Ciò che è successo ieri nell’aula del tribunale di Sassari dove si svolge il processo contro alcuni dipendenti dell’Università di Sassari per aver consultato i dati relativi al percorso di studi del presidente Solinas è rivelatore delle strutture del potere informale, ma sostanziale, della Sardegna.
La vicenda va inquadrata dall’inizio e soprattutto dalle evidenze che stanno emergendo durante il processo.
A denunciare i dipendenti è stato il direttore generale dell’Università di Sassari. In ragione di che?
Di un decreto rettorale che disciplinava ex novo le modalità di accesso alla rete da parte dei dipendenti.
Quanto tempo è passato tra l’adozione del decreto e la denuncia? Poche ore, a leggere La Nuova. In sostanza, sempre a leggere le cronache dei quotidiani sardi, la successione dei fatti e degli atti sarebbe stata la seguente. Il Fatto Quotidiano pubblica l’inchiesta sulla laurea di Solinas, il rettore pubblica il decreto rettorale con le nuove norme di accesso, il direttore generale chiede al Cineca (il consorzio che gestisce la rete telematica dell’Università) i dati sugli accessi ai file di Solinas e, ricevutili, procede alla denuncia. La norma violata, a detta del Direttore generale, sarebbe stata proprio il decreto appena emesso dal Rettore.
La domanda è: chi avrebbe dovuto essere indagato, i dipendenti dell’università o la filiera di comando che modifica le norme e pretende che esse vengano applicate di fatto retroattivamente?
La seconda domanda viene dall’iter della denuncia del Dg.
La pratica è istruita a Cagliari per competenza.
Il PM chiede il proscioglimento, il Gup invece rinvia tutti a giudizio.
Il risultato?
Il risultato è stato che del percorso di studi di Solinas, dei cui inciampi aveva parlato il Fatto Quotidiano, che non è a processo, è diventato off limits per le cronache.
La tesi di Solinas è diventata non consultabile.
Questo è il potere che protegge se stesso e di questo potere fa parte la magistratura. Altro che giustizia! È potere, potere puro che quando non è protetto dalla legge, non cambia la legge, ma addirittura la inventa, come nel caso del suddetto decreto rettorale.
In un Paese normale non sarebbero stati processati i dipendenti, ma altri. In un paese normale.
Il discorso sull’Università (di Sassari, ma non solo) con il personale docente e TA che si presta a strumentalizzazioni gratuite (promozioni, esclusioni, valutazioni comissariali anomale) è vero e un libro non basta per l’elenco delle cose che non vanno. Tuttavia, si dice che il Direttore Generale denuncia sulla base “di un decreto rettorale che disciplinava ex novo le modalità di accesso alla rete da parte dei dipendenti”. Sicuri che le norme sulla privacy non esistessero già? Magari il DG ha semplicemente constatato che l’accesso del personale abilitato ai dati dei laureati non poteva essere indiscriminato, e si è sorpreso di trovare UniSS in una inchiesta a potenziale strumentalizzazione basata sui rumori di fondo di troppi TA (in luogo del Fatto che ha pubblicato i dubbi emersi, poteva esserci anche un’altra testata, cioè il Corriere, la Repubblica o Report e al posto di Solinas poteva trovarsi qualcun altro, magari meno importante). Ma riterrei normale che un DG prenda provvedimenti a tutela dell’Istituzione. Come? Con un Regolamento che chiarisce gli obblighi al personale abilitato ad accedere ai dati, che non può essere espansivo sugli obblighi, tantomeno retroattivo – qualsiasi giudice lo sa benissimo! Noto che dopo Nicoletti, a UniSS è stato DG BRESCHI (un anno e 1 mese) e dopo ancora NERONI (figlia) da un anno. Guardate le pieghe che ha preso il caso di Crisanti nel Veneto! Nella circostanza citata sono comunque d’accordo con le conclusioni del GIP. “La sorgente disapprova quasi sempre la direzione del fiume”
Schifata ….. semplicemente questi individui meritano solo di essere presi a calci…….. Ma secondo voi “””” solinas , Doria. e complici “” si guardano allo specchio la mattina ?????? e se si guardano come fanno a non vomitare ???????? ???¿?????????????? Sono una nonna di quasi 80 anni e sono molto preoccupata per i miei nipoti………..
Antonello pilloni, succede ogni volta c’è un concorso in tutti i laghi in tutti i luoghi in Sardegna …un vero schifo.Sembra rimasto solo Paolo Maninchedda a raccontare e denunciare quello che i giornalisti e giornali sardi non vogliono raccontare ne “vedere”. Lo già detto, non c’è speranza di rinascita, quando c’è stato un tentativo qua che anno fa hanno pensato bene subito metterlo a tacere
@Emanuele: “Sardi sono persone buone e oneste non meritano questi infami nelle poltrone”
No, ce li meritiamo tutto.
