Oggi la lettura dei giornali svela con chiarezza che l’abitudine recente dei media sardi di attendere le notizie dalle istituzioni piuttosto che cercarle nella realtà ha ormai prodotto un danno irreversibile all’informazione dei cittadini.
La Nuova non ce la fa Faccio qualche esempio. La Nuova scopre con toni duri il fallimento della politica dei trasporti in Sardegna. “Scopre” il problema ma non riesce a dire chi ne sia responsabile, cioè è in difficoltà a raccontare che chi ha sbagliato tutto in materia di trasporti, sin dall’insediamento, è la Giunta regionale, che non ha un assessore vero ai trasporti. La Nuova non riesce a accusare il Presidente della Regione di palese ed evidente incapacità di governo di un settore, i Trasporti, di cui è stato anche assessore.
Ne consegue che il lettore pensa che il caos trasporti sia prodotto dalle contingenze e non dalle persone.
Viene così alimentato il vittimismo sardo, il rivendicazionismo, il combattimento contro il fantasma del nemico inesistente che tanti danni morali e culturali ha prodotto in Sardegna.
I no vax e la destra a metà La Nuova riporta in prima pagina la notizia della concentrazione dei no vax nel sud Sardegna, cioè nel “mercato” dell’Unione.
L’Unione (che è il giornale su cui, grazie all’editore, scrivo anch’io, ogni tanto) risponde in tempo reale a pag. 9 scrivendo che il boom dei casi è invece nel Nord Sardegna al punto da richiedere un riassetto dei reparti. Se hanno detto il vero entrambi i giornali lo hanno detto male. Ma La Nuova prova, in modo un po’ maldestro a legare l’alta percentuale di contagi a Cagliari con la tolleranza verso i no vax della destra italiana, essendo il sindaco Truzzu esponente orgoglioso dei neri (lo ricordo attivo in diverse contromanifestazioni per il 25 aprile). Però, la verità si dica, avrebbe dovuto fare la stessa cosa su un caso ben più eclatante e sempre di Destra autentica, e cioè la gestione della pandemia a Sassari nei primi mesi dell’ondata epidemica, ma non lo ha fatto, anzi!, noi ci ritrovammo da soli a scrivere che l’epicentro epidemico era Sassari.
Giustizia e Mogol L’Unione dà conto dell’incontro a Tortolì con Gratteri (che potete ascoltare sul sito di radio Radicale), e ci sarebbe molto da dire su ciò che è stato detto, ma La Nuova sceglie, nella pagina di Nuoro, di non parlare di Gratteri e di raccontare che a breve sul palco della Pastorale del Turismo ci sarà Mogol. Sarà un caso, ma se mentre si parla di Giustizia, si ritiene più urgente fare irrompere nelle pagine le canzoni, è chiaro che la bussola della gerarchia delle notizie è impazzita.
La foglia di fico Muroni L’Unione apre la pagina di Nuoro con una notizia vecchia come il cucco: l’incarico a Anthony Muroni della direzione artistica dei festeggiamenti deleddiani per 87 mila euro (riporto la cifra perché riportata nel titolo). L’articolo non è firmato; ma la cosa più simpatica è che non si capisce perché questo articolo sia stato scritto, visto che non spiega perché si sia ritenuta una notizia l’incarico al giornalista. Si capisce chiaramente che il giornale ritiene scandalosi il compenso e la procedura, ma si capisce anche che non riesce a spiegare perché essi siano ritenuti tali.
Provo a raccontare il non detto.
Il problema dell’incarico a Muroni, oggi divenuto crocevia di relazioni politiche (il Ministro dei Beni culturali) e di mediazioni istituzionali (tra il Presidente della Regione, il ministro Franceschini, il parlamentare Marilotti, il presidente Consob Savona ecc.), non è Muroni, che si dà da fare per mettere insieme il pranzo con la cena, è il mondo che si svela a monte delle decisioni che lo riguardano.
In questo caso, il mondo è quello della provincia di Nuoro, retta da un commissario non eletto, dichiaratamente di Sinistra ma nominato da una Giunta di Destra, crocevia di una relazione adulterina tra il Pd e il Psd’az (a Nuoro gestito in condominio dall’on. Mula e dal direttore generale della Protezione Civile Belloi) che si esprime in altre delibere in modo ben più spregiudicato di quella per i festeggiamenti deleddiani.
Questa Provincia andrebbe raccontata come si racconta la causa prima dell’effetto, diversamente non si capisce perché questo effetto è significativo e altri no.
L’edera Fois Ma raccontare questa Provincia adulterata significa dover raccontare anche le altre, per esempio quella di Sassari, retta dal commissario Fois, partecipante al pranzo di Sardara, il primo ad annunciare dimissioni e sempre primo a non averle presentate.
Raccontare Fois significa raccontare che il povero Oppus, i fratelli Esu, il povero comandante del Corpo Forestale Antonio Casula, e tutte le vittime della smargiassata politico-giudiziaria del pranzo di Sardara, sono state vittime di un teatrino preso a pretesto per allontanare gli sgraditi, non per fare realmente pulizia all’interno e dentro la Regione (anche perché a farla bene, la pulizia, si dovrebbe poi andare a elezioni).
Titoli dal varietà È in questo disordine, in questa confusione, che succede che i giornali si perdano in notizie esilaranti.
Ne faccio una breve rassegna raccolta qualche giorno fa da un amico: “Salvati quattro vitelli in trappola in riva al fiume”; “Capra salvata dalla forestale”, “Cane in municipio, esplode la polemica”; “Appello sui social per ritrovare la bici rubata”.
Questo è il vero specchio dell’informazione sarda. Drammatico.
Esempio: giornale dello stesso gruppo editoriale pubblica la notizia, La Nuova Sardegna la ignora per coprire l’intoccabile sassarese di turno
https://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2021/08/15/news/truffa-dei-falsi-biglietti-per-vasco-rossi-commerciante-e-avvocata-tra-i-raggirati-1.40604146
Sa Sardigna paret una tana de espes terranzos chi li ant postu.
Il generoso commissario della provincia (con i soldi degli altri) … leggete nel link che segue i compensi dei curatori della Biennale di Venezia https://www.labiennale.org/it/trasparenza/direttori-artistici
NB: i compensi in questione sono relativi a contratti della durata di minimo di 2 fino ad un massimo di 4 ANNI