Signore e signori, accorrete, c’è un paese, l’Italia, che è un Paese di lobby non di diritto e c’è una Regione, la Sardegna, che non sa essere uno Stato e che quindi viene subordinata e gestita come il cortile di casa da qualsiasi grande corporation che lo desideri. Eccone immantinente la dimostrazione dimostrata dimostrabile.
La Sardegna si oppone, nei paesi interessati (Cossoine, Giave e Bonorva) e nel Consiglio regionale, alla realizzazione di 150Mw di campi di solare termodinamico. Ovviamente dietro e davanti, sopra e sotto l’iniziativa c’è la solita multinazionale che ha un nome – Chiyoda corporation e il gruppo italiano Angelantoni. Ovviamente il progetto ha un nome accattivante: Archimede solar energy (Ase). Ovviamente grandi numeri: 5000 addetti nei primi tre anni e cinquecento a regime (a Chilivani le imprese installatrici stanno ancora aspettando che le paghino). Grandi investimenti (mai illustrati, invece, i profitti e quanti ne rimarrebbero in Sardegna, per non parlare dell’effetto lenti). Bene, questi signori erano impantanati nelle procedure proprio per l’ostilità delle popolazioni interessate, e che fanno? Vanno dal Sole 24 ore che scrive due articoli entusiasti e indignati, uno il 2 ottobre e l’altro il 27 novembre e….. puff! Ecco che il Ministero dell’Ambiente ha chiarito, udite udite, che in questo caso la competenza della procedura di Valutazione di Impatto Ambinetale è del Ministero e non della Sardegna. Chiaro no? Invece a Ottana la procedura è di competenza della Provincia. Invece a Porto Torres torna del Ministero. Comunque, istruttoria ultimata in 150 giorni e i villici sardi umiliati e zitti. Capite perché serve essere uno Stato, perché servirebbe governare la Regione con la testa di uno statista?
Paolo forse sono stato poco chiaro, non mi riferivo al progetto tale e quale, in quanto non conosco i luoghi e non ho mai visto gli elaborati di progetto, ma intendevo mettere in evidenza la necessità di soppiantare al più presto l’attuale energia prodotta da combustili fossili con l’energia pulita, solare, eolica etc.
Nella scelta delle aree, l’ideale sarebbe utilizzare le meno pregiate.
Sta storia che gli specchi son brutti etc. non si può sentire, chiaro che piazzarli sotto casa è un non senso.
L’aria strapiena di elementi cancerogeni, che non si vedono ma si sentono e si toccano attraverso i tumori della gente è per caso una cosa migliore?
Smettiamola con discorsi sulla bellezza fine a se stessa, tanti impazziscono per i quadri, a me lasciano totalmente indifferente, per me è bello ciò che funziona, ciò che è utile all’uomo ed al suo benessere psico-fisico.
La Angelantoni produce su licenza esclusiva dell’ENEA i tubi contenitori del termovettore ossia i sali di nitrato e potassio fuso. Gli ha prodotti anche su commissione Enel per la mini centrale realizzata a Priolo Gargallo. Di cui non si sa quasi più nulla, l’Enel ha spento i riflettori sulla cosa, e molto più interessata al Nucleare, magari da fare in Sardegna o quantomeno ad usarci come deposito di scorie.
La tecnologia che propone la Angelantoni, ossia il progetto ideato da Carlo Rubbia aveva un possibile punto debole, in quanto i Sali di potassio e nitrato per non solidificare, e quindi creare danni all’impianto, necessitano di essere tenuti ad una temperatura superiore ai 240 gradi e di questo non si aveva certezza nella stagione fredda, la Centrale di Priolo doveva dare indicazioni su questo aspetto, ma l’Enel mi sa che se ne frega del solare, oppure sta sperimentando in proprio e poi brevetta.
Se tutti sono speculatori come si fa a realizzare qualcosa? Facciamo da noi? Per me va bene, anzi meglio, ma facciamo.
Il fatto è che siamo parecchio indietro nel campo della diffusione delle energie alternative, lo stesso impiego dei pannelli solari termici per acqua sanitaria è assai scarso in confronto ad Austria, Cipro e Germania.
L’impianto di solare termodinamico nel Campu giavesu è da impedire con la massima fermezza. Si tratta di una violenza inaudita. I cossoinesi affacciandosi dalle loro finestre vedrebbero lo scempio della loro pianura. La localizzazione di un qualunque impianto per produrre energia deve spettare unicamente a chi abita l’isola.
O Luca, scirarindi
Guard Luca, io diffido non delel tecnologie ma del captlismoesacrbato intorno allenuove tcnologie. L’operazione è concepita in perfetto stile coloniale, come se noi avessimo il petrolio sotto i piedi e non le tecologie, le risorse e le competenze per utilizzarlo. Non ho mai detto di bloccare alcunché; né ho difeso ua Regione pusillaime.Difendo però un’idea diversa di utilizzo di quei campi, che conosco più che bene e che hanno una vocazione aturale ben diversa. E difendo l’idea che le comunità locali non debano essere ignorate. Sui benefici per noi derivanti dall’energia pulita, sono d’accordo su larga scaa. Ma questo è un puro progetto speculativo sull’energia, legato a una precisa disciplina di rendimenti Non confondiamo le cose.
Caro Paolo cerchiamo di non essere troppo generalisti, i progetti proposti sono interessanti, in quanto rappresentano il nostro futuro la Angelantoni non mi sembra affatto un’impresa d’assalto, anzi mi sembrano abbastanza seri. La Chiyoda corporation è una società Giapponese.
A mio avviso non andrebbero cacciati, questo progetto è diverso da quello degli spagnoli non prevede la torre alta 200 metri.
Loro poi a dire il vero volevano trattare con la Regione ed hanno presentato il progetto, ma la Regione ha risposto che era competenza dello stato italiano.
Vedo troppo ostilità nei confronti delle nuove tecnologie.
Vogliamo continuare a raffinare Petrolio per sempre? Ora arriverà anche quello russo, dei nuovi soci di Moratti.
Cosa resta in Sardegna della Saras? L’inquinamento.
Questo progetto almeno contribuisce a ripulire l’aria, stiamo morendo di cancro, ormai 1 su 2 morti è causata dal cancro e si va avanti come se niente fosse.
Tra le affermazioni avverse a questi impianti, si rileva quella secondo cui ruberebbero terreni e pascoli fertili all’agricoltura e alla pastorizia questa è una solo una grande bufala, in quanto i terreni ora sono inquinati non fertili, questi impianti invece renderebbero nuovamente le campagne fertili se finalmente petrolio e tutti i suoi amici fossili venissero abbandonati.
Non cacciamo chi vuole investire qua, soprattutto in tecnologia del futuro, con le ditte serie si tratta, si negozia e si stringono alleanze alla pari, e si fa in modo che gran parte dei benefici restino nella nostra Isola.
Certo che se siamo noi i primi a dire dipende tutto da Roma allora tratteranno con lo stato italiano, e quest’ultimo c’imporrà i suoi capricci.
SARAS?
Autorizzazione Ministeriale all’esercizio…
Sardinna semper prus colonia. Tocat de mutire sas cosas cun su numen zustu, custu est colonialismu. Medas la mutin cun ateros numenes, ( lis paret menzus sic.) ma custu est colonialismu a s’antica, de rapina! Sos cane de isterzu suta mesa sun semper sos matessi.
Salude e libertade