunta ha anche sbagliato il riferimento alla delibera, perché questa viene datata 8 luglio 2009, mentre essa è dell’8 settembre 2009. Refuso? Si refuso della foia.
La Giunta regionale, nel suo insieme, ha comportamenti impudenti, che in altri tempi, quando chi si candidava a governare prima doveva dimostrare di saper fare almeno l’opposizione, non sarebbero stati tollerati.
Viene da ridere a sentire i centristi arruffoni del Centrodestra, quelli senza politica ma con tanti favori, quelli dell’omicidio del merito e della valorizzazione della sola sequela del capetto, del cacico di turno, quelli che, se vogliamo usare un paradosso, pretendono di assurgere alle cattedre senza aver sostenuto, se non opportunamente aiutati dal solito cacico, gli esami di base, viene da ridere a vederli impegnati a sostenere la sostituzione di Solinas con un altro della stessa specie, per salvare la coalizione dal basso consenso del capo uscente.
Ma si vuol davvero far credere a chi non riesce a viaggiare (domani o dopo mi divertirò a mostrare come l’assessore Moro sia prigioniero di una struttura dalla competenza imbarazzante), a chi non riesce a curarsi (provate a farvi un banale holter cardiaco, per non parlare dei salti mortali per avere l’esito di una biopsia o delle diagnosi difensive che dicono e non dicono mentre tu hai bisogno urgente di cure), a chi si confronta tutti i giorni con una Regione immobile che non spende ciò che promette, che distribuisce soldi a pioggia ai privati amici e li nega, di fatto, a quelli che seguono le leggi di settore (tempi medi di erogazione due anni, ci credo che la Regione vada scandalosamente in avanzo), che cambiare un presidente inventato dalla Lega con un presidente prodotto a Roma dalla Lega via Sassari o allenato a Sassari nelle ridotte eno-gastro-massoniche, possa spazzare via la rabbia diffusa tra i sardi?
È tipico dei centristi sconfiggere il dissenso con i favori.
Si vuole presidiare politicamente il concorso per 40 dirigenti? E lo si faccia, tanto qui si può fare di tutto ormai, ma lo si deve fare con un’estetica corrispondente, con la pastasciutta traboccante sul tavolo, con le pance gonfie, con gli occhi lucidi degli spuntini alterati dal vino, con le bocche sporche, con le mani unte. Questi siete voi, questa è la vostra estetica di forchettoni mai sazi. Buon appetito!
Caro Paolo, puntuale come sempre il tuo articolo. Ho vissuto in prima persona il pasticciaccio del concorso e ti posso raccontare tutto ciò che ho visto. Trattati come bestie in un padiglione strabollente nonostante la presenza di euro 12.000,00 di “condizionatori portatili “. Con la paura di star male, si faceva fatica a concentrarsi sulle domande. Un’ora e mezza di attesa prima di iniziare la prova, anonimato delle prove inesistente, controlli pari a zero, chiunque poteva passare il foglio con pin e password e farsi fare il compito, controllo affidato a ragazzine che non sapevano manco cosa stessero controllando; a chiusura della piattaforma la mia vicina che ha iniziato con me ha continuato a svolgere i test per almeno altri 5 o 6 minuti (sembra poco ma non lo è). Ritiro dei tablet senza controllare se effettivamente su quei tablet ci eravamo logati con la nostra pass.
Potrei ancora continuare….ma mi sembra più che sufficiente per capire il caos in cui si sguazza per coprire le malefatte.
Veramente un insulto all’intelligenza di chi, come tanti di noi, i concorsi li sostiene con serietà, impegno e studio.
Un caro abbraccio Paolo e come te sono convinta che puo esistere, una classe dirigente capace, seria e onestà, basta volerlo.
Meno male che i test erano uguali mattina e pomeriggio; nessuno dei partecipanti è riuscito ad andare oltre un misero punteggio di 53/60. Una massa di ignoranti che non merita di essere difesa.
