Riepiloghiamo i fatti: giovedì scorso la Direzione regionale del Pd si riunisce a Oristano e parla di sanità. Sabato la giornalista Cristina Cossu descrive la proposta Pd di cui si è discusso giovedì. L’Unione titola: «Sanità: il Pd alza la voce»; la giornalista cita tra virgolette parti della proposta di legge. Poi cade il silenzio, dopo un comunicato col quale il Pd ha smentito di avere elaborato una sua proposta di riforma.
Non è difficile capire che cosa sia successo. La Todde deve essersi fatta sentire e il PD, in attesa di nomine, ha fatto un passo indietro.
Il problema è che quando un partito rinuncia a fare politica per appiattirsi sulle posizioni del Presidente che sostiene, perde non poca credibilità.
Mentre il Pd rinunciava a esprimere (che vergogna!) una propria visione della futura sanità della Sardegna, l’Assessora del lavoro si inventava un altro (dopo quello degli OSS) provvedimento sanitario, varando una misura concorrente con i rimborsi delle Asl per l’accesso alle cure degli indigenti. Soldi buttati dal terrazzo, che ragionevolmente andranno a ingrassare la sanità privata, la quale ruberà i pochi medici disponibili a quella pubblica. La Todde ha silenziato il Pd e dato ai Cinquetasche licenza di bardana, facoltà di macinare populismo e sperpero a giumelle. C’è una sproporzione di azione e di prestigio tra le due forze politiche, garantita, a favore dei peggiori, dalla veemenza con cui la Todde esercita il suo potere e alimentata dall’incapacità del Pd di essere alleato piuttosto che asservito complice.
È la Todde a pretendere che non ci sia una composta dialettica politica della maggioranza, ma che la maggioranza parli la sua lingua, realizzi il suo volere.
Mi pare troppo.
Se le forze politiche cessano di rappresentare proposte differenti che vanno a sintesi, accade che il confronto politico si trasforma in gara della piaggeria. È evidente che ci sarebbe bisogno di una grande forza politica che interpreti la crisi della sanità, dia voce a chi la vive e la subisce, cerchi soluzioni e poi combatta per realizzarle.
Ma la Todde, come ha dimostrato con la legge sulle aree idonee, non tollera che l’iniziativa legislativa sui grandi temi parta da altri che da sé.
Questo monarchismo stizzoso e inviperito sembra essere la peggior pena di contrappasso per un partito che si dice democratico nel nome. Never on your side, my dear.
Qualche anno fa mi sono iscritta con convinzione a Possibile (e anche quest’anno ho rinnovato la tessera) eppure oggi stento davvero a credere che il partito di cui faccio parte possa essere così appiattito con l’andazzo di questa maggioranza che nei fatti non rispecchia i valori del partito.
(però l’importante è che qualche posticino del poltronificio-Todde abbia soddisfatto e saziato qualcuno del partito… Che poi a ben vedere è lo stesso qualcuno che l’anno scorso di scagliava con veemenza contro il poltronificio-Solinas ma oggi ha un post di staff a 123mila euro l’anno!)
Anche Possibile ha smesso di fare politica!
Quindi non so se il prossimo anno rinnoverò la tessera vista l’evidente discrasia tra i valori di Possibile e quello che poi succede nei fatti qui in Sardegna.
A Medardo e a su professore da ‘e unu luvulesu
Su corvu e su matzone
Papendesi unu biculu de casu
Fit su corvu e, pro cumbinatzione,
Ecco colande in runda su matzone
Chi, leande s’odore artzat su nasu.
E li Nat: “fizu bellu de Parnasu,
Su prus gentile, canoru puzone;
Como chi ndapo justa ocasione,
Canta pro mi nde render persuasu”,
E – i su corvu, lusingatu, cantat;
Ma cando a facher “cro” sa uca aberit,
Dae uca su Casu che l’estate rutu!
E su matzone malignu e astutu,
Ch’atera cosa menzus non preferit,
Si che leat su casu. E lu piantat.
Salutos da ‘e Luvula
Egregio, il duo Gossip Girl della politica sarda, pensando di partecipare a 4 Ignoranti – pardon 4 Ristoranti -, hanno deciso che qualsiasi richiesta di variazione della ricetta del menù comporti l’automatica chiusura delle cucine. Ed il PD, posto davanti allo spettro del digiuno, ha rinculato.
La fame è una brutta bestia anche per loro. Saluti.
