Noi non conosciamo i numeri dei partecipanti al voto.
Tuttavia dai soli accessi al sito www.primarias.eu possiamo dire che è successo qualcosa di importante, mai accaduto prima in Sardegna.
Cosa facciamo? Ci fermiamo?
Per far cadere il muro di Berlino non è bastata una manifestazione un lunedì. È stato necessario che per quattro lunedì consecutivi la gente scendesse in piazza.
Per mandare via i russi dalle repubbliche baltiche non è bastato un giorno, ci sono voluti mesi nei quali uomini e donne cantavano nei festival le canzoni patriottiche proibite dai russi.
Ieri ha esordito il rimorso di coscienza dei politici sardi, perché anche i più cinici e scettici, quando hanno cominciato a sentire che si respirava un’aria nuova, hanno cominciato a chiedere informazioni, a riprendere i contatti, a essere curiosi.
A tutti diciamo: votate senza paura, noi non siamo egemoni. Noi non stiamo costruendo un’egemonia politica; stiamo costruendo una Nazione, il presupposto per un cambio di direzione della storia sarda.
in Francia è partita la ribellione violenta e inconcludente che nelle prossime settimane raggiungerà, come è sempre accaduto, l’Italia e partirà, come è sempre accaduto, dalle scuole e dall’università, e travolgerà il Governo.
Noi non stiamo costruendo una ribellione. Noi non vogliamo fuochi di paglia, eventi effimeri, noi vogliamo cambiare la storia e per farlo sappiamo che servono azioni profonde, ben organizzate, intelligenti, legali ma rivoluzionarie.
Oggi i Sardi stanno capendo quanto sia angusto l’orizzonte politico dei partiti italiani per la Sardegna.
Oggi i Sardi stanno capendo che la questione sarda riguarda prima di tutto l’ordine dei poteri, cioè la domanda centrale di ogni libertà: “Chi decide per noi?”. Non i singoli aspetti di dettagliatissimi programmi. No. La questione centrale è: chi decide per noi? E oggi la risposta è: non noi. Si parte da qui.
Mentre ci occupiamo di queste grandi cose, c’è chi fa i concorsi per i primari ospedalieri, fa le selezioni cui partecipano e vincono i capi di gabinetto della sanità, poi fa le selezioni cui partecipano e vincono i Direttori generali dell’Assessorato alla Sanità, poi promette, discute, chiacchiera, insomma intreccia la campagna elettorale con la presunta innocenza giuridica dell’amministrazione della sanità in Sardegna. Stasera se ne parlerà a Oristano, laddove volevano arrestarmi sulla base dei pettegolezzi sanitari e dove io denuncerò apertamente la cappa di prepotenza e tracotanza che la Sardegna sta subendo. Se questa è la meritocrazia di cui parlava Pigliaru, io sono Brad Pitt.
Ricordiamoci tutti di far digitare correttamente il codice fiscale e il num di cellulare. Gli errori si fanno lì. Non abbandoniamo mai la procedura fino alla fine, anche se si vuole votare scheda bianca.