Confesso di aver ascoltato ieri la Schlein a Cagliari, circondata dal terzetto Cetra, Comandini, Meloni (di Quartu) e Zedda (maschio) e di essere precipitato nella depressione che la banalità mi ha sempre provocato. Mi sono chiesto se unendo le ore di lavoro realmente fatte dal coretto in una vita, in tre avrebbero messo insieme una sola giornata retribuibile. La risposta è stata negativa. Mi sono depresso.
Non voterò mai la Schlein, lo giuro.
Voterò Massimo Zedda, ma solo di sponda, perché voto Tramaloni. Direttamente non ci riuscirei, mi ricorderei il suo comizio pro Soru a Palazzo Doglio e mi si intorcinerebbe il sacco mediopendulo.
Per le Europee devo solo decidermi se votare Stati Uniti d’Europa, che è la lista aderente alle mie idee federaliste (uno di questi Stati, prima o poi, sarà la Sardegna) e libertarie, o votare il duo Salis-Lucano per tirare fuori una donna dal carcere, nel quale è stata messa senza potersi difendere, e vendicare un bravo sindaco distrutto da un’indagine a dir poco vergognosa (ho sempre sospettato di un po’ di invidia della polizia giudiziaria perché lui amava ricambiato una donna di colore e io amo chi ama.). La seconda eventualità è frenata solo da un fatto: non sopporterei che a gestire il mio voto fossero due specialisti del placcaggio domestico dell’alto reddito dei parlamentari come Fratoianni e Bonelli.
Mi curo il proditorio attacco depressante di ieri, dedicandomi ad altro.
Il Presidente della Campania De Luca ha dato della ‘stronza’ al Presidente del Consiglio, la quale lo ha salutato ricordandoglielo.
Insomma, quello della Meloni è stato, oggettivamente, delicato “piaghere torrau”.
Tuttavia, la tendenza dei politici al piacere della parolaccia sta dilagando anche a livello internazionale (si pensi a Putin che dà del ‘demente” a Stoltenberg e a Biden e Trump che si vezzeggiano a colpi di ‘imbecille’). Avantieri Bob De Niro ha dato del ‘pagliaccio’ a Trump ed è stato considerato tenero.
‘Stronzo’, bisogna ammetterlo, è di più.
Cosa spinge le persone con importanti ruoli istituzionali a essere così stronzigeni (in termini verbali, ovviamente, non morali)?
In linguistica (e in retorica), insegnava ancora qualche anno fa il compianto prof. Serianni (uno dei pochissimi uomini accademici rimasto buono di cuore, come era dalla nascita) si rilevano due paradigmi nei discorsi delle persone con ruoli istituzionali: quello della superiorità e quello del rispecchiamento.
Il primo è applicato dal politico che vuole essere riconosciuto come ‘migliore’, come ‘capace’ e come ‘distinto’. Chi vi aderisce usa termini tecnici, parole appropriate, non ammicca, non ride continuamente, non dà pacche sulle spalle, non mette in piazza la sua vita privata. Scommette sulla serietà. Se deve attaccare, o è duro e diretto o è ironico. Modello Mattarella.
Il secondo, invece, vuole parlare nel modo più prossimo a quello dei suoi elettori, vuole che i suoi elettori si rispecchino e si riconoscano in lui. Modello Razzi, ma anche tanti modellini sardi più o meno consapevoli (c’è un assessore della Giunta di My Dear che ha parlato della ‘olografia’ della Sardegna. Vabbè…….).
È evidente che sta prevalendo il secondo modello e vi è ormai chi non fa fatica a interpretarlo, tanto naturale gli viene aderirvi. Tuttavia vorrei suggerire ai coprolalici da ufficio elettorale, che non sempre i conti tornano.
A abbassare troppo il livello, si finisce come Commodo. Inebriato dal consenso del popolo, questo imperatore giunse a combattere nell’arena del Colosseo e si fece celebrare come l’Ercole romano. Perché il popolo si rispecchiasse in lui, abbassò il suo orizzonte al livello del popolo e non si accorse della congiura di palazzo che poi lo assassinò. A mettersi dentro lo stomaco sociale si rischia di essere inevitabilmente digeriti.
Chi fa politica deve sentirsi uguale agli altri di fronte alla legge, ma deve coltivare la distinzione per essere degno di rappresentare tutti. È questo il tema: chi ha un ruolo istituzionale rappresenta tutti. Ha doveri di distinzione e di dedizione allo Stato.
Io poi penso che ognuno debba privatamente coltivare la nobiltà interiore, quella quotidiana fatica di sconfiggere il peggio di se stessi. Ma questo è un altro discorso.
Io, mi chiedo non essendo sardo, uno che vi rappresenti veramente senza se e senza ma, ce l’avete o no? All’ora votate il male minore, e chi fa il bene della Sardegna a parere vostro, la politica deve essere partecipata, altrimenti chiunque va su se si accorge di poterci prendere per i fondelli, lo fa’, uno che si batte al meglio delle sue possibilità per il bene comune c’è? Altrimenti si voti il più ambizioso per il bene della Sardegna e non l’arrivista di turno altrimenti siamo alle solite lamentele da bar buon Voto!
Credo in una Repubblica fondata sul buon senso, sul rispetto reciproco ed ovviamente sul potere all’elettorato.
