Per l’8 gennaio l’ex ministro dei Lavori Pubblici Graziano Del Rio ha promosso l’evento inaugurale di una nuova associazione di ispirazione cattolica, schierata “senza ambiguità” nel Centrosinistra. I fondamenti sarebbero l’europeismo di De Gasperi e l’autonomismo di Sturzo.
Francamente, mi sembrano deboli, perché non stabiliscono autentiche differenze e, in politica, o l’identità è chiara o è evanescente. Il primo sembra essere evocato contro il nazionalismo delle destre, ma non marca alcuna differenza rispetto a ciò che fa Giorgia Meloni, che oggi in Europa comunque ha un ruolo non di sfascista alla Le Pen, né di collaterale o simpatizzante di uno come Orban o dei neo-nazi tedeschi. L’autonomismo di Sturzo, poi, ha contenuti estranei al dibattito politico attuale (oggi il Governo firma patti per lo sviluppo con le Regioni….) e sembra solo uno specchietto per le allodole per quel partito degli amministratori locali che Del Rio ha sempre avuto nel cuore, per la sua esperienza come sindaco e come presidente di Anci. Tuttavia, come è noto, si tratta di cornici così larghe da permettere insieme grandi profondità e leggerissime superficialità: in moltissimi potrebbero ritrovarcisi.
Il problema cattolico in Italia è però un altro.
I cattolici non hanno mai avuto un pensiero sullo Stato e tanto meno la possiedono oggi. Infatti, non hanno lo straccio di un’elaborazione, di una teoria, capace di contrastare ciò che sta accadendo e cioè la conquista del potere politico, esercitato direttamente, da parte dei più ricchi.
I grandi politici cattolici del passato (De Gasperi, La Pira, Moro, Fanfani, Mattei, Merzagora, Jemolo, De Rosa ecc…..) erano dei liberali con maggiore attenzione all’integrazione e alla giustizia sociale e, anche, con una maggiore indulgenza verso il debito pubblico per finanziare le scelte politiche. In fondo, però, la loro concezione dello Stato era di tipo liberale. La cosa funzionò fino a quando la Dc venne identificata come l’unica alternativa moderata al rischio comunista. Caduto il comunismo è caduta la Dc. Non solo la Dc, invero, anche il socialismo. La peggiore eredità di Craxi è il socialismo come realismo cinico del mondo (quello di una parte del Pd di oggi), con qualche iniziativa di tipo sociale, anche in questo caso, per consolare l’anima. I più grandi dei cattolici oggi impegnati in politica sono dei centristi nell’animo e i centristi non si definiscono per cultura, ma per posizionamento; quelli schierati a sinistra cercano di usare il loro essere moderati per lucrare dalla presunta capacità di attirare a sinistra voto moderato. È solo un gioco di specchi.
Dicevo che il problema cattolico in Italia è un altro ed è il Papa.
Al Papa non frega assolutamente niente dello Stato; è indifferente all’ordine delle istituzioni. Faccio un esempio: esige, pretende, ordina che i migranti siano accolti, ma non gliene importa niente se tutti gli Stati europei, ormai, dichiarino che le migrazioni in atto stanno mettendo a rischio il loro equilibrio istituzionale. Però il Papa, sullo scenario internazionale, è accorto. Non attacca mai la Germania che paga la Turchia per trattenere i migranti in luoghi e condizioni disumane. Attacca, e giustamente, Israele per i bambini che muoiono di freddo e di bombe a Gaza, ma non dice mai che Putin sta massacrando gli ucraini, nominati sempre sotto le mentite spoglie della “martoriata Ucraina”. I credenti che riconoscono il proprio prossimo nelle persone che frequentano, senza fare troppi schiamazzi, sono invisibili per lui; chi organizza mense per i poveri, chi fa convegni sulla povertà (in Italia, in larga parte soccorsa non dai privati, ma dallo Stato, grazie a tutte le leggi sul terzo settore con le quali i cattolici fanno sì che fatto 100 ciò che si stanzia per chi ha bisogno, 60 vada a pagare chi ha fatto del soccorso il proprio lavoro), chi organizza marce, chi organizza accoglienze per migranti (per lo più pagate dallo Stato) viene premiato. Oggi è rarissimo trovare un prete o un vescovo che parli dell’eucarestia, una delle cose fondate e richieste da Gesù con certezza, mentre ne troviamo tanti che fanno i sociologi, gli psicologi, i peace makers, i ministri degli esteri ecc. Se essere cristiani è solo carità, allora la concorrenza è alta: dall’Unicef a Save the Children e, spesso, con livelli di trasparenza più alti.
Nella chiesa movimentista di Bergoglio, indifferente al diritto in casa (vedi il caso Becciu) e all’estero guidata dal doppiopesismo della convenienza, i cattolici italiani sono privi di un’identità perché la loro si è ormai confusa col movimentismo sociale. Sono più bergogliani i teorici della fluidità sessuale di quanto non lo siano i fautori della famiglia tradizionale, al punto che le intemerate del Papa contro l’aborto non vengono considerate motivo di commento o di attenzione. Se il cattolicesimo apprezzato è quello di Luca Casarini, non c’è molto spazio per quello quotidiano di chi fa secondo il vangelo l’insegnante, l’operaio, il medico, l’amico, occupandosi di sé e del proprio prossimo. Se è più bergogliano il pacifista che teorizza il disarmo dinanzi a Putin, dove trova casa chi invece vuole difendersi proprio per evitare una guerra? Se il Papa va in carcere, come è giustissimo, fino ad aprirvi una Porta Santa, a chi dovrebbe rivolgersi la vittima di un omicidio, di uno stupro, di un furto o di un’aggressione? La misericordia è anche consolazione e giustizia, non solo simbologia militante. Credo profondamente nel perdono come giustizia, ma ho anche un grande rispetto per il dolore cui gli uomini non possono porre rimedio in alcun modo.
