di Paolo Maninchedda
Ieri, in Consiglio regionale, il gruppo del Partito dei Sardi e del Centro Democratico (il nostro gruppo consiliare), insieme a qualche consigliere della maggioranza, ha votato compatto contro una legge che ha trasferito il personale del San Giovanni Battista di Ploaghe alla Asl 1 di Sassari.
Siamo nella fase in cui non vale quel che si dice, ma occorre scriverlo per ricordarcelo nei prossimi mesi.
Noi siamo molto impegnati in Giunta e in Consiglio a impedire che la Sanità consumi tutta la ricchezza dei sardi.
Noi siamo molto impegnati in Giunta e in Consiglio a dire e ricordare che a noi i conti non tornano, cioè che noi riteniamo già adesso il 2016 sbilanciato rispetto allo stanziamento previsto in finanziaria. Siamo confortati in questa opinione anche da alcuni segnali: nella penultima riunione di Giunta si è dovuto prendere atto di una sentenza del Tar che aggiorna le tariffe dei ricoveri in Rsa. Solo questo ha determinato un incremento della spesa di 5,2 milioni di euro, non previsti nel Piano di Rientro.
Noi riteniamo che le stime sul valore dei costi dell’ultimo quadrimestre del 2015, utilizzati per la copertura del disavanzo sanitario 2014-2015 (200 milioni 2014: 400 milioni 2015) siano sottostimate di una settantina di milioni che oggi non si saprebbe dove trovare.
Noi riteniamo che la quota di accreditamenti che il Mater Olbia maturerà quest’anno, piccola o grande che sia, non sia stata computata nei valori stimati per il 2016.
Noi riteniamo, in poche parole, e lo abbiamo detto in sedi ufficiali, che nella strategia attuale della nostra Giunta il 2016 non sia ancora l’anno del controllo stretto e efficiente della spesa sanitaria, ma sia un anno di transizione che maturerà nuovo disavanzo, non più copribile con imposte e quindi tale da consumare risorse necessarie per lo sviluppo della Sardegna. Siamo in minoranza, non veniamo ascoltati e disciplinatamente stiamo al nostro posto, ma dissentiamo.
In questo quadro di grande preoccupazione, ieri abbaimo assitito in Consiglio a dichiarazioni secondo le quali il trasferimento del personale del San Giovanni di Ploaghe alla Asl non comporta incremento di spesa per il bilancio regionale. Noi siamo convinti e certi del contrario, ma soprattutto siamo preoccupati dell’effetto domino di un provvedimento del genere. Se si ritiene che ogni azienda in crisi che sia fornitrice di servizi per la Regione possa vedere il proprio personale assorbito nei ruoli regionali, allora siamo tornati indietro negli anni e comunque si afferma un principio pericolosissimo.
Però, siccome siamo fuori dal perimetro del programma elettorale e siamo nella fase delle parole facili, è opportuno fermare un punto: per noi questo è un errore grave per le casse della Regione, per le politiche del personale (adesso chi va a dire ai precari diretti della Regione che la legge non consente la loro stabilizzazione?) e per le politiche dello sviluppo. Il futuro dirà chi ha ragione. Tuttavia, è un po’ schizofrenico ammazzarsi di lavoro per risanare le aziende partecipate della Regione, privatizzare il privatizzabile (curiosa l’attenzione sull’acqua – dove non c’è neanche un microbo che pensi alla privatizzazione – e la disattenzione su altri settori già avviati alla privatizzazione), efficientare la spesa diretta, e poi inglobare senza metodo un’azienda in crisi. Noi siamo per non lasciare a terra nessuno, ma i metodi per farlo non sono questi e soprattutto devono essere uguali per tutti.
Comments on “Ieri è andata in onda non la Prima Repubblica, ma Banana Republic”
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Mi trovo a concordare pienamente con quanto da lei scritto. In particolare è davvero preoccupante che si possa pensare che ogni azienda in crisi possa essere inglobata nei ruoli Regionali. Anche io dubito fortemente che l’operazione possa essere a costo zero, ma anche se lo fosse rimane il precedente, pericoloso e ai limiti della legalità, di far diventare dipendenti pubblici operatori che non hanno sostenuto un pubblico concorso, prendendo a calci il diritto e mortificando legittime aspettative di tante persone. Solo questo basta per essere contrari a questo provvedimento