Era solo ieri. La Nuova Sardegna riusciva a fare finalmente il titolo della prima pagina sull’attualità e denunciava i prezzi altissimi sulle navi da e per la Sardegna e i ritardi paurosi nell’isola, che significano morte, nel trattamento dei tumori.
Questa attenzione alle cose vere è durata un solo giorno.
Oggi la notizia è tornata ad essere il fumogeno di Solinas sulla progettata fusione tra le società di gestione dei tre aeroporti sardi.
Come è andato ieri l’incontro al Ministero dei Trasporti tra F2I, Regione e Governo?
Esattamente come era prevedibile che andasse: il Governo ha dovuto prendere atto che F2i si è mossa rispettando le norme del diritto societario vigenti, che valgono per tutti, Regione e Governo compresi.
Il Ministero, nella persona del Direttore generale, non ha fatto come l’Enac, con la sua posizione più politica che tecnica e per questo esposta adesso in sede civilistica; ha cercato invece di far capire, soprattutto alla Regione, che il diritto di convocazione dell’assemblea dei soci che immaginava di non possedere è rimasto garantito.
A questo punto, Solinas ha mandato la palla in tribuna e ha detto che lui non deve badare alle quisquiglie previste dalle leggi (e chi è per non badarci?), lui esige di esercitare le funzioni politiche che gli competono.
E chi gliele contesta?
Nessuno, a meno che lui non voglia essere socio di maggioranza della società di gestione, quale non può essere per legge, solo perché ha vinto le elezioni. C’è un che di eversivo nelle dichiarazioni di orgoglio del presidente della Regione. Alle elezioni non è in palio l’essere legibus soluto, ma forse questo fraintendimento del mandato politico spiega di moventi di altri comportamenti.
Intanto, però, non si può viaggiare da e per la Sardegna perché i prezzi sono astronomici e lo sono perché Solinas non ha avuto mai una politica sulla continuità territoriale.
Poi sono arrivati i fuochi di artificio: prima l’accordo con le altre isole del Mediterraneo.
Risultato?
Zero.
Poi la crociata contro F2I fatta col solo scopo di mettere in campo un grande distrattore di massa.
Risultato?
Solo un gran baccano.
Adesso le polverine magiche sono finite e si paga tutto.
Quale è il costo di questa orgogliosa incompetenza?
Enorme.
Caro presidente Solinas,ho appena letto dell’inaugurazione del Campus universitario, non posso che gioire! Mi piacerebbe però leggere che il presidente della regione sarda si è attivato anche per migliorare i servizi di trasporto da e per la Sardegna. È vergognoso che non si voglia fare niente in proposito, avremo anche potuto avere una vera flotta sardacon tutti quei soldi dati a una compagnia che per tantissimi anni ha fatto solo schifo ,chenon si è mai preoccupata dei sardi anzi se ne è sempre fottuta! Qualcuno parlava di rivoluzione,io direi che ci vorrebbero persone che hanno veramente a cuore i sardi e la Sardegna. Una sarda a roma
Io sono di Cagliarivivo a Roma da oltre 30 anni,la mia terra la porto nel cuore e…ogni tanto ci ritorno perché mi manca. Qualche volta però devo rinunciare per via dei costi altissimi,nonostante io abbia diritto allo sconto del trenta per cento!
Chi governa la Sardegna pensa solo ai propri interessi….di continuità territoriale non importa a nessuno! Dott.Solinas sappia che io non lo avrei votato!
Giuseppe fosse solo questo il fatto e che pur di vendere a costi elevatissimi tolgono I posti letto Hai camionisti ( li danno posti poltrona genteel che la mattina allo sbarco guidano bestioni da 400 qli con tutto quello che puo succedere senza adeguato riposo ) per venderli a prezzi folli. Questa e la politica dei politici incluso Solinas amico di Onorato un fallito che lo tengono a galla.
Quello che fatico a capire è la preunzione di voler fare meglio degli altri e per una volta non prendiamo esempio dai paesi vicini a noi e come noi facenti parte della (sic) Comunità Europea. In Spagna la continuità territoriale funziona in questo modo: il cittadino che risiede in un’isola acquista il biglietto ma paga solo il 50 per cento, l’altra metà la paga lo stato. Il costo del biglietto è congruo per quella tratta e la compagnia è sottoposta a controllo affinché non ci sia speculazione.
Quindi il prezzo è quello normale di mercato ( cioè quello giusto) per tratte simili e non è scontato ma la metà viene pagata dallo stato per aiutare gli isolani svantaggiati.
Presidente Solinas, tutto il made in Italy viene copiato, poiché lei non è in grado di svolgere il compito, ci faccia questo favore: COPII IL COMPITO DAL VICINO “DI BANCO” e noi saremo veramente europei e non ISOLANI E ISOLATI.
GRAZIE
La Sardegna è un’isola meravigliosa peccato che i politici tutti di qualunque colore se ne siano sempre fottuti dei sardi altrimenti non si capisce perchè una terra a forte vocazione turistica non abbia mai tenuto conto di predisporre le strutture pubbliche, trasporti, strade e organizzazione turistica che avrebbe potuto portare vantaggi enormi ai sardi stessi. Io fossi in loro farei una rivoluzione!
