di Paolo Maninchedda
Come tutti sappiamo, la crisi colpisce in vari modi. Uno di questi è l’aumento delle tariffe, degli affitti e in generale di tutto ciò che è regolato da contratti che prevedano meccanismi di adeguamento dei prezzi o dei canoni al valore dei beni e dei servizi o al reddito della famiglia. Fatto è che difficilmente, in fase recessiva, le tariffe e gli affitti vengono adeguati in diminuzione, più spesso i ritocchi (si tratta di un eufemismo) sono in aumento.
Nelle scorse settimane, una delegazione di inquilini dell’Area aveva chiesto di essere ricevuta per discutere di come gestire i conguagli fatturati da Area per gli affitti 2010-2014, conguagli maturati non per mancato pagamento totale o parziale degli affittuari, ma per un blocco amministrativo generato dal conflitto tra Area e Agenzia delle Entrate per l’accesso alla banca dati dei redditi. I condomini chiedevano che i conguagli ‘incolpevoli’ venisseo rateizzati in 8 anni e non in 5 come si stava procedendo a fare. Ieri la Giunta ha adottato una delibera che rateizza in 8 anni. Poco o molto che sia, mi piacerebbe farlo, in tuttto o in arte, anche per i 106 milioni di Abbanoa (per i quali, grazie anche all’intervento dell’Anci, all’aiuto del sen. francesco Sanna e al lavoro di Gavino Manca, siamo convocati finalmente a Roma dall’Autorità per l’Energia. Vedremo).
Più nel dettaglio, la questione dei conguagli Area che abbiamo risolto ieri è la seguente.
Nel mese di dicembre 2014 sono state trasmesse n. 3548 comunicazioni di conguaglio dei canoni di locazione su una platea di circa 7000 alloggi di edilizia a canone sociale ubicati nel Distretto di Cagliari, ricomprendente i comuni siti nella provincia di Cagliari e del Medio Campidano.
Circa il 65% delle comunicazioni riguarda conguagli che vanno da 100 a 3000 euro.
Solo in n. 156 casi, pari al 4,40% del totale, si tratta di importi superiori ai 10.000 euro.
L’importo complessivo dei conguagli è pari a 10.169.584,03 euro, minori entrate che hanno inciso pesantemente sulla capacità dell’Area di garantire un adeguato livello di interventi manutentivi sul territorio e garantire un più celere ripristino delle condizioni di agibilità per gli alloggi di risulta da consegnare agli aventi diritto.
L’importo medio del conguaglio per utente è quindi di € 2866,28 riferito ad un arco temporale di 4 anni ossia con importo medio per anno pari a € 716, 57.
Ieri la Giunta ha adottato due atti di indirizzo:
- Il primo, fatto con un mio decreto, consente a Area di destinare attraverso un bando speciale, le somme accantonate a titolo di residuo (pari a circa 1.142.000 euro) per il fondo sociale, a chi si impegni con la sottoscrizione di un piano di rateizzazione a rientrare dal debito da conguaglio. Si formulerà una graduatoria che porterà l’erogazione di un contributo che andrà a ridurre l’importo del conguaglio entro il limite dell’incidenza massima sul reddito della somma tra canone e rata, sulla base di quanto stabilito con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 36/20 del 5 settembre 2000.
- Il secondo, adottato ieri dalla Giunta regionale, amplia la durata del piano di rateizzazione da 5 ad 8 anni nel caso il conguaglio abbia importi pari o superiori ai 3000 euro o anche nel caso di importi inferiori se, si tratti di assegnatari collocati attualmente nelle fasce più basse di reddito.
I due strumenti sono complementari e consentiranno di ridurre i conguagli e di dilazionare il rimborso con un durata che renderà la rata mensile, sommata al canone, assolutamente gestibile anche qualora, come in molti casi, la situazione reddituale attuale non corrisponda più a quella che ha portato a determinare il conguaglio.
In ipotesi, nel caso, più ricorrente, di importi del conguaglio pari a 3.000 euro si è passati da una rata mensile di 50 euro ad una rata mensile di 31,25 euro. Se si pensa all’importo medio annuo di 750 euro a fronte di un conguaglio complessivo di 3000 euro, l’addebito che avrebbe ricevuto l’utente qualora si fosse tempestivamente potuta accertare la situazione reddituale, sarebbe stato di euro 62,50 mensili ossia esattamente il doppio di quanto graverà mensilmente il conguaglio con un piano di rientro in 96 rate.
In buona sostanza, l’utente sta versando quanto dovuto più tardi ed con un minor aggravio mensile rispetto a quello che avrebbe avuto se l’Azienda avesse potuto a suo tempo fatturare correttamente il canone, ossia gli aumenti di quattro anni del canone li sta pagando in 8 anni.
Raramente nella mia esperienza, abbastanza lunga e variegata, nella Pubblica Amministrazione mi è capitato di riscontrare tanta prontezza, determinazione e decisione nel tradurre in atti concreti le soluzioni gestionali proposte dalle “persone di buona volontà” e da “Funzionari Pubblici” pienamente consapevoli di essere al servizio della “res pubblica”;atti che, come in questo caso, consentono di coniugare legalità ed economicità gestionale con giustizia sociale, e di questo Le rendo il giusto merito. Mi piacerebbe soltanto che gli organi di stampa ed i media in generale si decidessero a descrivere la realtà di A.R.E.A. con maggior correttezza: non siamo bellissimi ma neanche così brutti come ci dipingono. Ci sono professionalità elevate e persone serie che hanno a cuore le problematiche dell’utenza, cercano e trovano soluzioni.