La struttura temporanea che è stata allestita di fronte all’isola di Tavolara, pare per il matrimonio di un membro della famiglia reale giordana con una primadonna saudita, non è solo temporanea: è brutta, pacchiana, ingombrante, fuori contesto, arrogante.
Ora sicuramente si scoprirà che non avrebbero dovuto farla, ma che la sanzione è così lieve finanziariamente da essere sopportabile da chi scientemente ha sopraffatto l’ambiente con la propria volontà non di sentirsi ospite della terra, ma padrone della terra.
Sono stato ad Amman, non nella zona dove risiede la classe dirigente, nell’altra.
Sono stato nella Amman storica. Mi ha colpito la sporcizia nelle strade.
Fossi un membro della famiglia reale giordana per il mio matrimonio farei pulire tutti gli spazi pubblici del Paese.
Invece no.
Si esce dal proprio Paese, che è sempre sull’orlo di un conflitto perché tutti i conflitti passano per quelle terre, e ci si comporta come predoni e padroni, o meglio, come rozzi padroni.
La Gallura è amata da molti arabi. Alcuni la rispettano, altri la usano.
Poi ci sono i Sardi e talvolta i Sardi complici (ma ho l’impressione che dalle acque dell’arcipelago sia partito un siluro poco servile verso la Giunta regionale). Mi chiedo: ma noi, noi Sardi, ci siamo accorti di questo mostro solo quando è diventato grande? Non ha avuto un’infanzia questo mostro? Nessuno lo ha allevato? Noi dobbiamo moltissimo, in questa e in altre circostanze, al Gruppo di Intervento Giuridico che ha denunciato il fatto e pubblicato la foto che abbiamo ripreso. Ma chiediamoci: prima di loro, nessuno si è accorto di nulla?
Temo di sì e mi duole.
vale lo stesso discorso per le PALE EOLICHE da piazzare in qualsiasi angolo della Sardegna!! E’ mai possibile che i nostri politici abbiano lasciato fare senza dire una parola? Ho il sospetto che il “magna magna” abbia chiuso la bocca di molti!! e ora??dobbiamo subirne le conseguenze .. (sarebbe capitato la stessa cosa se le pale fossero installate sulle cime delle Alpi ??)
Ho sempre detto che gli unici difensori del territorio sono i militari. C’è sempre qualche furbetto “amighisceddu” che pensa di essere impunibile. Difendere le servitù equivale difendere il nostro territorio
Qualcuno sicuramente avrà guadagnato bei soldini dal permettere quello scempio.
Resta il fatto che sono e si confermano OMISSIS. Ma cosa ci si può aspettare dai OMISSIS che considerano la donna inferiore a un cane?
Meditate Boldriniani, meditate…
Purtroppo, e non da oggi, abbiamo una particolare attitudine a tollerare che arrivi gente da fuori e la faccia da padrona a casa nostra, che si tratti di padiglioni per matrimoni, di pale eoliche, di carri armati.
E tutto con una acquiescenza quasi totale da parte della classe politica. Solo poche voci discordanti. Bravo il GRIG, sempre attento.
Pecunia non olet. Chissà quali impegni avranno ‘preso’ gli amministratori, pare non locali, per distrarsi in corso d’opera nell”elevare al cielo del mare turchese il grande cassettone.
E’ di questi gg una ‘summa” sulla storia della costa Smeralda apparsa su Facebook; un panflet, scritto da un tale Lorenzo Camillo, uno dei tanti approdato alla corte dell’Aga Khan, dove racconta le mirabilie della favola bella fra la bella addormentata (Montidimola) e il Principe Karim,. Secondo l’immobiliarista Camillo, pare che in quel regno tutti vissero felici e contenti. Ovviamente non è così, poiché, se l’Aga Khan aveva un sogno, chi gli stava intorno ne aveva ben altri. E quell’idea di costa Smeralda si è infranta sugli scogli dorati della costa arzachenase. Svenduta agli arabi insieme ad altri gioielli di famiglia. Lei, prof.essore, in merito alla mancata colata di cemento , tanti anni fa scrisse un pezzo da prima pagina sulla Nuova, e come suol dirsi, in tempi non sospetti, prima della legge salva coste. Può farne cenno? Giusto appunto, per tanti che hanno la memoria corta e dimenticano gli appetiti ‘cementifici’della pletora intorno all”Aga khan.
Paolo, ma no! Tutti si era accorti della struttura. Semplicemente hanno pensato fosse necessario per portare gente in Sardegna. La gente, come la chiamano il nostri illuminati governanti, deve venire qui, consumare il territorio, fare disegni osceni sugli scogli, attraversare le dune con le moto, ululare quando entra in acqua manco fosse la prima volta che vede il mare. Insomma, facciano ciò che gli pare ma basta che la gente venga qui. E’ la necessità di chi ci governa: convincere la gente a venire qui. Oh, sia ben chiaro. Mica quella che arriva da posti strani, come Africa o Asia dopo aver attraversato deserti o pericolosi mari! No, quella non serve ai loro mirabolanti disegni.
Il problema di alcuni sardi è credere di essere benestanti, o per giunta ricchi, con i soldi degli altri. Pensano di far parte, forse pensando di esserne “comproprietari” per diritto, delle ville, delle barche, degli aerei, dei gazebo per matrimoni e quant’altro di magnati arabi, russi, americani (ormai pochi), cinesi.
Invece non vedono la propria miseria, credono di essere apparentemente visibili al mondo, mentre sono insignificanti servi di pochi richissimi che, non si sa come, hanno accumulato ricchezze da potersi comprare intere nazioni.
Oggi i soldi sono la vera arma di conquista dei nuovi colonizzatori. Gli eserciti servono solo ai trogloditi.
Per i conquistati il discorso si inverte: chi si difende dagli eserciti dei trogloditi è un eroe, chi si fa invadere dai soldi dei magnati rimane misero e regredisce a troglodita.
La nostra Terra è ambita, oltre da chi ama le sue bellezze e peculiarità, da predoni di ogni genia, dai cercatori d’oro ai signori del vento, dai vertici militari ai “coloratori” di scogli,….
Ma chi deve tutelare questo Bene Comune (dal governatore all’ultimo forestale di turno) dov’è?