Spiace dirlo, ma non ce n’è uno/a che chiuda la porta.
Parlo dei candidati/e alla presidenza della Regione.
Non conoscono la realtà della Sardegna.
Parlano per slogan.
Non conoscono i problemi e non sono interessati a produrre le soluzioni.
Non sono cresciuti nel confronto con le fabbriche che chiudevano, con il mercato del latte e dei prodotti agro-alimentri, con i problemi energetici, con la crisi drammatica della scuola e dell’università, con la lotta per la tutela ambientale, con la coscienza dei problemi fiscali. No, loro sono cresciuti nella frustrazione di non essere nessuno (condizione invidiabile, perché si può pensare in silenzio senza essere notati da nessuno, ma questo è un lato che solo quelli con vocazione monastica apprezzano) e nell’ansia di diventare qualcuno facendola pagare a un altro o comunque a qualcuno purché sia.
Non sono cresciuti dentro il conflitto degli interessi che caratterizza qualsiasi società.
Non conoscono la storia.
Pensano di essere padroni della piazza e non sanno che la piazza, per definizione, non ha padroni e che quelli che hanno fatto l’errore di volerla padroneggiare sono finiti male.
Parlano alla pancia e non al cervello e non ricordano che la pancia sta al water come il cervello al sogno.
Questi/e sono cresciuti su un palcoscenico.
Studiano le battute.
Dileggiano gli avversari, ma non capiscono una cipolla, né bollita né fritta, della gravità della situazione in cui versa la Sardegna e dello sfascio colpevole dell’Italia. Per capire che cosa dire, prima leggono Repubblica o Il giornale, poi chiamano l’amico redattore del tal giornale o l’amico editore o l’amico spin doctor, poi leggono le agenzie, poi attaccano come rottweiler gli avversari.
Si propongoo agli elettori con un programma cesarista: se stessi al potere.
Alla lunga, però, una proposta la devono pur fare. Come fanno?
Risposta semplice: vampirizzano.
Il vampiro-narcisista-sterile-di-idee cerca la sua vittima tra i sapienti ingenui. La lusinga. Le offre un palcoscenico. La immette nel suo salotto e intanto succhia, succhia, succhia. Poi, giunto al punto di aver appreso ciò che doveva apprendere, liquida la vittima e passa alla successiva.
Diffidate dei vampiri di identità.
Diffidate di chi non sa niente ma vuole governare e chiede di non badare alla sua ignoranza perché per quella c’è sempre un rimedio.
Diffidate dei pappagalli performanti, quelli che sentono un bel concetto una volta, lo acquisiscono e poi lo ripetono come proprio dopo aver chiamato la fanfara.
Diffidate degli ignoranti che si mascherano imparando a memoria 500 citazioni: la cultura vera è quella che resta quando hai dimenticato tutto.
Diffidate di chi si presenta come puro: ricordatevi che l’Italia è stata realizzata da un repubblicano per un re sabaudo. La purezza degli uomini è solo nei percorsi, non nelle tappe.
Insomma, detto in inglese, non fatevi fregare.
Comments on “La pancia sta al water come il cervello al sogno”
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Uno degli editoriali più belli.
Diffido!sopratutto dei puri che vedono in un adulto di genere maschile che beve mezza grappa, il profilo della razza padrona.
Lapalissiano……meditate gente meditate….