di Paolo Maninchedda
Il prossimo 22 aprile si terrà in Assessorato l’incontro tecnico tra Anas e Regione sulle soluzioni da mettere in campo per il crollo della 554 bis.
Un primo punto è certo ed è stato chiarito ad Anas nei mesi scorsi: i costi della soluzione non possono e non devono gravare sulle risorse regionali.
Un altro punto certo è che gli studi avviati nei mesi scorsi dall’Università di Cagliari su incarico dell’Anas per capire che cosa è accaduto dicono con chiarezza (cito dal comunicato Anas) che «i dati ad oggi disponibili evidenziano una superficie di scivolamento del versante alquanto profonda (circa 10 metri dal piano stradale). Tale movimento, corrispondente presumibilmente ad una frana preesistente alla costruzione dell’opera, è stato probabilmente riattivato dalle intense precipitazioni degli ultimi anni».
Ci sono due versanti: il primo riguarda la soluzione dei problemi, il secondo l’individuazione delle responsabilità. Il secondo è più un tema tipico di altre istituzioni, ma certamente da diversi mesi anche la Regione sta mettendo ordine nelle carte. Il primo, invece, riguarda certamente la politica regionale e il 22 l’Anas arriverà con proposte che Regione discuterà con le amministrazioni comunali dei territori interessati e con l’Anci, in modo da verificare se e come sono percorribili.
Nel frattempo: 1) si sta lavorando a mandare in appalto i lavori per i nodi critici della 131 nord, la 291 Alghero-Sassari e la 554 circonvallazione di Cagliari; 2) si sta monitorando la chiusura del secondo lotto di Villasanta e l’apertura del terzo (in sostanza si tratta di mettere il drenante nel tratto direzione Sassari- Cagliari e poi aprire il terzo lotto, quello da Serrenti Nord a Serrenti Sud); 3) si è rimessa in moto la macchina di progettazione sulla 195 e su Capoterra (un anno e mezzo di blocco dovuto alla inerzia della fase conclusiva della precedente gestione commissariale). Qui i ritardi sono rilevanti e preoccupanti, al punto che abbiamo chiesto un aggiornamento del piano di protezione civile che tenga conto dello svolgersi dei lavori; 4) le diverse articolazioni dell’Amministrazione regionale stanno elaborando le schede per l’inserimento delle opere nella proposta di Piano infrastrutture che a breve andrà al vaglio della Commissione consiliare; 5) si sta correndo con le progettazioni per competere sui fondi FSC riservati all’idrogeologico (in particolare per Olbia, Pirri, Terralbese, Bitti).
Nel frattempo si sta andando a gara per l’advisor per l’idroelettrico e le dighe in contenzioso con Enel; nel frattempo si sta progettando e realizzando la messa in sicurezza del Cedrino e del Posada (col limite delle altezze imposte dai ponti della Nuoro Olbia); nel frattempo si sta ancora intervenendo sulla Olbia – Tempio devastata dall’alluvione del 2013; nel frattempo si sta cercando di pagare i debiti ai Consorzi di Bonifica e di mettere in pareggio la loro gestione; nel frattempo si stanno facendo ripartire le manutenzioni e le pianificazioni di Area; nel frattempo ci si sta confrontando con le bombe a orologeria rappresentate dai canali tombati; nel frattempo ci si sta facendo dare i soldi dall’Autorità per l’Energia per i conguagli Enel.
Poi c’è Harry Potter, il maghetto, quello che pensa una cosa, pronuncia una formula e fa una strada, un ponte, una fogna, un acquedotto e, se serve, anche un beauty center. I maghetti dell’imbroglio demagogico, quelli che non pensano “se ci fosse stato Lui”, ma che dicono sempre “se ci fossi stato io” perché hanno un ego smisurato che assume l’universo come orizzonte e Dio come un loro apprendista, questi maghetti spesso sono smemorati.
Molti dei disastri attuali derivano da quegli anni infausti dei progettisti di regime e dai controlli mancati quando si inauguravano le strade. La cronologia delle opere e delle cerimonie è come l’inconscio delle opere pubbliche: parla anche quando sta zitta. Non c’era certamente Pigliaru quando si affidavano progettazioni più che milionarie e oggi scopriamo che si progettava sulle frane; non c’era Pigliaru quando si inauguravano le strade. Non c’era Pigliaru quando si annunciavano le gare d’appalto e non se ne chiudeva una, neanche sulle aree alluvionate.
C’è Pigliaru a mettere a posto gli abracadabra mal riusciti dei maghetti.
Comments on “La Regione, Anas, Harry Potter e i progettisti di regime”
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C’è anche Paolo Maninchedda che sta a fianco a Pigliaru e lo supporta egregiamente per mettere a posto gli abracadabra mal riusciti , dei maghetti . Grazie ,,
…AJOOOO, O PAOLO ….e compratela una bacchetta magica …