avremmo voluto scrivervi entrando subito nel merito delle questioni politiche relative alle prossime elezioni regionali, alla costruzione dello stato sardo, alla realizzazione di un nuovo programma di governo per la Sardegna, all’organizzazione del nostro partito. Invece, la tragedia della strage provocata dall’alluvione ci impone di fare ragionamenti diversi e, a nostro avviso, più profondi.
In questi momenti occorre innanzitutto essere concretamente solidali con chi ha subito danni notevoli ed occorre farlo nel modo più anonimo possibile, in modo da sperimentare interiormente il vincolo morale e non politico che dovrebbe legare tutti i sardi: il vincolo della fratellanza.
Dobbiamo aiutare chi è in difficoltà, dobbiamo sperimentare la forza morale della condivisione della difficoltà e del suo superamento; dobbiamo essere popolo e non un arcipelago di solitudini arrabbiate.
Aiutiamoci e non arrendiamoci.