Nei giorni scorsi a Roma si è svolto un vertice del Centrodestra sulle elezioni regionali imminenti (Lazio, Lombardia) e prossime venture (Sardegna).
Sono stati fatti diversi nomi per i candidati alle diverse presidenze, viceversa il quadro sardo è risultato abbastanza definito.
Fratelli d’Italia dà per scontato di esprimere il candidato presidente, e già questa è una notizia significativa, perché il presidente in carica sicuramente non la prenderà bene. Solinas, schiacciato dalla bassa percentuale presa alle politiche insieme alla Lega, si troverà a giocare la partita regionali senza piani B, ossia senza alternative al dover partecipare alla dura competizione elettorale nel collegio provinciale per essere eletto consigliere regionale e non più presidente. Con una certezza: se candiderà nella lista del Psd’az anche Chessa a e Lancioni, è sicuro di essere terzo e non primo e quindi ragionevolmente non eletto.
Ma la notizia più interessante filtrata dal vertice capitolino è che il ministro Lollobrigida avrebbe esplicitamente sponsorizzato, per la carica di Presidente, il Direttore di un importante sindacato agricolo sardo, lo stesso direttore che, grazie alla sponsorizzazione questa volta del Pd, ha svolto un importante carriera anche in altri enti.
E qui ci troviamo di fronte a una sproporzione di intelligenza .
Mentre il Centrodestra cerca candidati alla Presidenza non di stretta osservanza partitica, ma capaci di spostare elettorato moderato da uno all’altro schieramento, il Centrosinistra affila le armi perché uno dei partiti della coalizione esprima il candidato e gli altri lo subiscano.
E ancora: mentre il Centrodestra, a corto di idee oltre in neo-nazionalismo e l’antieuropeismo di facciata, cerca di rappresentare settori produttivi che diano anima alla bandiera e al petto in fuori, il centrosinistra tiene in congelatore l’autonomismo, l’autogoverno, i diritti dei sardi, in una parola, la Nazione Sarda, in nome di un cartello confuso di contenuti che va dall’insularità alle politiche di genere, all’antiamericanismo, al filoputinismo strisciante nascosto dietro la lode al Papa, al giustizialismo. Al convegno degli ex popolari convocato da Castagnetti, sono state poste questioni politiche rilevanti al Pd. Letta, nella risposta, ha parlato d’altro, ma quei temi sono lì, incombono.
Come si può pensare di vincere con questi presupposti?
Come può il centrosinistra vivere di tattica e non di cultura e di sintesi culturale?
Come può pensare di trovare una convergenza sulle convenienze e non sui grandi temi e i grandi contenuti, con candidature di garanzia e di equilibrio?
Sveglia!
Voglio sperare che di fronte a un pessimo governo regionale (il peggiore della storia repubblicana?) il csx (con o senza trattino) non decida di perdere ancor prima del voto.
Ciò premesso, i problemi da affrontare sono tanti e così complessi che solo a citarne alcuni (denatalità, spopolamento e marginalizzazione delle zone interne, aumento delle disuguaglianze e della povertà, sanità, trasporti, aumento del rischio idrogeologico, efficienza dell’amministrazione regionale, migliore allocazione delle risorse disponibili) mi vien da temere che il 2023 non sia migliore di questo, purtroppo.