Mi rifiuto di vedere il beneficio in riforme sanitàrie fatte da ogni giunta senza che nessuna abbia il tempo di entrare a regime e dare risposte, Ciò forse e dovuto ai sardi che alternano le giunte ad ogni tornata elettorale con una auto dannosa volontà gattopardesca. Si fa credere nella utilità verso il cittadino mentre si pensa a ricompensare i propri gregari. Per me utile alla sanità sarebbe eliminare la gestione della cassa dagli ospedali e quindi gli appetiti. Un semplice centro di calcolo collegato alle prenotazioni CUP in cui potrebbero affluire i soldi dei ticket di tutta la Sardegna e nel contempo i dati generali e aggregati di ogni singola visita in un determinato istante dando al cittadino in visita a Sassari la possibilità di pagare il ticket a Nuoro . Ciò sarebbe utile alla politica per conoscere istantaneamente i numeri elaborati all’ occorrenza e legiferare in base ai bisogni, ai direttori sanitari per agire in anticipo sapendo cosa avviene in altri centri per confrontare i propri numeri ed al cittadino che potrebbe conoscere quante visite si fanno al giorno in un determinato reparto e avendo la possibilità prendere il posto di un’ assente fiondandosi in reparto con la ricetta come usuale agli imbarchi.con gli overbooking
… morale della favola, inoghe nos ‘guvernant’ grodhes, margianes, matzones, leoris (alias bucamalas, fraìcius, rustas, tzerpis) e corbos!
Grodhes chi càmbiant su pilu ma afortint sos fìssios e corbos… sempre de cudhos «sos corbos los comìnighent!»
Provérbiu: A su mortorzu current sos corbos.
E su contu de unu compare:
Compare, corvos in sa figu bi at chi bos la sunt fatendhe a disania: ma si sa figu fit istada mia, su corvu mortu, sa figu segada!…
E si sos Sardos amus pérdidu fintzas sa limba, fossis nos abbarrat solu de pèrdere sas mudandhas.
Epuru podimus cambiare!!!
Ànimu, patriotos!
………ma arriverà , ne sono certo ,il giorno in cui voleranno tutti gli stracci !!!!! Il PD ,dopo un lungo sonno ,si sta lentamente svegliando : non tutti approvano i maneggi contiani e non credo sia lontano il giorno in cui ,alcuni dirigenti più sensibili denuncino il vassallaggio di fatto ai contorsionismi di Conte-Schlein-Landini ,ed allora ,forse il PD si riprenderà il suo naturale ruolo nella politica attiva e , nell’interesse preminente delle comunità più disagiate .
… a proposito…. e Trombo di Tonno detto nulla ?
…aspè Paolo …che non ho capito bene … Tu affermi che il PD ha avuto una mezza idea di Sanità Funzionale ipotizzando in quel di Oristano ( dove nascono da sempre grandi rivoluzioni -ndR ) una riforma che a mio avviso potrebbe anche funzionare visto che deriva dalla proposta del PDS alternativa alla ATS UNICA di qualche legislatura fa… ma che ns Signora della Solitudine non ha gradito perché non nasce dalla intellighentzia dell’ Asssessorato al Lavoro Sanitario ? … e il PD non rovescia il tavolo ? …quel PD delle manifestazioni di piazza in difesa della Sanità? … quel PD che voleva togliere il numero chiuso a Medicina ? Ah…, bene meda …quindi il PD ha deciso do suicidarsi una volta per tutte ?
Il corvo e la volpe
“ «Un corvo aveva trovato sul davanzale della finestra un bel pezzo di formaggio: era proprio la sua passione e volò sul ramo di un albero per mangiarselo in santa pace. Ed ecco passare di là una volpe furbacchiona, che al primo colpo d’occhio notò quel magnifico formaggio giallo. Subito pensò come rubarglielo. “Salire sull’albero non posso” si disse la volpe, “perché lui volerebbe via immediatamente, ed io non ho le ali… Qui bisogna giocare d’astuzia!”.
– Che belle penne nere hai! – esclamò allora abbastanza forte per farsi sentire dal corvo; – se la tua voce è bella come le tue penne, tu certo sei il re degli uccelli! Fammela sentire, ti prego! Quel vanitoso del Corvo, sentendosi lodare, non resistette alla tentazione di far udire il suo brutto crà crà!, ma, appena aprì il becco, il pezzo di formaggio gli cadde e la volpe fu ben lesta ad afferrarlo e a scappare, soggiungendo: “Se poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe proprio altro, per diventare re”.
Morale: il PD non apre bocca perché altrimenti gli cade il formaggio dalla bocca.