Senza parole dopo la pubblicazione delle tracce. Erano solo 60 quesiti! Uguali o simili nelle 4 prove, due estratte e due no.
È chiaro che hanno dovuto eliminare la dgr che prevedeva la pubblicazione della banca dati, non avevano niente da pubblicare!
Si affida la redazione di una banca dati, già misera, di 600 domande e ne vengono fuori con 60 quesiti ripetuti 4 volte. Estratte da dove?
Domande utilizzate la mattina, quindi ormai di dominio pubblico, riproposte uguali la sera, con evidente disparità di trattamento.
Ma molto, molto altro ancora in questo pseudo concorso.
Ma non importa, come sempre, nessuno interverrà, tutto andrà avanti come se niente fosse. Pace e bene
Frequento gli uffici della regione da quasi sessant’anni: ero bambina quando mio padre che proveniva dai ruoli del ministero dell’interno , andò a lavorare lì; poi, da dipendente statale ho avuto a che fare con diversi assessorati ed in due diverse occasioni , pur non avendo tessere di partito o sindacato e neanche amanti o fidanzati, ho lavorato come consulente dell’ufficio di gabinetto. Quindi posso dire di conoscere a sufficienza quel mondo. Mai visto un simile degrado: i più banali principi generali del diritto buttati alle ortiche al punto di far dubitare di vivere in uno stato di diritto, arroganza ed ignoranza la fanno da padrone, gli strumenti di garanzia previsti dall’ordinamento sembrano non funzionare. E tutti noi che stiamo fuori subiamo questa situazione. Ieri ho festeggiato un compleanno insolito: quello della mia lista d’attesa al Brotzu per un intervento di chirurgia della mano. Ammesso che mai in futuro qualcuno mi chiamasse, dirò che, poiché non potevo attendere tanto, ho sganciato 2000 euro e l’intervento l’ho fatto a pagamento.
Competente, sagace e acuto! Veramente complimenti! Leggere i suoi articoli è un buon allenamento per la mente e per l’anestesia alla quale ci siamo purtroppo abituati e assuefatti. Grazie
Est chi in Sardigna no che at prus mancu àinos/poledhos/burricos/molentes (de cudhos chi órriant, corrinant, ragliano in carchi bidha ndhe pesant ma solu pro fàghere ispetàculu, la corsa degli asinelli), e ne zente che at chi zughet isprene (che cudhos animales ma ca cussos naschint chentza isprene, e no faedhemus de s’ira des sos fuidos a carchi àteru logu pessadu menzus); e si tiat nàrrere menzus zente abbarrada, allenada o domada o drogada si no comporada a piagheres e piagheredhos, sinono amministradores goi che los aiant bogados a sonu de corru a cadhu a s’àinu (e mancu corru si no trumba pro sonare tenimus sos Sardos… o, menzus, unu corru eja e fintzas unu muntone de corros).
Mi dimandho si in su PSD’Az. bi at ancora carchi sardista dignu de custu agetivu nessi pro su chi at chérfidu èssere.
E fossis e invetze, in istile e ideale MENEFREGO TI FREGO MI SFREGO, a cusséntzia, prepoténtzia (cudhos chi podent) e régula de gherra a DI TUTTO DI PIÚ E DI PEGGIO bi at chie lis tzocat fintzas sas manos.
Epuru bi at ispera de cambiare.
E meda prus bisonzu, e fintzas libbertade e meda prus responsabbilidade de cambiare.
Grazie per le verità che scrive. È un piacere leggere i suoi articoli per tenersi puntualmente informati. Evidenziano la nuda e cruda realtà a tutti i livelli istituzionali, infatti cambia la sede, ma i personaggi e il teatrino sono gli stessi! Stessa commedia…. La colta citazione latina, fa anche il mio caso, me la dovrei tatuare sulla fronte!