Basta leggere i giornali di questi giorni, sia italiani che stranieri, per comprendere rapidamente che non c’è bussola nella visione che il mondo ha di sé.
Non è una novità per me; la letteratura ha registrato questo patologico disorientamento sin dai primi del Novecento; poi si è pensato di porvi rimedio con la militanza e con l’ideologia e gli effetti di questa tragica perdizione sembrano tutt’altro che esauriti.
Anche la religione, che è cosa diversa dalla fede (ma vescovi e preti non se lo vogliono ficcare in testa), non se la passa bene. Vi è un’equazione: i popoli più ignoranti sono anche i più religiosi, quelli nei quali il bisogno del divino diviene pretesto di uniformità nei costumi, governata da un élite sacerdotale. I popoli più istruiti hanno, in genere, comunità minoritarie di credenti, e sono invece tenuti insieme dal potere e dalle sue regole, sono tenuti insieme dal ‘come’ e non dal ‘perché’.
Il risultato è il contegno della disperazione, l’educato procedere dei giorni verso l’ineluttabile fine, ma in forme legali e costituzionali.
In questo deserto di orizzonti, oggi i quotidiani sardi propinano la consueta dose di banalità e di menzogne (la più clamorosa è quella del negoziato politico tra maggioranza e opposizione – che in sede di bilancio è solamente vergognosa – invece il negoziato è pratico e riguarda la destinazione mirata dei soldi del bilancio) e quelli nazionali danno un’ennesima prova della loro avvenuta radicalizzazione su posizioni emozional-elettorali piuttosto che ragionevoli e informative.
Ebbene, in questa superba vacuità, oggi troviamo una perla: l’articolo di Susanna Tamaro sul Corriere della Sera sugli autistici e in particolare sugli Asperger. Ne riporto alcuni passaggi.
“La prima cosa da dire è che l’autismo è un problema neurologico e non psicologico. Nel mio libro Il tuo sguardo illumina il mondo, in cui parlo proprio della mia scoperta di essere Asperger, scrivo che la nostra testa è come una scatola in cui i mattoncini del Lego sono in perenne e disordinato movimento: non si riesce a fare una casetta ma si può solo cercare di metterli ossessivamente in ordine. Questo disordine porta con sé un’esasperazione sensoriale che riguarda principalmente l’udito, la pelle ma anche l’odorato. I rumori sono i nostri principali nemici e così tutto quello che riguarda il contatto fisico, perché la sensibilità della pelle è direttamente collegata al cervello”.
“Questo nostro mondo ha una porta di accesso, e per individuarla bisogna aver la pazienza di cercarla. È come se fossimo arrivati da un altro pianeta e dobbiamo fare un lungo apprendistato per capire cosa succede intorno a noi. La principale attività del nostro cervello è quella di creare continuamente griglie e schemi per cercare di mettere un po’ d’ordine nella realtà circostante. Per capire meglio cosa intendo, immaginiamo di avere davanti una grande parete con tre porte: mentre le persone normali non avranno alcuna difficoltà a individuarle, una persona nello spettro [dell’Asperger] non le vedrà ma ne scorgerà invece un’altra invisibile agli altri. I tanto decantati superpoteri dell’autismo sono basati infatti su una capacità di creare collegamenti inediti e insoliti fra le cose e su una memoria eccezionale, non spendibile però in termini scolastici perché si comporta un po’ come un cavallo pazzo che segue strade note a lui soltanto”.
“Infine, una piccola nota sulla scuola. Se io, negli anni Sessanta, sono riuscita a sopravvivere in classe è perché allora le elementari e le medie erano segnate da un ordine e da una disciplina assolute, e dunque dal silenzio: nessuno urlava, nessuno si agitava in maniera scomposta, nessuno faceva rumori con le sedie. Il disordine e il frastuono, infatti, aumentano in maniera esponenziale il nostro disagio sensoriale”.
“Qualche anno fa in Inghilterra si è tenuta una manifestazione di persone nello spettro che chiedevano di fermare la ricerca sulle cause dell’autismo. Si temeva – e giustamente si teme – che una volta scoperto il gene colpevole si dovesse passare sotto le forche caudine della selezione genetica prenatale, come è già accaduto per le persone down”.
“Lottiamo tanto e giustamente per preservare la biodiversità della natura, ma sulla biodiversità dell’umano è calata una pesante cappa di silenzio. È su questo mondo di “perfetti” – che la scienza ci propone come menu à la carte – che forse è arrivato il momento di riflettere. La diversità è sempre stata la ricchezza del mondo; è faticosa, certo, ma il fatto che la vita sia una passeggiata sulla spiaggia in una giornata di sole non è scritto da nessuna parte”.
Sono padre di un bambino di 10 anni e nella classe di mio figlio c’è un bambino autistico. Un bambino speciale, timido, educato, un pò impaciato ma che è riuscito a farsi voler bene ed essere rispettato da tutti i suoi compagni. Molto spesso, quando ci son festicciole, compleanni, natale, carnevale, la mamma cerca di non mandarlo a scuola in quanto i rumori gli fanno paura, lo rendono un pò irruento, ma sono i compagni di classe che lo calmano, giocano con lui. Per questo motivo chiedono alla madre di portarlo perché fa parte integrante di loro. Il problema sorge molto spesso dai grandi, dalle istituzioni, che non si creano situazioni di normalità, inserimento, integrazione. Noi genitori siamo stupiti dall’ amore che la classe è riuscita a dare, a come è riuscita ad accogliere questo bambino. Tutti i giorni la mamma è alle stelle ma l’unico problema è a la scuola che molto spesso crea diversità evidenziando le disuguaglianze e creando diversi problemi. Forse dovremo imparare tutti dai bambini e agire non solo con parole ma fatti….
