Presentato al festival di Torino, con buon successo di critica, vincitore del premio del pubblico, il primo film di Pif ( Pierfrancesco Diliberto) è una commedia civile che non lascia indifferenti. Attraversa gli anni 70, 80 e si conclude negli anni 90. Siamo in Sicilia, Arturo è il ragazzino che cresce nella Palermo del terrore con il cuore candido e con la passione per la sua compagnetta di scuola , Flora, – è innamorato- e per il giornalismo, molto belli i momenti in cui dialoga con un vero giornalista: Claudio Gioè.
Nel film troviamo tutti i personaggi che hanno caratterizzato quegli anni, da Totò Riina a Leoluca Bagarella, dal giudice Chinnici al generale Dalla Chiesa, e per finire i due eroi: Falcone e Borsellino. Nel film si ride, soprattutto quando Pif prende in giro Riina – bellissima la scena in cui Riina non riesce a far funziona il condizionatore – e gli altri mafiosi, e ci si commuove quando ricorda gli omicidi di magistrati e politici: Pio La Torre, Rocco Chinnici, Dalla Chiesa e per finire la strage di Capaci e la strage di via D’Amelio. Non risparmia i politici di quegli anni, memorabili le scene in cui segue la campagna elettorale di Salvo Lima , inquietante quando ricorda il cinismo di Giulio Andreotti, non si presentò ai funerali del generale Dalla Chiesa dichiarando che preferiva i battesimi ai funerali.
Mi piace sottolineare, la prova dei due bambini che interpretano Arturo e Flora, sono: Alex Bisconti e Ginevra Antona.
Da vedere.
Di Pif, con Cristina Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudi Gioè.