Insomma, Bergoglio ha spostato la Chiesa su posizioni in Italia molto prossime al movimentismo sociale. Fare i moderati a Sinistra è un’ambizione inattuale dopo che il Papa manifesta chiaramente la convinzione per la quale i moderati siano dei tiepidi (e tutti sappiamo cosa dice la Bibbia sui tiepidi…).
Io resto un’azionista liberale; ho una concezione precisa del diritto e dello Stato e sono consapevole che la radice del cristianesimo è indifferente alla politica, la considera un riflesso, la conseguenza di una conversione. Viceversa, è la concezione cristiana dell’uomo che può incidere, come ha inciso, sulla visione del potere e dello Stato. I cattolici dovrebbero riunirsi per parlare delle forme del potere, per capire quanto siano umane, quanto siano adeguate al libero sviluppo della persona. Francamente, continuare a discutere della Destra e della Sinistra italiane come un dato cristallizzato a prescindere dalle evoluzioni del pensiero sullo Stato, sull’uomo e sulla storia sa tanto, tantissimo, di furbizia e tattica piuttosto che di sostanza.
Cercasi cattolici per fare sul serio.
Grazie per questo intervento. Aggiungo solo che quando Bergoglio era Arcivescovo a Buenos Aires, era notoriamente legato ai partiti di estrema sinistra. Non sorprende che in Italia abbia orientato la Chiesa verso posizioni molto vicine al movimentismo sociale…
La voglia di contare , cerca di far nascere una nuova corrente !!!! Ne avevamo proprio bisogno !!!
Le lotte non sono ancora iniziate , le truppe si stanno studiando e confrontando ,idee poche e persino confuse ;
Vecchi arnesi che non si accontentano di essere esempio,ma vogliono e pensano di poter ancora dire la loro in un un contesto di voci dissonanti e dove emerge solo il rumore !!!! Da vecchio allievo salesiano,guardo questa chiesa borgogliana con curiosa attenzione ,ma più cerco di capirla e meno mi piace .:sarà che il tempo passa per tutto e tutti ,ma ho davvero nostalgia per la chiesa rigorista pacelliana e quella del concilio che tanto hanno dato in cultura ,catechesi ed assistenza a tutti coloro che
seguendo i dettami delle Scritture vi si riconoscevano ed in esse trovavano conforto e viatico.
Grazie, intervento profondo e senza paure di sorta conoscendola, ma non a sufficienza, quasi meravigliato! Sono e resto del suo pensiero.
“Nella chiesa movimentista di Bergoglio, indifferente al diritto in casa (vedi il caso Becciu) e all’estero guidata dal doppiopesismo della convenienza, i cattolici italiani sono privi di un’identità perché la loro si è ormai confusa col movimentismo sociale”
Lapidario e perfetto. Mi spiace solamente che non abbia citato anche la Cina, nella quale il percolato di un accordo, segretato e maleodorante, sta forse riuscendo nella distruzione di un Cristianesimo che aveva resistito a secoli di persecuzione,
Del Rio? Immagino che stia cercando di resuscitare la porzione di balena bianca che era confluita nel PD con l’illusione di avere diritto di parola e pari dignità con le componenti, ormai iperpannellizzate, del partito. Con queste premesse (De Gasperi e Sturzo), finirà dove è finita la vecchia DC: nel dimenticatoio della bocciofila, assieme agli altri maggiorenti (da Prodi a Ruffini) che in una patetica titillatio mentis pensano che ancora qualcuno prima li capisca e poi gli dia retta.
Bonas fines e menzus printzìpios, professo’.
Egregio, complimenti per la disamina perfetta . Lascio al sempre più marcato senso del ridicolo la intemerata di vecchi arnesi della politica quali Del Rio, Prodi e Castagneti di voler dare una casa politica ai cattolici dopo aver militato per decenni in formazioni politiche complici o collaterali di partiti che hanno fatto letteralmente scempio del concetto di famiglia. La fluidità sessuale, il verbo woke, tutte le storture legate al diritto (????) di “possedere” figli (acquistandoli come al supermercato) fino al recente fenomeno della disforia di genere sono alla base di una mal interpretata libertà che ha portato la nostra società prossima ad una giungla senza regole e senza principi.
La fede non aggrega più (figuriamoci in ambito politico) perché largamente vissuta come un sentire intimo e individuale. Scegliendo di chiamarsi Francesco, Bergoglio , aveva fatto sperare in qualcosa di ben diverso, almeno nel sottoscritto. Ormai è solo un Capo di Stato.
Buon Anno Nuovo a tutti.
fatto sperare
Grazie per questo tuo intervento, lucido e profondo, fa riflettere e apre una prospettiva nuova per il 2025 di chi cerca di credere
Felice Anno