Il mese di agosto dei nostri tempi non è lo stesso dei secoli passati. Un tempo era il mese nel quale più si frequentavano le chiese, perché i lavori nei campi erano pressoché sospesi. Oggi è il mese della sospensione cerebrale. Un tempo la domanda sul perché dell’esistenza e sul suo destino era centrale, oggi è marginale, sostituita sin dall’asilo dal bombardamento educativo sul ‘come’ funziona l’esistenza? Nell’Ottocento e nel Novecento la domanda sui fondamenti storici del cristianesimo lacerò il mondo della cultura, oggi è la grande rimozione del sistema formativo europeo, perché il metodo storico ha restituito storicità a Gesù e questo sconvolge.
In questo quadro di deserto e verità, si sta concludendo il mese che ricorda, tra gli altri, due martiri che non meritano in alcun modo di essere dimenticati. Queste righe sono per loro.
La prima è Edith Stein, conosciuta dai cattolici anche come Teresa Benedetta della Croce, morta ad Aushwitz il 9 agosto del 1942.
Donna, ebrea, coltissima, accademica e atea per un lungo tempo, fu sempre attratta dalla conoscenza (specie quella matematica e filosofica) e dalla vicinanza agli altri, dallo studio e dal volontariato.
Si converte leggendo santa Teresa d’Avila, una mistica.
E qui sta un primo punto: oggi si pensa ai mistici come a degli esaltati.
È un errore grossolano.
I mistici, per chi li legge è una verità banale da raccontare, sono persone che sono riuscite a prendere coscienza della loro anima, che è distinta dalla mente. Il linguaggio dell’anima non è verbale; lo aveva capito anche Dante quando scrisse che gli angeli non hanno bisogno del linguaggio.
Chi riesce a vedere interiormente l’anima diviene una persona diversa, ma non per questo estranea al mondo. I mistici fanno nell’anima ciò che i pratici fanno nel mondo, ma fanno. E molto. Al punto che Edith Stein si oppose al nazismo – e non era per niente facile farlo – sin dal principio, fin dal 1932, scrisse a mezzo mondo, tra cui il Papa, per denunciare la radice violenta e razzista che ne costituiva il fondamento, si fece suora e andò a risiedere in Olanda, se non ricordo male. Hitler non badò a spese per rastrellare tutti gli ebrei (e, sia detto per inciso, un libro recente svela con chiarezza che il razzismo antisemita di Mussolini non fu importato da Hitler, ma fu originario) tra cui Edith e sua sorella. Il resto è nel fumo di Aushwitz direbbe Guccini.
Massimiliano Kolbe era un francescano polacco, anche lui interessato e non poco alle scienze esatte – quanto risulta stupida la posizione di coloro, cattolici e no, che ritengono incompatibili la scienza e la fede! Chi ha fede ha una curiosità scientifica inesauribile – missionario in Giappone, fu arrestato due volte dalla Gestapo che nel 1939 faticava a tenere a bada la Polonia. Nel campo di concentramento si offrì di sostituire un compagno condannato a morte. Fu ucciso con una iniezione letale. Non si finirà mai di ammirare la forza interiore di questi grandi uomini di frontiera, capaci di mediare tra le culture e tra il cielo e la terra.
Entrambi vennero canonizzati da papa Giovanni Paolo II.
Ho sempre guardato a queste figure quando, come tutti, ho sentito le sirene del successo, della turba, del circo. Aushwitz svela la volgarità del Billionaire.
Le file alla mensa della Caritas svelano la natura dello snobismo alimentare di tanta enogastronomia à la page.
La forza di questi santi svela la debolezza di una chiesa che si fa sociologia e dimentica la sua generazione e il suo mantenimento eterni, maturati su un piano che non ha niente a che fare con questo mondo.
Mi difendo dalle moto d’acqua cercando il mio linguaggio non verbale, il mio linguaggio dell’anima, come hanno fatto queste ammirevoli persone.
è bello sapere che ci sono persone che scrivono di profondità che vanno oltre i rave , migranti , Lamorgese , Durigon , i soldi di Fido Cirinnà e la fuga di Ronaldo….grazie Paolo…
Bella lezione, senza avere la pretesa di voler insegnare alcunché a nessuno….
Più libri giusti, più riflessione, più cultura, più scuola, più vero e concreto confronto, più conoscenza. Avremmo meno santi, meno eroi, meno Salvini. Il mondo sarebbe migliore. Utopia? Forse si, ma è bello spendersi alla ricerca di una onestà e trasparenza personale. Odio le moto d’acqua!
Grazie.
Professore, con questo articolo ci ha donato una cima dolomitica sulla quale sedersi per osservare la bellezza del creato e riflettere su noi stessi. Grazie.
Pàulu, ti ammiro, ca ses de ammirare e cundivídere e as fatu bene mannu a nos ammentare custas duas ànimas bellas e mannas, Edith Stein e Massimiliano Kolbe: de custu l’ischia solu pro su miràculu chi at fatu (emmo, miràculu, ca at dadu sa vida sua pro sos àteros), ca s’amore est su miràculu chi podimus fàghere totugantos, ca miràculu no est solu a ndhe torrare sos mortos a bios, est fintzas meda prus pagu de dare sa vida lassèndhesi bochire pro sos àteros, ma no est mancu su determinismu de “occhio per occhio, dente per dente”, e mancu cussu de “s’agiudu o pratu torrau”, cosa bona e zusta de seguru, custa, ma… naraiat Zesugristu, «E no faghent gai fintzas sos paganos?» E nois tiaimus èssere cristianos pro cussu?
Ma cristianos in s’idea de sos Sardos sun cudhos chi… no su animales (a parte sa definitzione de, si no irballo, Aristotele) E tiat pàrrere fintzas una cosa bona cust’idea de sos Sardos, ca in sa categoria bi ponimus fintzas sos àteos. Ma cantu semus cristianos? O semus solu cristianos ca nos ant batizadu? (cussideru a parte chi che sunt boghendhe ‘sa moda’)
Mai intesa, invetze, a Edith Stein, pessone meravizosa de connòschere: custa eja, cristiana!
In custa tzivilia chi no cheret finire, ma dominante assassina e suicida de gherra irrichimentu (fintzas cun su sàmbene chi mancat a sos anémicos morindhe de fàmine e de males fàtziles a curare) e distrutzione de zente de benes e de logos, cufundhindhe solu pro interessu de domíniu su progressu cun s’irvilupu ghiendhe su “Titanic” a che afungare cun totu su ‘gàrrigu’ chi zughet, pessones che a Edith Stein e Massimiliano Kolbe e Gino Strada e un’infinidade de àteros anónimos tenent cosa meda assolutamente netzessària de nos imparare pro fàgheres de vida umana prus pagu pubblicizados de su ‘miràculu’ de andhare a passizare in sa Luna sos millionàrios chi no ischint mancu ite ndhe fàghere de sos dinaris chi tenent.
Grazie
Che bellissimo pezzo!