di Paolo Maninchedda
Nei mesi scorsi abbiamo allacciato rapporti con Gilles Simeoni, leader corso che ieri ha vinto le elezioni.
Ci siamo scambiati delle mail poco prima delle elezioni.
Eccole:
Caro Gilles,
Voglio manifestarti il forte interesse del mio partito per ciò che la tua proposta di governo per la Corsica sta rappresentando per il futuro delle nostre due nazioni mediterranee.
Credo che ci unisca un grande ideale: noi, Sardi e Corsi, abbiamo il diritto di decidere il nostro futuro. Vogliamo farlo democraticamente, legalmente, pacificamente, ma vogliamo farlo. Vogliamo stare in Europa con libertà, giustizia, efficienza e solidarietà. Sentiamo per intero il dovere e la responsabilità che devono animare quanti si candidino a guidare i propri popoli. Noi sentiamo profondamente la responsabilità dell’autogoverno di due nazioni mediterranee, occidentali, moderne e democratiche. Ci ha unito anche la lunga riflessione sull’equità fiscale che hai avuto modo di approfondire con Modesto Fenu, nostro comune amico. Ci ha rinsaldato la migliore consapevolezza di una nuova politica europea dell’insularità.
Alla conclusione della vostra tornata elettorale, mi farebbe veramente piacere poterti ospitare in Sardegna e condividere un momento di più forte coesione politica tra i nostri partiti.
Ti auguro il bene e i successi che sempre arridono ai buoni e ai coraggiosi
Paolo Maninchedda
Carissimu Paolo,
Vi ringraziu di core per u vostru mail è u vostru sustegnu.
Scusate mi d’un avè rispostu prima, mà a simana hè stata più chè trabalzata.
Sta sera, saperemu per u risultatu di l’elezzione territuriali.
Spergu chì u populu corsu farà a scelta di a speranza è di l’emancipazione.
È chì supitu supitu, puderemu rinfurzà e leie economiche, culturale è pulitiche tra i nostri dui populi fratelli.
Emu tante cose à almanaccà Inseme, in u Mediterraniu è in Europa.
Incù amicizia
Gilles Simeoni
Adesso inviteremo Gilles da presidente della Corsica in Sardegna. È possibile essere indipendentisti, essere uomini di governo e non arruffapopoplo e vincere le elezioni. Adesso tocca a noi far germogliare il grande accordo politico che può farlo.
Già… quando lo facciamo?