«È scappato. È scappato» gridavano nei corridoi . «Perché? Perché?» chiedevano in tanti.
«A dirla in breve» – rispondeva il solito ben informato – «basta leggere il giornale. Pare che l’avessero chiamato per scrivere sotto dettatura e per firmare senza guardare. Forse non l’aveva capito subito, forse l’ha capito dopo. Ha preso il treno ed è tornato a casa».
«Cose così non s’erano mai viste. Abbiamo conosciuto i senza cultura, i demolitori della politica, i populismi forcaioli, gli inconcludenti e i perdi tempo. Abbiamo visto schieramenti litigiosi, presunzioni e vanità di ogni genere, ma questo è troppo. Valori ideali e principi giuridici si dissolvono, le leggi non più astratte creano vantaggi alle persone conosciute, o perseguitano quelle odiate, le regole sono violate davanti a tutti e le denunce si accumulano in un triste, rassegnato, polveroso silenzio. Cose così non s’erano mai viste.
Eppure, non è sempre stato inverno. Le stagioni della politica alta, delle motivazioni sincere, dell’impegno instancabile sono state numerose, e si sono sempre alternate ai periodi di crisi. Spero proprio nel futuro».
«Sai, ieri sono stato bene. Una lunga passeggiata con mio nipote. Mi ha sorpreso. Jeans e maglietta con la faccia del Che. Ascolta musica e legge libri. Gioca a calcio e parla l’inglese. Studia perché gli piace. E pensa che finito il liceo per scegliere l’Università guarderà cosa offre il mondo. Così ho pensato che noi, sopravvissuti e pochi, sotto il peso pachidermico dell’attuale oscenità che sgretola la fiducia e annulla il diritto, non saremo gli ultimi. Perché nascerà sempre qualcuno, o qualcuno, attraversando il pericolo, giungerà sulle nostre rive e porterà con forza il futuro, e costruirà il progresso, nonostante loro, nonostante tutto».
«Nascerà sempre qualcuno, o qualcuno, attraversando il pericolo, giungerà sulle nostre rive e porterà con forza il futuro, e costruirà il progresso, nonostante loro, nonostante tutto.»?
Totugantos semus nàschidos pro cussu!!! Nàschidos pro èssere, cristianos, no animales!!!
Su cristianu in sa “cadena” biológica est un’iscórriu, una segada, solu in parte determinismu, ma in parte prus manna libbertade e responsabbilidade, umanidade, no animalia, puru cun totu sos límites ma solu pro andhare in su sensu e filada de su èssere.
Semus fatos pro ÈSSERE, NO pro AVERE (custu est invasione, alienatzione, asfissia, isciacallàgiu, giungla, homo homini lupus, morte); semus fatos pro ÈSSERE, no pro VINCERE e DOMINARE (custu est derruta, annichilimentu, distrutzione de s’àteru e de totu, irvilupu che a su cancru, morte, in manera fartza tropu bortas nadu “progressu”, ca su cancru si mànigat fintzas sa carena de su cristianu a prus de sa vida.
Solu su ÈSSERE est VIDA pro totugantos, líbberos, rispetados, oguales in umanidade.