La Nuova Sardegna ha dato, con richiamo in prima pagina, la notizia che Gianfranco Congiu, già consigliere regionale del Partito dei Sardi, è stato prosciolto anche in appello (il primo proscioglimento era stato del Gup di Oristano) dall’accusa di Rifiuto d’atti d’ufficio in concorso continuato. L’accusa sosteneva, e con essa il Gip, che Congiu aveva concorso a ritardare la consegna, da parte dell’autorità competente, di atti richiesti alla Asl di Oristano da un Consigliere regionale. La Difesa ha dimostrato che l’intervento di Congiu, peraltro politico e professionale, consistette in un consiglio, dato a controinteressati, ben dopo la scadenza dei termini di legge per la consegna degli atti.
Ora, giacché anche un cieco era in grado di leggere le date, c’è da chiedersi perché Gianfranco Congiu venne coinvolto nell’inchiesta. E la risposta è semplice: perché si voleva processare un partito immaginato come un’associazione a delinquere e quindi era necessario coinvolgere i consiglieri regionali del Partito. I fatti di questi anni, con la sanità pubblica di Oristano distrutta e quella privata fiorentissima, stanno dimostrando da che parte stava il Partito dei Sardi, colpito dall’azione di quei vecchi poteri che erano ieri e sono oggi i responsabili dello sfascio oristanese e che noi eravamo riusciti a ridimensionare. Fummo ingenui a non considerare che la calunnia è capace di orientare l’azione dei poteri dello Stato se riesce a insinuare un dubbio nella testa di chi ha poteri di controllo. Fummo ingenui a non intrattenere in alcun modo rapporti con le forze di polizia e con la magistratura. Fummo ingenui a ritenere di non dover andare a spiegarci con le autorità dello Stato dinanzi a aggressioni politiche e morali che invece iscrivemmo nella patologia della politica e non dello Stato.
La abbiamo pagata duramente.
Ma abbiamo la coscienza a posto. Noi non eravamo il sistema; noi eravamo gli antisistema e ci hanno travolto usando i poteri dello Stato. Un capolavoro di raffinatezza massonico-politica da studiare.
Ora il tempo sta passando.
La polvere si sta depositando.
Qualcuno comincia a non ricordare ciò che aveva messo a verbale e a ritrattare tante affermazioni.
Meglio tardi che mai.
Certo mi ha fatto specie che nel titolo La Nuova abbia ricordato la professione di Gianfranco, avvocato, e non il ruolo politico, consigliere regionale.
Non è stato colpito per errori forensi.
Fu colpito per meriti politici travisati in colpe, grazie alla profilazione calunniosa di tanti ambienti di potere.
Oggi lo stesso potere impera incontrastato, ma noi, finché avremo fiato, lo combatteremo, anche zoppi, anche vecchi, anche muti.
Noi non abbiamo proprietà nei trecento metri dalla costa; noi non abbiamo fatto leggi pensando alle nostre proprietà; noi non siamo primari che cumulano stipendi e incarichi; noi non siamo dirigenti medici che si scrivono in curriculum di essere primari e non lo sono; noi non gestiamo imprese che fanno soldi con la Regione; noi non siamo proprietari di aziende che hanno convenzioni con la Regione; noi non abbiamo rapporti con palazzinari; noi non possediamo i terreni intorno alle città; noi non facciamo allagare le città ogni volta che piove per non cedere qualche metro di terreno per portare l’acqua fuori dalle città; noi non sappiamo neanche come sono fatti i paradisi fiscali.
Però noi abbiamo conosciuto gli arresti, loro no, e li abbiamo conosciuti perché colpiti da anni di calunnie di destra e di sinistra.
Tutto perché avevamo ambizione e capacità di governo, cioè perché eravamo un’alternativa al parassitismo del potere tradizionale sardo.
Tutto torna nella vita, sia il male che il bene, e noi continuiamo ad attenerci alla regola: male non fare, paura non avere.
Concordo con Peppe……è necessario per la Nazione Sarda.
Purtroppo il paradosso è che comunque abbiamo bisogno dell’imprimatur di un magistrato per dire che sei una brava persona
Se veniva condannato non lo sarebbe stato comunque? Cosa cambiava?
Ora più che mai è necessario che il “nome” Partito dei Sardi sia nuovamente coinvolto attivamente nella politica regionale. Non nuovo partito ma si alla ripresentazione del Partito dei Sardi.
Paolo presidente.
La magistratura sana si corregge. Le istituzioni sane possono sbagliare, ma sanno riconoscerlo.
Conosco esempi in cii questo non accade.
Mai avuto nessun dubbio sulla onestà intellettuale, politica e professionale di Gianfranco Congiu, ben venga la giustizia anche se tardiva speriamo che paghino i calunniatori.
…la polvere di sta depositando.
Qualcuno comincia a non ricordare ciò che aveva messo a verbale e a ritrattare tante affermazioni…. A breve MOLTI NON ricorderanno di aver puntato il dito contro … O girato le spalle … fp
“colpiti da anni di calunnie di Dx e di Sx” arragodeusi’ de kustus fueddus
Ieri o l’altro giorno il Ministro della Giustizia (non mi interessa di che parte politica sia) ha detto in Parlamento, non in un tavolino di un bar, che la politica non deve essere succube dei P.M. Parole forti parole sante. Non solo la politica ma una intera Nazione non deve e non può essere ostaggio dei P.M.
E chie bolet èssere aprofitadore, parassita, prepotente, disgratziau e farabbutu si dh’at a iscríere cuau in su ‘curriculum’ de s’ànima sua antisociale e antiumana, si sighit a pèrdere su tempus impreau imbrutandhosi, afariau in afàrios, fuindhosi de su logu e faendho abbitu in is ‘paradisos’ che is latitantes chi si depent cuare, e sighindho a iscaminare e segare sa conca a is àteros che in totu is gherras a bínchere faendho pèrdere is ‘nemigos’.
Si bolent èssere fóssiles che is cosas mortas ma chi faent ancora male.
Ca giai faet a bòlere méngius umanidade, chi andhat bene po totus mancari cun dificurtade, ca seus in su mundhu e no in su paradisu terrestre.