se il cosidetto ” centrosinistra ” ( qualunque cosa questa definizione voglia dire ) vorrà provare a vincere le prossime elezioni regionali sarde, ho paura che dovrà farlo senza contare sull’apporto delle attuali compagini indipendentistiche ancora respiranti in Sardegna, poichè sono del parere che dopo la vergognosa e patetica posizione espressa da certi “ leader ” ( penso ad es. a quello che si propose alla carica di Governatore ) in merito alla guerra di invasione russa dell’Ucraina, con il rispolvero di slogan anticapitalistici, anti Nato ( e chi pìu ne ha più ne metta ) per non parlare poi di certe figure meschine ( anche da un punto di vista umano ) fatte sui social, a difesa delle fake news russe più vergognose come quelle sulla negazione delle stragi del teatro di Mariupol e di Bucha…dopo cotanto becero spettacolo offerto a gratis a quella fetta di elettorato sardo moderato che poteva essere ancora attratta per assurdo dal concetto di Nazione Sarda, credo che si possa dire serenamente che questi ” Signori ” abbiano messo la classica pietra tombale sulla possibilità che in Sardegna, qualcuno possa ancora seriamente pensare di votarli………restano dunque tre certezze : A ) la prima vittima della invasione russa è certamente il Popolo Ucraino : B ) la seconda vittima di questa guerra è l’Indipendentismo sardo organizzato partiticamente, che in termini di credibilità subisce una mazzata cosi stordente, che in confronto le bombe russe sembrano davvero confetti di Sulmona…….3 ) caro centrosinistra sardo….se davvero cerchi partner per una ipotetica cordata elettorale, scordati le attuali compagini indipendentistiche sarde….sarebbe masochismo allo stato puro, a meno che non si materializzi di qua a pochi mesi, una nuova entità indipendentistica ( che ovviamente non ricicli neppure in veste di comprimari o comparse nessuno degli attuali pseudo leader indipendentisti ) capace davvero di rivolgersi all’elettorato indipendentista moderato……la vedo ardua
Paolo dici bene, problemi irrisolti che Corsica e Baleari, che Francia e Spagna hanno ben risolto. Aprendo la tasca su continuità territoriale vera. Noi sardi, domandisti diseguali od offertisti di lavoro stagionale, quali opportunità senza pari condizioni di sviluppo? Perché non riusciamo ad essere un incubatore di filiere virtuose? L’impensabile alle volte se giustamente ponderato porta soluzioni. Grazie per i tuoi stimoli.
Renato, siamo da capo. Non esiste un nazionalismo sardo che non abbia una visione delle giustizia sociale, della distribuzione della ricchezza, dell’equilibrio dei poteri, del rapporto tra il potere e la libertà dei singoli. Io sono molto convinto che vi siano i sardisti di Destra e quelli di sinistra, gli indipendentisti di Destra e quelli di Sinistra e penso anche che sia giusto così. Negarlo è una semplificazione di comodo che consente a tanti di galleggiare in ogni mare.
… IL centrosinistra tiene in congelatore l’autonomismo, l’autogoverno, i diritti dei sardi, in una parola, la Nazione Sarda, in nome di un cartello confuso di contenuti che va dall’insularità alle politiche di genere, all’antiamericanismo, al filoputinismo strisciante … Scusa Paolo, ma non credo che la Nazione Sarda sia un “valore” del CSX ( e ne del CDX) …intorno al quale far lievitare un Presupposto Vincente ! Nazione Sarda è dei Sardi per i Sardi , che farebbe bene anche al Resto della Repubblica …a prescindere dalla Dx e dalla Sx, specie quelle italiane. Buone Feste Paolo.
Su chi contat pro sa “coalizione” est a VINCERE e VINCEREMO di nera memoria, sempre niedha.
Pro sos Sardos chi isperant e su chi contat e serbit est carchi cambiamentu significativu in menzus, chi si potat bídere e tocare mescamente in su raportu disgratziadu cun s’Itàlia/Istadu italianu, est sempre a nos corpare a una votazione sa conca a su muru (de gomma de cudha tosta) e a s’àtera votatzione a su matessi muru, sempre chentza mancu ispera (e cundennados a mancu votare, tra zente chi mancu si podet mòere e medas residentes ma emigrados) o arranzèndhesi comente male podent o divisos che bestiàmine tra totu sas cambaradas.
Probabilmente il csx confida nell’alternanza che si svolge da quando vi è l’elezione diretta del governatore da una parte e che si sia talmente scontenti dell’attuale amministrazione, che neppure il candidato più forte porti ad una riconferma