di Paolo Maninchedda
Si chiama terapia del dolore ed evidentemente non è tra le priorità dell’assessore regionale alla sanità, per cui chi soffre di dolori cronici in Sardegna deve rassegnarsi a soffrire punto e basta.
Noi del Partito dei Sardi siamo esattamente dalla parte opposta di questa indifferenza.
Con la Giunta, su alcuni temi, si sta ponendo un problema molto serio. Sembra che gli argomenti non si possano affermare per la loro intrinseca ragionevolezza, ma se e solo se sono sostenuti e dichiarati con forza. Per cui, o si scende in piazza, o si minaccia una crisi, o si alzano i toni o tutto resta immobile.
È mai possibile che un ragionamento razionale non venga assunto come prioritario perché lo merita e non solo perché chi lo rappresenta ha la forza di dichiararlo tale?
Il nostro Consigliere Augusto Cherchi solleva il problema dal 2015: prima con una lettera aperta datata 13 ottobre 2015; poi con una interpellanza datata 23 febbraio 2016; adesso con una mozione, datata 6 giugno 2017.
La mozione è stata firmata da 32 consiglieri regionali.
Capite? Per far valere le proprie ragioni un consigliere di maggioranza, dopo averle proposte con garbo e ragionevolezza, deve cercare 32 firme per sperare che l’argomento venga assunto come prioritario.
Ma di che argomento si tratta?
Uso le parole di Cherchi.
La legislazione statale sul dolore. Il 15 Marzo 2010 è stata approvata dal parlamento Italiano la legge n.38 relativa “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, nella quale viene tutelato il diritto al cittadino ad accedere alle cure paliative e alla terapia del dolore.
L’accesso alle cure paliative e alla terapia del dolore è un diritto tutelato e garantito nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza (LEA), di cui al DPCM del 29 novembre 2001. Questa legge è uno strumento formidabile, innovativo e universalmente riconosciuto come modello dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e permette ai malati che soffrono di disporre delle opportunità cliniche e farmacologiche per combattere la malattia. La legge 38, all’art. 1, tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore e, per la prima volta, include tra i soggetti da tutelare anche il bambino (sino a pochi anni fa si pensava che il neonato e il bambino non provassero dolore come l’adulto; oggi sappiamo che già dalla 23° settimana di gestazione il sistema nervoso centrale è anatomicamente e funzionalmente competente per veicolare gli stimoli dolorosi).
Quante persone sono colpite dal dolore cronico.
Si calcola che in Europa ne soffrano circa 80 milioni di persone, cioè una persona su cinque, con un peso stimato sulla economia europea dall’ 1,3% al 3% del prodotto interno lordo tra costi sanitari diretti e costi indiretti pari a 500 milioni di euro di giorni lavorativi persi ogni anno (dati European Pain Network: The EPN Manifesto). Le cifre in Italia proporzionalmente non cambiano e, per il controllo del dolore, si stima un impatto economico sul bilancio del Sistema Sanitario nazionale di 19 Miliardi di euro.
L’attività amministrativa della Regione Sardegna.
Tutti gli interventi della Regione Sardegna, attuativi della legge 38 sono della Giunta regionale precedente. Tutti.
Con la delibera della Giunta Regionale n. 33/32 del 08.08. 2013 è stata istituita la rete per le cure paliative della Regione Sardegna , che definisce in maniera precisa i nodi della rete, specificando la tipologia della struttura , il percorso assistenziale, i criteri di accesso e le modalità di presa in carico del paziente.
Con la delibera della Giunta Regionale N. 2/4 del 22.1.2014 è stata individuata la ASL n. 8 di Cagliari quale Azienda capofila per la realizzazione del progetto di formazione/informazione sulla terapia del dolore in tutte le Aziende Sanitarie della Regione. Il progetto è orientato a migliorare competenze specifiche e strumenti operativi sia sotto il profilo clinico propedeutico (sviluppo delle competenze tecnico-scientifiche e cliniche) sia sotto il profilo organizzativo gestionale (funzionamento della rete e coordinamento delle attività di rete). Sono stati assegnati alla ASL n. 8 di Cagliari per la realizzazione del percorso formativo/informativo le risorse finanziarie pari a € 84.805; Con la delibera della Giunta Regionale N. 5/31 del 11.2.2014 si è stabilito di istituire la rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Non c’è un solo provvedimento sulla terapia del dolore della Giunta in carica.
Noi del Partito dei Sardi abbiamo una consapevolezza: il dolore è un nemico della società civile e una società che non cura e ignora il dolore non è civile.
non c’è un solo provvedimento sulla terapia del dolore della giunta in carica l’avete detto voi e non io ed in un altro punto rimarcate che capellacci e stato più bravo di pigliaru.
l’avete detto sempre voi io ne prendo atto a futura memoria
Egregio marco, e dunque se si è in maggioranza o si è complici o si è colpevoli? Non so dove lei abbia imparato questa semplificazione delal vita e della politica, ma Le suggerisco di praticare l’esercizio della differenza e la pazienza della persuasione. noi siamo in maggioranza e dissentiamo dalla maggioranza su questo tema e speriamo ogni giorno di far cambiare idea a chi non la pensa come noi. Col suo metodo, invece, nelal vita come in politica, ogni discussione è una guerra atomica.
ma chi e in maggioranza ed in giunta io o voi ? e alloooora ai posteri o a chi vuole l’ardua sentenza