di Paolo Maninchedda
Ieri ho ricevuto il mio “primo” avviso di garanzia (il primato è ironico, ma anche scaramantico). Dei suoi contenuti discuterò col magistrato, rispondendo alle domande che mi verranno poste. Fino all’8 maggio questo sito starà fermo, non per prudenza o altro, ma perché sono stanchissimo e non ho le forze per fare altro. Forse scriverò di letteratura, almeno per svagarmi.
Mi sono dimesso con convinzione e fornendo anche al presidente una copia firmata in bianco, così nel caso ci ripensi, può accoglierle in qualsiasi momento. Continuerò a lavorare, soprattutto per concludere rapidamente le cose in itinere.
Chiederò la convocazione dell’Assemblea nazionale del Partito e mi dimetterò da Presidente del Partito dei Sardi. Non c’entra nulla la vicenda in sé, c’entra che in questo mondo queste vicende azzoppano e chi è azzoppato non guida bene e può disturbare il cammino degli altri.
Ieri ho letto una caterva di stupidaggini che rivelavano più i sentimenti di chi le scriveva che la natura delle notizie.
Ieri le agenzie di stampa hanno dovuto fare una media di tre lanci prima di cominciare a descrivere le cose come realmente stavano. L’esattezza dell’informazione non è più un valore e lo sapevamo da tempo, ma questo continua a confermare la necessità di un’informazione meno eccitata e più eccitante sul piano della verità delle cose. Serve un luogo autorevole dove una notizia pubblicata è una notizia molto verificata e attendibile.
Per il resto e a parziale e postuma correzione di tanti “necrologi” dedicatimi in vita:
1) non sono mai stato né presidente né tesoriere di alcun gruppo consiliare;
2) il magistrato non mi contesta di essermi intascato manco un euro;
3) il magistrato mi contesta di aver autorizzato, in qualità di Presidente del Gruppo Progetto Sardegna, in concorso col tesoriere del gruppo, il pagamento di una fattura male intestata relativa a un sondaggio per le comunali di Iglesias del 2005, di cui io non ricordo una cipolla;
4) invito chi ha voglia di perdere un po’ di tempo ad andare a rileggere le cronache del maggio-giugno 2005 per comprendere quali erano i miei rapporti col Gruppo di Progetto Sardegna.
Per le condoglianze ricevute, porgo sentiti ringraziamenti.
Comments on “In silenzio fino all’8 maggio”
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Un’amico che teneva un blog molto seguito un giorno ha detto qualcosa come “so che, se chiudessi, gli stessi che oggi si presentano entusiasti mi avrebbero dimenticato in una settimana”.
Può essere così, per molti, ma non è così per tutti.
Buon 8 Maggio, Assessore. Speriamo le accuse contro di lei vengano riconosciute come un po’ di forfora del vicino sulla giacca.
“Forse scriverò di letteratura, almeno per svagarmi.”
E svagati…
Paolo stai tranquillo, la macchina del fango non ha sortito l’effetto voluto. Nessuno ha creduto a un’accusa priva di fondamento perché inesistente. L’unico scopo dei “morti viventi” è quello d’infangare la campagna elettorale di un partito in forte crescita. Ma il Partito dei Sardi e il gruppo dirigente riscuote ormai grande stima tra la gente. Ajò che ti stiamo aspettando a Porto Torres!
P.s.: quando sarai Presidente della Sardegna questa storiella sarà un vago ricordo :)
Avidezzi sani.
No b’at duda, o Maninchedda, chi sies omine corriattu,
bene postu de chistionu, e bene meda de cozones.
Sun in chirca, calicunu, de ti fagher su ritrattu
de mariolu. No t’ispantes: b’at berbeghes e murones
chi po contu de marianes, cianciarran de troveddas
e las giamana “zornale”! naran ch’est “informazione”!
Chi sie omine corriattu, no b’at duda, o Maninchedda,
lassa narrer sos teracos, chi no tenen dignidade.
Campan fatu de unu mere chi li narat cando troddiare,
e si troddia li essit dae culu, naran ch’est sa veridade;
atteru modu no nd’agatan, po si biver e campare!
Cun corazu e cun ideas, cumpetentzia e calidade,
bae a innantis, no ses solu! Sighi a fagher su c’as fattu
ca l’ischimos, Maninchedda, chi ses omine corriattu.
Chi s’imbidia faghet narrer medas cosas a s’imbesse
nois l’ischimos giai dae meda, e tue l’ischis de seguru,
No t’infades. Pensa, ebìa, cantu mannu at a esser,
su disizu ‘e sos teracos DE TI PONNER NASU IN CULU!
Non ci sono parole.
Attorno a noi: il vuoto.
Non c’è più il senso delle cose si fanno, la voglia del distruggere anziché la volontà del costruire.
Professore, non vale la pena pronunciare una parola in più. Per questa vicenda non vale la pena, sarebbe uno spreco.
