Oggi, dopo il fuoco di artificio di Rombo di Todde, è la volta dei neonominati assessori dell’Industria e dell’Agricoltura, intervistati dalla Nuova.
Ho apprezzato più l’understatement del primo che l’autocertificata competenza del secondo.
Nel merito, però, si conferma un fatto: gli assessori che parlano prima di prendere possesso delle cariche e di rendersi conto di dove sono stati messi dovrebbero tacere, che so io, per due settimane almeno.
Iniziamo con Emanuele Cani. La sua visione dell’industria (sempre che non sia stata indotta dal giornalista, che ha usato uno stile da dettatore della linea) sembra vertenziale, tipicamente sulcitana.
L’industria in Sardegna è una cosa da costruire piuttosto che da ricostruire e se si parte sempre e solo dal Sulcis per parlarne, si finirà per rimanere sempre e solo nelle logiche del Sulcis e delle sue infinite vertenze succhiasoldi, di cui la Sardegna è ostaggio da circa cinquant’anni.
Se l’assessore parla di ricerca applicata, cita solo la Sotacarbo. Sulcitana, appunto.
Il Sulcis è poi un’altra condanna, perché è all’origine del violentissimo attacco che Mauro Pili, firma di punta delle inchieste dell’Unione Sarda, sta conducendo in rete contro il neo-assessore, accusato di intesa col nemico perché ha cercato di procurarsi un reddito, come è giusto che possano fare tutti, aprendo una partita Iva per consulenze nel campo dell’installazione di impianti di energie rinnovabili. Io non condivido gli attacchi di Pili, ma capisco una cosa: c’è una faida sulcitana (Cani è sulcitano come Pili) che si è trasferita in piazza Unione Sarda a Cagliari. Il giornale, per il momento, è impegnato in una battaglia sugli aeroporti che nasconde lo scontro tra l’editore Zuncheddu e l’immobiliarista ramificato nelle istituzioni e nei giornali Maurizio De Pascale (per la libertà di tutti noi, trovo prudentemente più interessante Zuncheddu che De Pascale, il quale ha invece debordato nel potere politico, anziché starsene nel suo ambiente naturale, il mercato). Se l’editore desse il via libera a Pili per tracimare sul giornale sul caso Cani (che lui sta costruendo, perché nella realtà è inesistente), assisteremmo a qualcosa di simile allo scontro tra L’Unione e la Giunta ai tempi di Palomba, roba trash.
L’assessore Cani mostra di non sapere quale è la sua vera emergenza. Il suo assessorato è amministrativamente devastato, deve essere ricostruito dalle fondamenta. È proprio questa debolezza nei Settori, nei Servizi e nella instabile Direzione Generale che ha consentito, per esempio, nel silenzio generale, che l’energia geo-termica, di cui la Sardegna è ricchissima e che potrebbe risolvere molti problemi senza l’impatto delle rinnovabili di superficie, è in mano, per numeri di autorizzazioni concesse ai saggi di trivellazione, a chi? A importanti gruppi privati, la Saras su tutti. Non c’è una politica pubblica sulla geotermia, nonostante una corrente di energia termica attraversi in diagonale la Sardegna dal Sulcis alla Gallura.
Infine, l’assessore fa una dichiarazione che mi ha fatto sorridere, perché indicativa dei suoi plumbei occhiali sulcitani.
Richiesto di un parere sulla celeberrima moratoria annunciata dalla Todde sulle rinnovabili si è mostrato più prudente del suo presidente (che nel frattempo era alla festa della Polizia a Macomer… se inaugura così il suo presenzialismo, la inviteranno anche ai compleanni dei prefetti!). Ma, poi, l’assessore ha precisato che la sua attenzione non è sulla compromissione potenziale e reale delle aree pregiate con le pale eoliche o i campi fotovoltaici, ma sul riuso delle aree compromesse. È il Sulcis, signori, non troppo interessato alle regole, quanto piuttosto alle occasioni. Coniugarle no?
L’assessore Satta è contento di essere assessore e si vede.
Buon per lui; è giusto iniziare con entusiasmo.
Però, se ci si dichiara competenti, non si dice subito dopo che si sono chiesti agli uffici i dossier per capire le emergenze. Delle due l’una: o si ha una visione e una competenza superiore a quella degli uffici e si è in grado di guidarli o, se si dipende da loro, allora non si è diversi dai predecessori. Ed è questa la spiacevole sensazione che si ricava dall’intervista: un assessore dal luogo comune agricolo prêt-à-porter sostanzialmente schiavo di una struttura molto deficitaria, debolissima nei tavoli ministeriali e europei.
Per esempio: l’assessore dichiara che bisogna rinegoziare la Pac. No, assessore, il problema è riprendersi il controllo della Pac, il quale, mentre i sardi si scannavano in campagna elettorale, è passato liscio liscio a Roma.