Credo che M. Zedda, abbia già fatto capire quanto sia poco capace a fare il sindaco, solamente che poi, abbiamo avuto un altro record negativo negli ultimi anni, per cui il Zedda, ora, a molti, potrebbe sembrare il salvatore della città. Su Deluca ed il presidente del consiglio Meloni, ho poco da dire, se non che certe affermazioni davanti alle telecamere, volontariamente organizzate, sono da considerarsi un vero insulto alla carica che la persona sta ricoprendo per volontà popolare. In questo la presidente del consiglio ha una piccola scusante, perché non ha detto ciò al governatore Deluca, ma ha goliardicamente rimbottato su affermazioni fatte su di lei, faccia a faccia ed accidentalmente in presenza di una telecamera che ha ripreso il momento.
@ Antonio Pinna Rispondo a lei per rispondere a tutti. Capisco tutti voi e vi do ragione, ma Roberto Tramaloni è una persona onesta, leale, corretta, all’antica. Devo suggerire il voto disgiunto? Abbiamo sperimentato che non serve a nulla. Zedda (maschio) non mi piace, mi sono sentito anch’io tradito e preso in giro. Non lo stimo per questo. Ma stimo Tramaloni e vorrei aiutarlo. Situazione difficile, me ne rendo conto, ma spero che non vi risulti strano mi guidi l’affetto per le persone per bene.
Ma Prof. Un esordio fantastico sul lavoro mai visto dal Meloni di casa nostra e dal futuro Sindaco di cagliari, per poi cadere in un endorsement, seppur indiretto. Ma ci rendiamo conto che questo ex ragazzo ( già alla soglia dei 50 qualcuno dovrà dirglielo, prima o poi si invecchia!) ha distrutto un progetto politico per la sua poltrona da Sindaco? Dai signori, ma meglio Chessa tutta la vita, fa le stesse cose ma onestamente e senza fingersi un intellettuale. Grottesco, come è grottesca la situazione, peraltro sotto gli occhi di tutti. Il peggio siamo noi, tutti noi che non abbiamo speranze di salvezza.
Il voto a M.Zedda diretto o di sponda ,sarebbe il premio (30 denari) per il tradimento a Soru ed alla Sardegna .La pochezza del PD sardo e dei suoi rappresentanti ,mi pare sia stata descritta in modo inequivocabile dal Prof. Elly e la sua corte ,non meritano alcun commento politico per ignavia palese ,se il campo largo ( sbocciato solo in Sardegna) , è rappresentato da queste personalità,la Meloni può stare tranquilla e ,pur trattata da stronza ,governerà fino all’età pensionabile !!!!!!
Voto di sponda? No, anche il noto filologo contemporaneo cede? Che dispiacere
Carissimo Prof, stavolta dissento. Nessuna sponda, niente assoluzione. Alle ragioni che ho letto ne aggiungo un’altra: la vergognosa, mimetica, complice invisibilità manifestata nei cinque anni di “opposizione” a Solinas. Non voterò certo la Zedda (Alessandra), ma anche se il mio cuore batte da sempre a sinistra non mi affiderò a Zedda (Massimo).
Sui pittoreschi e poco istituzionali epiteti del mio conterraneo De Luca, vorrei dire che sarà pure stato poco distinto e super partes, più miseria che nobiltà, ma vivaddio… a me ha dato tanta soddisfazione!
Caro Prof., comunque noto che nei tuoi scritti c’è sempre in fondo una punta di morale ottimistica sé così si può chiamare … io nn la vedo più, mi sembra ormai qualsiasi tipo di ragionamento che si basa su punti di riferimento nella logica di valori noti e condivisi che orientava il nostro agire è saltata. C’è solo un grande caos e un sostanziale arrembaggio parossistico nevrotico alla diligenza senza ma e senza se… con la stragrande fetta della cosiddetta comunità o cittadini che dir si voglia ormai inutilmente “nichilista”.( naturalmente parlo di quella che resta in buona fede).
Bene siamo giunti alla dirittura d’arrivo dell’ennesima ridicola e volgare campagna elettorale, come incantati dal “flauto magico” ci troveremo in cabina a esprimere un voto e sentirci strani subito dopo.
Beh, però dobbiamo farlo altrimenti, bla bla bla, eccetera eccetera, ehiaa! Ci vado a manu tenta con mio marito.
Olografia …lo hanno rilevato in pochi. Comunque la Giorgia ha fatto fare una bella figura al Crozza di Posillipo …che è stato signore e non gli ha risposto a balla sola : ” …lo sappiamo Signor Primo Ministro ….non se ne faccia un vanto ! ”
Ne deduco peraltro che non sarò MAI Presidente della RAS ….
non voterei m. zedda neanche di sponda…se vincesse sarebbe un ulteriore premio al campo largo di patate…voterei la zedda, tanto peggio per peggio da come risultato… uguale…vedere gioire m zedda, la todde, il mediocre ed i mediocri del pd mi farebbe venire un dolore ai testicoli che neanche un quintale di voltaren in gel mi attenuerebbe…inizierei a dargli qualche smurrata, sono troppo arroganti oltre che piu farabutti degli altri, lo stanno dimostrando senza alcun pudore. purtroppo non voto a cagliari
Mai il voto, nemmeno di sponda, al peggiore dei traditori
Per due motivi non voterò Massimo Zedda:
1) Abito in centro storico, durante la sua amministrazione si è completamente disinteressato con arroganza dei problemi dei residenti.
2) Ero presente a Palazzo Doglio e ho assistito al suo discorso pro Soru, contro il campo largo. All’uscita ho dovuto cenare con il Plasil!
Imperdonabile!!!