Sono, siamo con Te. Costruiamo come hai sempre fatto, e, come sempre, farai.
La media di tre lanci per le agenzie di stampa (prima di cominciare a descrivere le cose come realmente stanno) varrà anche per il formarsi dei miei giudizi. A leggere quanto può dirsi del suo intralcio concludo che le mie parole possono tenersi da parte per occasioni più serie, perché ci sono contingenze che semplicemente tentano l’integralismo nei nostri principi: va bene ritirarsi dal rappresentare le istituzioni finché infangati, ma farlo quando quella che ci sporcherebbe può dirsi al massimo una cacchina di mosca rasenterebbe, in ragione di ciò in cui si è impegnati, la diserzione.
Scusi la mia posizione mossa, anzi la consideri rappresentativa dell’evolversi del pensiero di molti (e superi, così, l’amarezza per le prime reazioni delle agenzie e delle persone, che sono appunto solo le reazioni iniziali).
Buon Maggio, aspettiamo fiduciosi l’8.
Nel frattempo, mi permetta di aggiungere, scriva pure di letteratura (la leggeremo con piacere), cerchi davvero (anche) di svagarsi, non si soffermi su questa comprensibile stanchezza pericolosamente capace di succhiarle ulteriori forze (si elevi sulle miserie che vede, vorrei dirle): intenda un suo dovere, per sé, la sua famiglia e per tutti, compresi quelli che serenamente la giudicheranno, stare bene.
Non ho la fortuna di essere realmente suo amico e nemmeno posso parlarle, ancora, da aderente al suo stesso progetto politico. Le parlo quindi senza alcun interesse personale eppure vicino, in questo difficile momento, per l’esempio che lei sta dando nella sua maturità politica quanto a rappresentare, sostenere, proporre e “fare” il nostro Stato. Potrei riconoscermi tra quanti non butterebbero a mare tanto credito se lei ora non si dimettesse per questo intralcio, ma in assoluto riesco a ritenere ancor più apprezzabile la sua scelta esemplare e cristallina, per la quale (vorrei dirmene sicuro) lei rientrerà con onore e con schiena dritta per quella porta che oggi, sempre diritto e onorevole, varca in uscita. Vorrei dirle soprattutto che in questi momenti è prezioso quello che si è seminato e coltivato: rappresentanti del suo movimento politico sufficientemente maturi per raccogliere i suoi incarichi e condurli innanzi nel solco del progetto condiviso segnerebbero la sua miglior vittoria e aumenterebbero la considerazione per il suo impegno pubblico, particolarmente in quelli che oggi sono pronti a infilare la sua persona nel fascione delle erbe parassite.
Le auguro quindi di poter vedere qualcuno pronto a raccogliere il suo testimone e a portarlo risolutamente avanti, dove lei stesso si troverà libero di riprenderlo.
Paolo non mollare!!!!!!!
È quello che i nemici aspettano da te!
Sulla tua rettitudine e onestà non c’è ombra di dubbio. Vedrai che ne uscirai più forte! Hai tutta la mia solidarietà!
Paolo Maninchedda, sappiamo che hai la stoffa e la forza per respingere questi attacchi “Caprones”. Ma una cosa è più importante su tutte le altre: gli attivisti del Partito dei Sardi non accetteranno mai che Tu ti dimetta, e sai perché? Pochi hanno la stessa VISIONE che tu hai dimostrato alla guida di un Assessorato così difficile come quello dei LLPP, nel quale si intrecciano interessi e i soliti ostacoli creati ad arte dai soliti ignoti, ma non troppo. S
olidarietà a una persona Onesta, schietta e competente quando svolger il suo incarico
A INNANTISI…
Nonostante le molte, troppe volte che lo Stato italiano non merita fiducia, la verità alla lunga vince.
Passenzia e culu vrimmu!!
Paolo non andartene, sarebbe dargliela vinta a quei mostri
Nonostante la segua da sempre, solo ultimamente ho avuto il piacere di dialogare con Lei riguardo al problema della Mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia.
È avendola conosciuta, che mi sento di scriverLe queste poche righe, per esprimerLe la mia solidarietà. Ma soprattutto la raccomandazione di “non mollare”, perchè i suoi nemici mi sembrano i “media”.
Vada avanti, con la determinazione di sempre!
Paolo, prosegui il cammino sia da Assessore che da Presidente del Partito.
Amicizia, stima e solidarietà.
Ha da passà ‘a nuttata! C’era da aspettarselo. Mi dispiace molto per le preoccupazioni che Ti crea come persona, perché non lo meriti e non di meno perché creano un grave danno al Tuo quotidiano impegno, che tanti, non solo chi Ti segue fin dall’inizio in questa positiva esperienza, stanno riconoscendo ed apprezzando. Abbi pazienza e tieni duro… “all’alba vincerò- vincero – vinceròoooooo!!!!
