di Paolo Maninchedda
Vedo pubblicate sui siti di mezzo mondo le immagini del primo ministro canadese che gioca col figlio.
Al contrario io, quando ieri sera ho ricevuto le immagini della presentazione del libro di Antonello Soro a Macomer, ho provato fastidio nel notare che al mio arrivo sono stato fotografato con mia moglie, che pochi, grazie a Dio, conoscono.
Non capisco che cosa un uomo pubblico voglia mostrare pubblicando pezzi della sua vita privata.
Si vuole mostrare che si è persone normali? E chi ne dubita?
Si vuole apparire accattivanti? E per che cosa?
Perché pubblicare in facebook le immagini dei figli, dei pranzi o di quant’altro? A qualcuno verrebbe mai in mente di andare in una delle tante piazze dei nostri paesi e fermare tutti i passanti per far loro vedere il bel visino del proprio figlio, o la tavola imbandita della propria casa? In piazza no ma nel mondo sì? Perché ci vogliamo mostrare nudi quando abbiamo imparato da millenni a vestirci?
L’interiorità è segreta. Secretus è il participio passato di secernere che vuol dire separare, distinguere, riservare.
L’interiorità di un uomo è l’unico spazio dove ciascuno può sperimentare l’infinito, l’assenza di limiti, l’autenticità, la grande lotta tra il bene e il male, l’amore e la passione, la disciplina e la difficile esperienza di diventare liberi rinunciando al peggio di sé.
Questo spazio interiore è l’unico mio rifugio e lo difendo da tutto e da tutti. E così credo sia per tutti. Non credo che i miei sentimenti, la tenerezza che lega un padre ai figli, la delicatezza di un amore coniugale difeso da ogni curiosità, siano fattori che un uomo pubblico debba rendere pubblici. Non tutto ciò che fa un uomo pubblico deve diventare pubblico.
Si pensa che le immagini domestiche desacralizzino il potere e lo rendano più popolare?
Ho qualche dubbio. Più probabile che si pensi a una disponibilità ad usare anche il privato per la ricerca del consenso. Se convincere gli altri delle proprie idee diventa un’ossessione pervasiva da indurre a mettere in gioco tutto e tutti, allora si è superato il limite tra la coscienza della pochezza di sé, che ogni uomo dovrebbe sempre aver presente, e la temporanea apparente grandezza che la popolarità sembra accreditare. Se ci si ammala di ‘consenso ad ogni costo’ si perde se stessi e si diventa icone, immagini, manifesti, cioè un centesimo di ciò che vale un uomo.
Comments on “La mia vita privata è privata”
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Mi era sfuggito questo articolo:
è semplicemente bellissimo, riporta all’essenziale il rapporto attività politica/pubblica vita privata; di chi è capace di custodire, difendere, l’ambito privato, ci si può fidare, è infatti l’opposto di colui che diciamo disposto a “vendere sua madre pur di arrivare”, di cui invece non ci dobbiamo fidare. E quanti ce ne sono, purtroppo.
Peccato che una persona non abbia stima nemmeno di se stesso. Avrebbe dovuto leggere quanto ha scritto l’assessore Maninchedda sulla inderogabile esigenza dell’unità dei Sardi.Se leggesse quanto viene pubblicato in questo sito si renderà conto della ricchezza morale e politica degli appartenenti al Partito dei Sardi
Ecco, il signor Sandro è il classico seminatore d’odio di internet: anonimo, cattivo, malevolente e maldicente. Io non so neanche che cosa sia un incesto politico col Pd e con compagni. Non uso queste parole e penso che persone che come Lei si esprimono in questo modo siano oltremodo dannose per la società.
Non ci interessano fatti privati, ma relazioni incestuose di Maninchedda con PD e compagni vari