È giusto che i figli piangano le colpe dei padri, come sosteneva Pasolini, ed è giusto che questi “padri” facciano strame di un isola e di noi isolani.
Incapaci di rimediare a ciò che vediamo.
Sarò ripetitivo, non sarò capito e magari considerato fuori tema, ma a mio avviso, la vera fortuna di questo presidente e di questa maggioranza è questa opposizione… Ne sono Certo… 5 anni a pettinare le.bambole. sa come finisce? Eleggeranno di nuovo uno di loro.. non per meritò ma per incapacità delle opposizioni.. questa è oggi la Sardegna.
Condivido appieno le constatazioni (perché tali sono) del sig. Paolo. Servilismo, piaggeria, arroganza e mancato senso delle istituzioni da parte di chi dovrebbe essere al servizio dello Stato.
LA SENSIBILITÀ
Condividerete che la pubblicazione di oggi non necessita di commenti?
In effetti così pare.
Infatti i commentatori che hanno firmato i loro interventi non si sono soffermati sull’episodio in se ma hanno superato i confini.
Hanno portato la denuncia nel campo del loro vissuto.
Personalmente vorrei testimoniare del dolore che mi cagionano questo fatti, queste ingiustizie.
Potrò chiedere allo stato di proteggermi?
Potrò chiedere alle autorità di tutelare il mio animo?
Violentato, offeso, calpestato da tanta violenta ingiustizia.
Cosa dirò ai miei figli?
Come li educherò?
Come spiegherò loro la fatica per giungere al sapere, ai risultati, al vincere nella sana competizione della vita?
Come potrò spiegare il dover tanto faticare se poi tutto può esser comprato con la giusta moneta.
Amo ripetermi.
Chi o cosa ci salverà da questo malaffare?
Leggendo i vostri commenti non posso che condividerne a pieno le reazioni, quel che rimane di un paese finto dove non esiste la meritocrazia, dove il disservizio al cittadino non è mai un problema se il pseudo vincitore di concorso è un garzone della politica di turno, se dal nulla fioccano promozioni assunzioni per grazia ricevuta.
Il mio più grande rammarico è essere rimasto
Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri e traditori non è vittima! È complice!
Diamo pure colpe alla magistratura, ma nella nostra isola è questa la situazione.
La vera forza degli attuali Attila è la loro totale mancanza di vergogna. Hanno buoni esempi nel governo nazionale (vedi Santanche’, Lollobridigia, Crosetto altro finto laureato, il nullafacente e mitico Salvini, etc).
Abbiamo eletto a nostro eroe nazionale B! Ma di che ci meravigliamo? .
E’ assolutamente un mondo assurdo…….pensando che è gestito in questo momento da coloro che dovrebbero volere la Sardegna indipendente.
Sono invece dei farabutti che girano il minestrone a loro piacimento.
Niente bandi, niente PSR , niente prezziario regionale ,trasporto al disastro ,basi militari strausate ………………..,politiche incomprensibili, sanità allo sfascio ,favori personali a go go
uso della stampa a loro favore….tanto che si presume una ricandidatura…senza ritegno.
Questo è normale poiche’ di fatto tutto il “Paese” è nella “Norma”.;è questa la Norma. Non sarebbe normale se in tutta Italia questo non avvenisse. Etica e Politica Moralita’ senso Civico non vanno a braccetto, non lavorano assieme ;loro sono il riflesso di una societa’ che non si vergogna di nulla. Questi Politici o meglio Amministratori della cosa pubblica usano tutti gli strumenti possibili e inimmagginabili per sfregiare violentare la Legge la Costituzione la vita del paese. Ormai è diventato tutto normale non si scandalizza piu’ nessuno no?Io non mi sono mai abituato ed è per questo che ho lasciato la mia terra e vivo in Germania. In altri Stati si dimetterebbero all’istante, oppure sarebbero sbattuti in galera vita natural durante…in Asia in Cina avrebbero una fine peggiora. I Sardi sono persone buone e oneste non meritano questi infami nelle poltrone. Un abbraccio grande a tutti i Sardi onesti. Scandalizzatevi e unitevi per creare una societa’ giusta e civile.Forza Sardegna!!! Forza Sardi onesti!!
Caro Paolo di situazioni simili ne ho le cicatrici su tutta la pelle. Il potere protegge se stesso e le sue propaggini….come dirigente medico ho partecipato a 3 concorsi per ” primario “, sono sempre risultato idoneo ma hanno nominato sempre un altro…..di cui si sapeva nome e cognome del proprio padrino politico. I curricula valgono meno di niente e i direttori generali nominano chi caspita vogliono loro, alla faccia dei titoli, anche se il prescelto non hai mai diretto neanche una assemblea di condominio. Io ormai mi sono rassegnato a queste logiche…..
Proprio così: non occorre alcun altro commento. Meglio l’icastica essenzialità dell’articolo su potere e giustizia.
È una vicenda oscena!!
Non c’ è bisogno di alcun altro commento.