Paolo, non siamo cavalli. Non basta un incidente per farci fuori.
A innantis
Gentile Assessore
Le do tutto il mio personale sostegno perchè la ritengo una delle poche persone per bene nella sede di Via Roma a Cagliari.
sicuro della sua buona fede aspetto l’esito di questa vicenda (ridicola e montata ad hoc) che sará opsitivo senza alcun dubbio.
buon lavoro
Solidarietà
Non si può mettere alla gogna una persona per un’indagine, peraltro, ritengo, basata sul nulla. Prof. Maninchedda si è fatto molti nemici con il suo puntuale e certosino lavoro di assessore ai lavori pubblici. Se si cambiano assessori per il NULLA quando mai avremmo un governo stabile? Avanti professore non diamogliele vinta. Sarebbe troppo facile e comodo liberarsi di te.
Tutta la mia solidarietà al prof. Maninchedda
Come si diceva un tempo …su troppu istroppiat….
Auguri2
Buongiorno😊le scrivo per comunicarle la mia solidarietà e comprensione, sono dispiaciuta per quanto le è accaduto e le auguro che tutto si risolva per il meglio (all for The Best). Anche la sottoscritta ha dovuto suo malgrado affrontare un processo lunghissimo ( ben nove lunghissimi interminabili anni dall’inizio della procedura), si sono avvicendati tre giudici….i quali ogni volta si sono riletti gli incartamenti ed hanno interrogato i testimoni,morale? Mi sono stancata ed ho conciliato nonostante fossi la vittima, perché mi doleva il cuore all’idea che i miei testimoni dovessero nuovamente presentare in tribunale. Avrò sbagliato? Non lo so, so soltanto che almeno ,adesso è finita. Ma per quanto la riguarda ha doveri, obblighi, compiti istituzionali e familiari da portare a termine (avanti), questo in particolare lo deve a chi ha creduto in lei. Perciò nonostante sia stanco (comprensibilissimo), le consiglio meditazione Zen e respirazione contro lo stress, non ceda allo sconforto, non si arrenda e vada avanti!!!! Le auguro tante belle cose a lei ed a chi le sta vicino familiari, amici,ecc.
Auguroni 👍👍👍👍👍😊
suggerisco la necessità che le condoglianze ricevute vengano ricambiate …”de coru”.
Siamo tutti Dracula.
Il desiderio di sangue altrui ha superato oramai le ore notturne.
Il suo sangue poi, abbia pazienza, è molto ambito.
Faccia giusto qualche trasfusione, ne regali qualche ampolla qua e là, e vedrà che tutto riprenderà come prima.
Lei corre e gli altri la inseguono.
Auguri per tutto
Buongiorno Paolo
Un uomo ferito non è un uomo morto, tu devi, perchè ne hai le qulalità, trovare le forze di reagire e combattere, ha vinto battaglie familiari molto più gravi e importanti.
Chi Ti conosce, gli amici di sempre, sono con Te e credono in quello che affermi e nell’onestà che ti ha sempre contradistinto.
Non dare la soddisfazione di gioire ai pochi ma buoni nemici che hai, corbos nieddos prontoso a biccare.
Ti auguro quanto prima di ritovare la serentà.
Un abbraccio Mariano
Bene, il tuo silenzio fino all’8 maggio ci sta. Saremo noi a parlare. Noi, quelle centinaia di persone che ti conoscono, amici e avversari, che non hanno bisogno di alcuna rassicuarazione da parte tua, perchè basta conoscerti per sapere come finirà questa vicenda.
Saremo noi a parlare per te e dire che è vero: basta con l’informazione serva non della gente ma di alcuni poteri neanche ben celati. Ma quali dimissioni! la nostra terra ha bisogno di 10, 100, 1000 Paolo Maninchedda, ha bisogno non di andare a cercare le cronache del 2005 ma di seguire il tuo esempio, le tue capacità e la tua abnegazione. E soprattutto (mi…, quanto costa!) la tua onestà e voglia di TENERE LA SCHIENA DRITTA!
Alcune volte abbiamo discusso, ciò non mi esime da porgerLe, in questo momento, tutta la mia solidarietà nella convinzione che riuscirà a chiarire la sua personale posizione.
Le dimissioni ? Ottimo gesto a mio parere non necessario.
Saluti.
Corazzu.
Paolo non mollare
Caro paolo non ho parole per commentare la notizia
Ma sappi che non verrà mai neno la fiducia che abbiamo su di te.
Nicola
La storia, la cultura e la determinazione di Paolo sono scritte in maniera indelebile nella memoria dei tanti amici/amiche che hanno aderito o che simpatizzano al progetto Partito dei Sardi. Tutta la solidarietà a Paolo per una vicenda che ha dell’incredibile. La verità è che l’onestà e l’impegno di Paolo danno fastidio a tanti.