Ancora: l’assessore si lamenta dell’eccessivo costo di funzionamento delle tre agenzie agricole regionali. Può darsi che mi sbagli, ma esordire contro le agenzie non è proprio un buon viatico, è un luogo comune sparato alla “Viva il parroco”. L’Assessore mi pare vicino alle posizioni della Cia e questo lo esporrà, se non vi saranno correzioni, alla guerra combinata di Coldiretti e della struttura amministrativa regionale, roba da far venire mal di testa anche al più bravo dei periti agrari.
Facile sparare a zero sulle Agenzie regionali in agricoltura…..soprattutto se dietro c’è Coldiretti…..
Le parole dell’assessore Satta esprimono la volontà di mettere mano ad una riforma delle Agenzie……ergo…..velocizzare il flusso dei contributi da parte di ARGEA……ARGEA…ARGEA…..ARGEA…..
Questa è la visione del neo assessore…….
C’è una fiumana di gente nelle 3 Agenzie…..e la “VISIONE” parrebbe solo quella di metterli tutti a schiena curva per sveltire le pratiche di erogazione dei contributi…..veramente una visione “ILLUMINATA” ….
……questo è il “PROBLEMONE” dell’agricoltura sarda…..oltre i contributi non esiste nulla…….
Le scelte degli assessori ,paiono essere frutto di un brutto sogno ,di un incubo notturno dopo una corposa cena !!!! Le prime avvisaglie , non fanno sperare in nulla di buono !!!! Avrò tempo per ricredermi, se gli effetti non saranno pernciosi .
L’Sssessorato dell’industria? Manco mi ricordavo più che esistesse…
Da almeno 15 anni non governa altro che la propria amministrazione ordinaria divenuta disordinario
dissesto cronico.
Politica industriale regionale?
Non c’è ne è traccia da tempo…si è vero…solo vertenze (.Sulcis, Iglesiente, Cixerri, Ottana e Porto Torres)….e bonifiche ambientali come savoiardi nel caffè.
Energia…Fiume Santo, Energia …Porto Vesme….Energia forse, …Energia idroelettrica .. Energia rinnovabile?
chissà se hanno un ufficio che si occupi solo di questo e conosca quel che accade in tempo reale…..a me pare la terra dei caki da almeno 15 anni.
Figuriamoci la geotermia…se si andassero a riprendere i dossier dalla fine degli anni ’50 si avrebbe almeno una vaga idea di quanto si poteva fare e non è stato fatto, di quanto si può fare e di quanto poco o nulla si stia facendo. Di tutti i soldi buttati via. E le acque termali che oggi servono solo a sciacquare le spa di 4/5 strutture ricettive. La bassa entalpia ostracizzata e l’alta in affido a soggetti forti e ad altri chissà chi.
Attività estrattive (Cave e Miniere)…ferma la governance pubblica al 2007 ma solo perché quella è la data del PRAE…il resto boh?…ma no la governance la dettano i gruppi internazionali ..non è cambiato così tanto, se ci penso, dai tempi di SGM, con annessi entusiastici articoli sul Klondike di Furtei del piccolo principe Mauro sull’US. Più di 30 anni fa. Ora sono pronti i cercatori di terre rare o i bravi riciclatori delle colline di “sfridi!!” nate dalla macellazione industriale intensiva del monte Tuttavista o del Limbara.
E già il povero (dai tempi della reggenza del PD) Cani è bene che si metta a studiare un po’ se vuole battere un colpo e lasciare un segno.
Diversamente sarà come tutte le ultime sedute spiritiche
Concordo con Lei in tutto.
Bisogna tuttavia riconoscere che la Todde aveva mostrato di non avere uno straccio di programma già durante la campagna elettorale (ricordiamo che il motivo per cui chiese di essere scelta era l’antifascismo?). Dopodiché, essendosi elevata a novella Grazia Deledda (il compare a Gigi Riva), è sin troppo chiaro che questa gente non si sarebbe mai aspettata di dover governare la Sardegna per cinque anni.
E infatti, ad oggi, il programma non c’è.
Saluti.
…notavo che l’assessore Satta, conosciuto ad un convegno sul tema delle speculazioni in atto con le rinnovabili ( caso Nurra ) a Sassari , è palesemente e fortemente contrario agli impianti , ftv ed eolici , di natura estensiva e speculativa…. chissà se nell’intervista de LNS c’è traccia di questo argomento. Argomento che farà vedere i sorci verdi a tutta la Consigliatura . Altro che gol in rovesciata dell’assessore d’oltremare !
Il fatto che Pili abbia dichiarato guerra alle rinnovabili significa che si deve puntatr solo sulle rinnovabili e sganciarci da carbone gas e petrolio senza se e senza ma
Sarò un ingenuo ma sono abituato a guardare altri aspetti che,quasi sempre,descrivono bene la persona.Uno di questi è la lealtà e su questo fronte ho ben presente il tradimento verso Soru consumato a Perfugas con gli altri sodali dopo aver scorrazzato in lungo e in largo sfruttando la superiorità di chi aveva a fianco.E sono abituato anche a vedere la paga dei tradimenti: anche se è una ben remunerata poltrona di assessore