Un abbraccio forte ad Annarita e un bacio a tuo figlio.
Grazie .
Grazie al prof. e a Marco Casu per queste riflessioni mattutine! È rasserenante e motivante leggervi, oltre la pesantezza della realtà politica locale e non!
Ho “rivalutato” Susanna Tamaro per il suo mite coraggio con cui descrive la sua esperienza di vita che dice tanto anche a noi. Così come ha fatto, scuotendoci ogni volta, il magico e realissimo K,
Egr Prof,
Tralascio l’autismo che risponde a determinati parametri neurologici di base che si manifestano già in tenera età con difficoltà e comportamenti ben definiti e che sono più o meno accentuati nell’intero percorso di vita di un individuo. Mi soffermo ,brevemente, sulla sindrome di Asperger (SA) che viene compresa nell’universo autistico ,secondo me, solo per darle credibilità esistenziale, in quanto in questo spettro a larghissimo raggio ove vengono comprese una serie la più differente di problematiche che nel corso della vita di un uomo si presentano, si attenuano o scompaiono a seconda di condizioni neuropsicologiche del tutto temporali che ad un continuo ed attento esame del proprio essere ciascuno può ritenere di aver posseduto o tuttora avere e che fino a circa 30 anni fa avevano nomi ben definiti e che attualmente, non vorrei per sentirsi snob, autodefiniscono sindrome di Asperger, tanto la maggior parte degli interlocutori non sanno a che tipo di malessere faccia riferimento colui che dichiara di esserne affetto,lasciando intorno a sé stesso un sempre affascinante alone di mistero.
Cordiali saluti.
C9me diceva Papa Giovanni Paolo II, ognuno di noi è unico ed irripetibile. Ma noi non capiamo … Chissà quanti autistici abbiamo incontrato, contribuendo a marginalizzarli…
Il vero disastro ormai da anni eccolo certificato raccontato dai dati chiari e crudi che farebbero trasecolare chiunque abbia ancora un po’ di dignità e il cervello che funziona,ecco esattamente la realtà altro che balle:
https://www.dagospia.com/cronache/nell-ultimo-anno-156-mila-cittadini-italiani-lasciato-belpaese-aumento-429760
e questi sono solamente i dati certificati a questi bisognerebbe aggiungere chi va e sta per poco, chi va e viene per differenti ragioni,o chi non dichiara per nulla.Questo dramma insieme a tutto quello che tu caro Prof., racconti qui ogni giorno fanno di questa terra di questo paese esattamente un posto per pochi furbi e ben organizzati e per gli altri un bel dito medio.E naturalmente tutti quelli che …e senza nessuna vergogna fanno finta di non vedere la situazione che è sempre più senza ritorno,se ne fottono o se ne guardano bene da attuare qualsivoglia strategia, casomai si iniziasse ad invertire la rotta.E così sia,requiem
Buongiorno e grazie di cuore della condivisione, ho un piccolo amico che si trova ad essere “diverso”.
Ed è anche per questo un giovane e meraviglioso ragazzo,con il quale occorre usare la chiave giusta, l amore. L amore a mio modesto parere è la chiave universale, quella che porta al rispetto di TUTTE le
FORME di vita. E il rispetto dello spazio altrui, vedi scuola, oggigiorno è sempre più difficile da trovare, i bambini e le bambine sono numeri da elencare e categorizzare nelle tabelle dell apprendimento , del risultato .
Sempre più stiamo andando alla deriva in un mare agitato da carte e balzelli, dimenticandoci per imposizione o comodità il vero valore da tutelare, la crescita sana, serena e responsabile dei futuri uomini e donne.
Figlio autistico di 25 anni… percorso scolastico disastroso! Mio figlio non è mai stato violento anzi, molto buono e rispettoso. Nonostante la sua indole pacifica, per gli insegnanti rappresentava un ” problema ” perché non imparava le tabelline, perché è disortografico, dislessico e discalculico perché non è ” uguale” agli altri. Ma chi è perfetto? Forse il dirigente scolastico e gli insegnanti che si voltarono dall’ altra parte quando venne picchiato e umiliato da due o tre ragazzetti ” normodotati “? Forse è perfetta la maestra che gli ripeteva in continuazione: ” i tuoi compagni fanno quel compito ma tu non LO PUOI FARE “. Potrei continuare per ore… È perfetta una società che non gli offre la possibilità di guadagnarsi da vivere e rendersi utile alla comunità? È perfetto un sistema scolastico che non gli offre l’ opportunità di far emergere le sue potenzialità e che lo liquida con un diploma ( o meglio: certificato) che non ha nessun valore legale solo perché lo hanno ritenuto incapace di svolgere una programmazione per obiettivi minimi senza nemmeno provare a varcare quella porta di cui parla Susanna Tamaro. Domani ci saranno i monumenti illuminati di blu, i politici avranno il fiocchetto blu, sarà un tripudio di blu e di puzzle con un pezzo mancante …che tristezza! Grazie e chiedo scusa per essermi dilungata un po’ troppo.
Non si è riflettuto mai abbastanza sulla esperienza dell’agrimensore Kappa che a differenza degli abitanti del villaggio ha trovato una porta del Castello aperta. E poi , mai troppo, per la risposta alla sua domanda rivolta al Signore del Castello: perché ho trovato la porta aperta mentre agli altri NO?
Ma perché questa porta era fatta apposta per te! Ti attendeva.