Con tutti i farmaci che prendo, soffro di colite.
La patologia si aggrava quando incontro alcune persone e quando vedo in tv l’ennesima edizione del servilismo opportunista italico.
Ieri è stata la volta della celebrazione di Berlusconi di nuovo in Parlamento.
Nessuno può giudicare l’uomo Berlusconi. Sa lui esattamente chi è e ha un’età tale che dovrebbe portarlo a non portare più maschere quando si guarda allo specchio.
Possiamo giudicare le sue azioni e la sua funzione pubblica.
Un uomo politico che ha relazioni esplicite e intense con Putin, che pochi giorni fa ha detto che Putin voleva solo insediare in Ucraina delle persone per bene, che ha la responsabilità delle scelte strategiche che hanno reso l’Italia dipendente dalla Russia, non dovrebbe rivendicare il Ministero degli Esteri. Invece sì, a sfregio della decenza e della ragione. In Italia questo è possibile, perché Berlusconi, il politico, non ha il senso del bello e del giusto; Berlusconi è come Caligola nel film di Tinto Brass; è orgiastico; gode disgustato delle debolezze altrui; Berlusconi conosce gli italiani e li nutre di volgarità (come fece all’uscita di uno stadio, quando disse, per scherzo, ma lo disse, che stava andando a puttane); Berlusconi sa che l’italiano medio maschio pensa con il cavaliere con l’elmo viola e dunque orienta la maggioranza delle teste monoculari a proprio vantaggio, sfruttando le loro debolezze; Berlusconi esercita il piacere come naturale conseguenza del potere. Il contrario esatto di una delle radici della cultura europea. L’Europa migliore sa che il piacere migliore è senza potere. Chi pensa di possedere, rimane sempre insoddisfatto, perché tutto si sfarina tra le sue mani. Infatti Berlusconi è sempre insoddisfatto di ciò che ha. Questo Berlusconi torna in Parlamento.
Un uomo politico che ha sempre attaccato la magistratura quando si è trovato sotto processo e invece l’ha usata quando perseguiva altri (come dimenticare Paolo Brosio con il microfono attaccato all’ugola di Di Pietro e Borrelli ai tempi di Tangentopoli); un uomo politico che non si è mai vergognato delle parole importanti e gravi pronunciate da Paolo Borsellino nell’intervista rilasciata ai documentaristi francesi poco prima della sua morte; un uomo condannato per l’acquisto della Mondadori; un uomo che da presidente del Consiglio ha telefonato in Questura per dire che una ragazza è parente del presidente egiziano Mubarak (sembra il copione di una commedia, ma è solo l’effetto dell’estetica orgiastica), non dovrebbe richiedere il Ministero della Giustizia. E invece Berlusconi lo chiede, senza che alcuno dica una parola.
Questo uomo politico ieri è rientrato in Senato, celebrato dai media come una vittima risarcita. Questo è ignobile e ingiusto. La legge Severino ha aspetti molto discutibili e, a mio avviso, incostituzionali, soprattutto perché ignora il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. Ma questo non significa che Berlusconi sia stato una vittima e che legittimamente possa essere così rappresentato dai media.
Il problema è che in Italia per tenere lontano dal Parlamento una persona che non dovrebbe neanche avvicinarcisi si è dovuto ricorre a una legge ingiusta, tale e tanto era ed è il suo potere. Berlusconi è un lupo della politica, non un agnello. È indifferente al buon gusto, nonostante sappia rivestire d’oro ogni rifiuto.
Ieri, assistere a questo servilismo mediatico, mi ha riacceso la colite. Non sopporto i prepotenti, non mi piacciono le orge vere e simboliche, e so riconoscere i feroci. Il colon è l’organo bersaglio della nausea, riflesso che ancora non sono riuscito a controllare.
Non vi è sdegno anche perché abbiamo a che fare con personalità come quella di B: convinte di prendere in giro gli altri, narcisistiche.
Condivido, però, l’analisi sopra riportata: molti hanno problemi seri…
Che lezione la Segre! Fuori gioco perché anziana? Fuori tempo? Io sarei stato orgoglioso di esser rappresentato da lei.
Tutto giusto.
Oggi una donna che nell”ottobre del 1938 non poté entrare a scuola, che fu costretta a lasciare vuoto il suo banco, ha aperto la prima seduta della XIX legislatura. Quale migliore esempio di speranza per il futuro!
Tutto giusto.sottoscrivo.Ma Egr.Prof.,non c’è lo sdegno che dovrebbe esserci (coram populo)in un paese mediamente sano perché una consistente parte della popolazione (la maggioranza ormai),ogni giorno ha a che fare con la sopravvivenza vera e propria pur lavorando,i giovani hanno pochissime speranze, c’è una disillusione cronica verso la cosiddetta politica, un berlusconi in aggiunta non toglie ne aggiunge nulla a questo disastro…Fra l altro, chi ha mai sentito un politico di potere di quelli “puliti”appunto,che parli davvero dei nodi strutturali da affrontare non ora ma avanti ieri (lei li conosce molto bene e ne scrive spesso)in questo disgraziatissimo paese, ad iniziare dai numeri: 700mld spesa 500 entrate 2,800 mld debito e 10.000 mld ricchezza privata (un paese povero abitano da gente ricca) stipendi più bassi d Europa industriale, non cresce da 30 anni,ma facciamo super bonus reddito di cittadinanza quota cento etc etc etc. Ecco perché anche uno come berlusconi può passare “inosservato”.
Comincio ad essere troppo grande per sperare di vedere la luce in fondo al tunnel nel tanto che mi resta da viaggiare qui.
Confido nell’altro viaggio
Ciao Pa’….questo esimio “signore” è del ’36…purtroppo bisogna aspettare che la natura faccia il suo corso…di più cosa dire o scrivere su questo ” giocoliere ” , che non sia già stato detto o scritto ?? Siamo sempre più una repubblica delle bananas…
Custu est su casinu Itàlia.
E cantos casinistas bi cheret stare!
E Sardos aira ifatu che macacos!!!
Pro sa veridade, pro su bene, pro su zustu bi at unu límite: o sunt veridade, bene, zustu, o sunt un’àtera cosa.
Pro su contràriu perunu límite, che a sos machines, sos dannos, sa delincuéntzia.