… l’incompetenza ha avuto il sopravvento. Lui e quell’ impreparato del suo Assessore ai trasporti hanno fatto più danni di Carlo in Francia con il loro immobilismo. Se più ci aggiungiamo le prese di posizione da inetti in materia chiudiamo il cerchio. Naturalmente chi li ha preceduti non sono stati di certo meglio. Tutti a prendere dalle decisioni “romane”. Quindi in parole povere: ” il più sano ha la rogna. Ahinoi! 🤦
Mi chiedo, perché i Sardi hanno votato Solinas, sardi sti alleati con leghisti. Che accozzaglia.
La destra alleata con la sinistra(il fondatore del partito sardo) ha combattuto con i partigiani.
A Solinas interessava solamente la poltrona e ha il coraggio e la faccia di volersi ricandidarsi, spero che i votanti aprano gli occhi.
Andare in Sardegna è carissimo parlodei traghetti e in più da genova non esiste collegamento aereo con Alghero. Veramente una cosa verGognosa
Io mi ricordo benissimo dei fatti accaduti perché mio figlio ci perse in quella grande idea del presidente solinas 500 euro per un nuovo biglietto della nave. La verità è che i balzelli da pagare dei cittadini aumentano e i servizi diminuiscono la classe politica è sempre più incapace a governare
Presidente e chi lo segue non devono più asservire incaricati pubblici, perché ,prima sono zerbini di comodo di altre forze politiche, poi della politica ne fanno il potere personale invece di amministrare per il sociale, ed è giusto che venga isolati.
Alberto Mario scrive che La Regione Sardegna deve restituire 10,8 milioni di “aiuti illegittmi di stato”…che farsa…ulteriore dimostrazione che noi Sardi siamo costretti a dover digerire l’Italia.
Facciamo 2 conti e domandatevi: 1)quanto ci è costato, ad oggi, lo studio di fattibilità del ponte sullo stretto?…2)quanto ci è costata la Salerno -Reggio Calabria?…3)quanto ci è costato il Mosè per salvare Venezia?…4)quanto ci è costata l’Alta Velocita?..5)quanto ci costano le strutture del paese Italia oggi ammalorate?…ecc..ecc..ecc
La CONTINUITA’ TERRITORIALE È UN DIRITTO COSTITUZIONALE..
Finalmente abbiamo capito quale sia modello a cui si ispira il Presidente. Lui, infatti, non deve badare alle quisquiglie previste dalle leggi. Non che non avesse già dato prova della sua idea di primato della politica rispetto alla legge. Nomine di candidati OMISSIS, a volte senza esperienza, la fedeltà prima della competenza, una collezione di indagini a suo carico, un team di collaboratori dall’incerto passo, direttori generali dediti a OMISSIS di lauree, assessore che si inventano esperte di materie di cui non conoscevano neppure l’esistenza fino a 1 minuto prima della nomina. E già, lui non ha tempo per rispettare le leggi, lui deve dedicare il suo tempo ad altro. La domanda è: a cosa diamine lo dedica? Perchè a vedere gli effetti della sua passione verso le cose della politica e la sua idiosincrasia verso le regole non è che il panorama sia entusiasmante.
Del senno di p o i son piene le fossa
e non e’ male di poco.
Del senno di p r i m a speranza rimossa
gia’ fatto il trasloco.!!
Io mi vergogno per i sardi che lo hanno votato
Alberto Mario, riporta fatti e non opinioni. Al contrario dei quotidiani sardi, oramai ridotti a volantini pubblicitari.
Purtroppo la somma da restituire per SAREMAR è salita ad oltre 12 ml e la compagnia di navigazione pubblica è fallita.
L’autore di cotanta genialata è lo stesso della (finta) guerra a F2i.
Il vero problema è che, nel 2019, è stato votato dalla maggioranza dei sardi.
Nel seguire questa vicenda mi sembra di vivere un “déjà vu”.
Era il 2011, la Regione si lancia nella spericolata operazione denominata “flotta sarda”. Come riporta il Sole 24 Ore https://www.ilsole24ore.com/art/flotta-sarda-sogno-regione-armatrice-costato-108-milioni-euro-ABzh0UWB , viene annunciata con toni trionfalistici la liberazione dei sardi e dei sardi dal “giogo armatoriale”. Il resto è storia: bocciatura europea; 10,8 milioni di euro di aiuti illegittimi di Stato da restituire; fallimento della società che affonda ancor prima di solcare i mari.
A guardar bene lo schema attuale è del tutto analogo a quello del 2011. Anche allora si vollero forzare le “regole”. Si ritenne che la normativa (europea in quel caso) potesse essere piegata ai voleri e obiettivi della politica, un pò per arroganza e molto per insipienza e ignoranza. E ciò nonostante gli avvisi che arrivavano da più parti https://www.lanuovasardegna.it/regione/2011/05/05/news/anche-confindustria-contro-cappellacci-1.3430039. Non si tenne in nessun conto che anche l’economia ha le sue regole ed i suoi principi e che non basta ricapitalizzare una società perchè questa funzioni e, soprattutto, sia in grado di operare in equilibrio economico e finanziario. Oggi come allora si stanno facendo esattamente gli stessi errori. Ed oggi come allora il rischio è che, oltre al fallimento di una presa di posizione profondamente sbagliata, si dia il via ad un contenzioso la cui conclusione è già scritta: la Regione dovrà pagare i danni creati. Ma questa, spero di sbagliarmi, è un’altra storia, e poi che importa, sono soldi pubblici, di tutti e di nessuno, e non si verrà di certo chiamati a risponderne, anche perchè, come la vicenda della “flotta sarda” insegna, il tempo passa e tutto di dimentica.