Ciò che il Gruppo La Repubblica – L’Espresso e Il Fatto Quotidiano stanno facendo con Renzi si chiama linciaggio, non cronaca.
E non si dica che di un personaggio pubblico si deve saper tutto.
C’è una differenza tra la trasparenza e la pornografia.
Di un personaggio pubblico si deve saper tutto di ciò che è la sua vita pubblica, ma nulla del suo privato; la telecamera nel suo privato è odiosa.
Il diritto di cronaca non è il diritto di spionaggio.
Le connessioni sospette tra pubblico e privato non si dimostrano sulle colonne dei giornali, ma nei tribunali, e prima di affermarle occorre dimostrarle non accennarle o evocarle.
Tuttavia, vorrei chiedere a Renzi che cosa farebbe oggi col suo ex ministro Lupi, che lui cacciò per il vago sospetto di una campagna orchestrata su un Rolex regalato al figlio e dimostratosi (come era in principio) una grande menata?
Come non sospettare che l’allora Presidente del Consiglio abbia usato l’indagine per togliersi dai piedi l’unico ministro che gli teneva testa (me testimone)?
Come pure vorrei chiedergli se oggi farebbe dimettere la ministra Guidi per l’intercettazione famosa su un emendamento, la stessa ministra per la quale dopo la Procura chiese l’archiviazione. Lo rifarebbe? Un linciaggio ignobile sul nulla.
Non si può nutrire il mostro giustizialista quando conviene e combatterlo quando duole.
Gli suggerisco una lettura, il libro dell’ex magistrato Mario Conte, E se fossi tu l’imputato, appena pubblicato, che racconta l’odissea durata 22 anni di un magistrato accusato da un pentito di essere a capo di un’associazione a delinquere composta da Carabinieri del Ros e dedita a usare i narcotrafficanti per fini illeciti.
Conte lamenta il modo di operare dei suoi colleghi che, a norma di legge, non dovrebbero solo considerare gli elementi a carico di un potenziale imputato, no, dovrebbero valutare, ed è così per legge, anche quelli a difesa, ma non accade mai in Italia.
Prima le manette, poi il pensiero e il metodo.
In Italia l’Accusa costruisce l’accusa in tutti i modi e resta impunita.
In Italia i magistrati violano spesso gli stessi regolamenti del Csm perché sanno che pochissimi cittadini li denuncerebbero ad altri magistrati.
Il magistrato tipo italiano si sente la Legge, non uno strumento critico della legge.
Quando una persona è stata Presidente del Consiglio e non ha concorso in alcun modo a rendere la Giustizia più giusta, ha poco da lamentarsi quando patisce su di sé il potere dell’Accusa.
Faccia una cosa civile Renzi, non faccia passare in alcun modo la riforma manettista della Giustizia del ministro Bonafede.
Sacrifichi la sua convenienza politica, faccia cadere il governo, non faccia come l’ex ministro della Giustizia Orlando del Pd che ha varato la peggiore norma sulle intercettazioni che un governo progressista potesse varare pensando di lucrare sul consenso del mostro giustizialista, che poi ha votato in massa Salvini.
Faccia una cosa cristiana, Renzi: si sacrifichi per la Giustizia, non se ne lamenti dopo averci lucrato.
Pagare. Bisogna pagare col proprio sangue per la giustizia, diversamente non si afferma.
Con faciloneria si agisce nella vita di ogni giorno. Come possiamo esprimere una classe politica migliore di noi?
Renzi fare un atto di coraggio? Far cadere il governo sapendo che probabilmente non sarà rieletto? Stai fresco…
La vicenda di Renzi sulla Fondazione OPEN riporta l’attenzione su una vicenda che ha visto protagonista lo stesso politico trattato con i guanti dalla magistratura che ora denigra.
Una premessa: in Italia una condanna della Corte dei Conti è una condanna a vita; l’unica alternativa è non essere condannato. Sembra una banale affermazione ma così non è. Renzi è stato assolto con una motivazione unica ,mai più pronunciata dalla Corte dei Conti che così si riassume: non poteva sapere che un suo amico (Carai) non poteva percepire lo stipendio di Dirigente (era stato incluso nello staff quando Renzi era Sindaco di Firenze) in quanto non aveva titolo ad essere nominato dirigente in quanto non laureato. In definitiva assolto per ignoranza . Caso unico al contrario migliaia di amministratori pubblici, che avevano votato o che votano deliberazioni , con parere favorevole della struttura amministrativa, vengono condannati dalla Corte dei Conti e la sentenza è a vita in quanto, a differenza dei reati penali, non è prevista per le condanne erariali la cosiddetta riabilitazione .
Quel giudice è stato nominato dopo poco tempo Presidente della Corte dei Conti !!
Ecco le motivazioni della Sentenza n.107/2015/A che ha visto Matteo Renzi assolto dai giudici della I Sezione centrale di appello di Roma il 4 febbraio 2015 si ritiene che non vi debba essere disparità di trattamento tra i cittadini . A pagina 11 del dispositivo si legge infatti: “Pur non ricorrendo gli estremi della cosiddetta “esimente politica”, questo Collegio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai lavori’”. In poche parole, Renzi viene assolto perché non in grado di percepire le illegittimità del proprio operato. E forse, già che oggi è Presidente del Consiglio, non è proprio motivo di festa. Piaccia o non piaccia, è questa la motivazione che ha seppellito le due sentenze della sezione giurisdizionale della Toscana che il 4 agosto 2011 (n. 282) e il 9 maggio 2012 (n. 227) avevano condannato Renzi e altre venti persone, tra colleghi di giunta e funzionari, per danno erariale con colpa grave.”
Ecco alcuni articolo di giornali di allora.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/corte-dei-conti-renzi-incapace-percepire-lillegittimit-suo-1098724.html
https://iusmanagement.org/2017/11/27/la-sentenza-della-corte-dei-conti-che-ha-assolto-matteo-renzi-e-un-precedente-rimasto-isolato-nella-giurisprudenza/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/25/assoluzione-renzi-legge-ad-personam-era-persona-ignora-legge/1451685/