di Paolo Maninchedda
Gira una voce insidiosa nei corridoi ministeriali riguardo la distribuzione di un ulteriore tranche di Fondi Fsc sul rischio idrogeologico. Sembrerebbe che si stia pensando a un bouquet di parametri da applicare in modo indifferenziato a tutte le regioni d’Italia, a prescindere dalla consueta ripartizione generale dei fondi Fsc che prevedeva, fino ad oggi, che l’80% dei fondi andasse alle regioni del Sud e il 20% a quelle del Nord.
In sostanza potrebbe accadere qualcosa di simile a questo: poniamo che sia disponibile un miliardo di euro e che i parametri siano le superfici e le popolazioni esposte al rischio. Verrebbero fuori denominatori differenziati per ogni regione, per esempio, 21 per la regione Sardegna e 19 per la regione Liguria (più basso è il denominatore, maggiore è lo stanziamento). A questo punto, il totale stanziato non rispetterebbe in alcun modo il riparto precedente (80% al Sud, 20% al Nord), anzi, ragionevolmente lo invertirebbe. È un tema da Parlamento e da Conferenza delle Regioni, ma anche da dibattito interno al partito di maggioranza relativa che, in Parlamento e al Governo, si trova di fatto nella condizione di Partito unico.