Il giornale d’inchiesta Indip pubblica oggi un aggiornamento dell’inchiesta sulla celebre casa di Nuoro per la quale il Consiglio regionale ha stanziato e regalato, con l’ultima Finanziaria, a una associazione privata (denominata Fondazione San Pietro) 480.000 euro. I dati certi sono i seguenti, senza fare i nomi dei proprietari perché non ce ne importa un fico secco.
La casa era di Tizio che se l’è vista pignorare anni fa.
Venne acquistata all’asta da Sempronia, che con certezza conosce Tizio per aver condiviso con lui una vicenda giudiziaria.
Tizio più di Sempronia frequenta il mondo politico regionale.
Nel 2019 viene costituita a Nuoro la Fondazione San Pietro.
Sempronia concede l’usufrutto della casa acquistata alla Fondazione. La casa non è nelle migliori condizioni di agibilità.
Interviene il Consiglio regionale e regala alla Fondazione 480.000 euro per l’acquisto della casa (si noti bene, solo per l’acquisto e non per la ristrutturazione. E si noti anche che la Regione sembra in questo modo dotare la Fondazione del patrimonio necessario per essere una Fondazione ai sensi dell’ordinamento vigente e non solo nel nome).
Indip è riuscito a ricostruire i valori dell’acquisto all’asta dell’immobile (e pubblica i relativi documenti). Complessivamente (è stato venduto per parti) l’immobile è stato acquistato all’asta per circa 83.000 euro, cioè per un sesto del valore stanziato dal Consiglio perché la Fondazione lo acquisti. Non servono commenti, però è consentito mandare i consiglieri regionali a quel paese (proprio quello vaticinato da Alberto Sordi nella celebre canzone). Pare che adesso la Fondazione stia per dichiarare che rinuncia allo stanziamento. Sarebbe un gesto che salverebbe i componenti della Fondazione, ma al tempo stesso illuminerebbe ulteriormente i volti degli artefici di questa operazione bislacca, insomma, una pezza valorizzante il buco.
Va però detto che a scorrere con maggiore attenzione la lista preelettorale delle mance elargite, immaginiamo ai sodali dei consiglieri regionali, ci si imbatte anche in valori più alti destinati a associazioni delle quali non si trova nulla negli elenchi ufficiali che le persone normali vanno a consultare per capire a chi è stato concesso un contributo e a chi no. Per esempio, domani ci occuperemo di calcio semiprofessionistico, ma oggi ci occupiamo di danza. La mancia stanziata è di 750.000 euro all’anno per due anni (2023-2024); il beneficiario è l’ASD Siamo Danza di Olbia e lo scopo dichiarato è l’organizzazione di un evento denominato Sardinia dancesport world festival. Sappiamo che cos’è la Dancesport (alcuni eventi si sono svolti anche a Cagliari), sappiamo che eventi simili hanno avuto sponsorizzazioni da enti locali sardi pari a qualche migliaia di euro perché sostanzialmente si finanziano da soli con i biglietti, ma non si riesce a trovare nulla sulla ASD Siamo Danza di Olbia, mentre nella stessa città è presente la Dance Point che ha ottenuto risultati significativi nella danza sportiva. Sembra di ripiombare nel mistero che avvolse lo stanziamento milionario che l’assessore Chessa avrebbe voluto dare alla celebre Tursport non altrimenti nota se non dalla stessa finanziaria che la beneficiava. Non si colloca un milione e mezzo di euro in un deserto informativo così fitto. È come un assegno in bianco, ma di soldi pubblici.
E dov’è la stampa e videolina?
Qualche domanda scomoda al consiglio?
In tutto questo l’opposizione?
Già. Non votateli. Avete notato che alcuni fanno ciò che vogliono ma vengono premiati?
Italia sob, Italia prot, la terra dei cachi
Una pizza in compagnia, una pizza da solo
Un totale di due pizze e l’Italia è questa qua
Fufafifi’ fufafifi’ Italia evviva
Italia perfetta (perepepè nanananai)
Una pizza in compagnia, una pizza da solo
In totale molto pizzo, ma l’Italia non ci sta
Italia sì, Italia no
Italia sì, uè
Italia no, uè uè uè uè uè
Perché la terra dei cachi è la terra dei cachi
Mi sfugge sempre il passaggio da associazione a………a fondazione.
…È come un assegno in bianco, ma di soldi pubblici.
Altrimenti detto:
In pedhi allena corrias ladas.
Fossis ant fatu preparatzione professionale iscorzendhe anzones e che a masellajos àbbiles pessant chi a fàghere sos amministradores de su bene púbbricu est sa matessi professione de iscorzadores (chi est sempre menzus de sos chi pessant a irgannare ca, tantu, su fiadu mortu no sentit prus mancu dolore).
Ma no est «voto di scambio»: solu piagheres e piagheres, pro piagheres e piagheres, e si dae sos piagheres no si essit… ite àteru cherimus de menzus?
Tio nàrrere chi própriu si lu meritant su titulu de “on.”.
In pedhe anzena.
E no dimandhemus ite pedhe zughent issos in cara.
Senza fare di ogni erba un fascio. Deo gratias!
Epuru, cun totu s’isperàntzia, semus abberu gai male cumbinados, ca mancu sos fiores in su muntonarzu faghent unu giardinu.
Ma sos Sardos a ite lampu semus pessendhe?!
(E no chistionemus de àteros).
Antonio, non faccio il nome dei consiglieri che hanno modificato l’emendamento da 300.000 per il funzionamento a 480.000 per l’acquisto perché non ho trovato le carte che li svelino. Ma non ci vuole molto a procedere per deduzione.
Sarebbe importante che i nuoresi di città e provincia si ricordassero di quei consiglieri regionali. Dei quali non fai il nome. Il prossimo anno alle Elezioni.. E li mandassero a casa.. Non a Cassa..