Nel quadro desolante che emerge dal Rapporto della Caritas diocesana di Cagliari presentato ieri e che conferma l’aggravamento delle difficoltà economico-sociali di buona parte della popolazione sarda, colpisce in particolare il dato dell’attività della Fondazione Anti-usura. 72 pratiche avviate quest’anno, già 900mila euro erogati a settembre dagli istituti di credito convenzionati. È un numero raddoppiato in appena 12 mesi perché è cresciuto enormemente l’insieme delle famiglie e dei piccoli imprenditori – si legge nel dossier – che non hanno più possibilità di accesso al credito “istituzionale” perché fortemente indebitati o segnalati nelle varie centrali rischi. Inevitabile per tanti, quindi, il ricorso ai cravattari per buttarsi in un pozzo senza fondo.
Allo stesso tempo in tanti riescono a trovare un sostegno con il Prestito della speranza. Da settembre 2012 a settembre 2013 sono state istruite 106 pratiche di finanziamento con l’erogazione di 184mila euro. Peccato, rileva la Caritas, che “di fronte a questa accresciuta richiesta di aiuto si è registrato un irrigidimento del metro di valutazione da parte dell’area bancaria, che ha finanziato solamente 24 pratiche”.
Per quanto riguarda il microcredito per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali nell’ultimo anno sono stati attivati prestiti per 70mila euro. Si evidenzia, però, che: “Il quadro di forte sofferenza sociale è ulteriormente evidenziato dalla percentuale di chi, pur ottenendo il prestito, non riesce a far fronte alle sia pur minime rate di restituzione”. Delle 101 pratiche finanziate dall’avvio dell’esperienza si riscontra nel 18,81% dei casi e altre sono a rischio. (MM)