Oggi i due quotidiani sardi danno proprio il peggio di sé.
La Nuova rimuove dalla prima pagina la manifestazione di ieri, sotto il Consiglio regionale, cui hanno partecipato circa duemila persone.
L’Unione valorizza la manifestazione, ma censura la presenza di Soru (secondo me, qualcuno deve spiegare all’editore, al direttore e alla consigliera in capo, che censurare chi sta all’opposizione, vuoi per il detto sardo sull’indisponibilità dell’asino a subire due volte, vuoi per stizza da prima della classe non riconosciuta, vuoi per indolenza, significa indebolire l’opposizione).
Si può avere una linea editoriale, ma filtrare la verità fino a negarla è segno da un lato di superbia e dall’altro di una cecità strategica che fa spavento.
Ma le censure non si limitano all’evento di ieri (che è stato anche un’occasione per rivedere in azione la frantumazione dei sardi in fazioni, sette, gruppi enogastronomici, leader di quartiere e di monte. Se L’Unione immagina di governare questo mondo anarchico e, in alcune parti, non certo impaurito dall’uso della forza, allora significa che la psicomegalomania di alcune sue firme ha contagiato il vertice).
Per esempio, c’è stata una troupe di un’importante testata giornalistica italiana che ha percorso, d’estate, le strade della Sardegna, facendo domande sulle società dell’eolico e del fotovoltaico.
I giornali non ne parlano.
Negli ambienti giornalistici è diffusa però la notizia che gli esiti dell’inchiesta farebbero tremare il governo regionale; eppure certi controlli, in questo caso sui passaggi delle quote azionarie di società europee e no, dovrebbero essere ordinari da parte di chi verifica le dichiarazioni di assenza di motivi di incompatibilità tra le funzioni di governo svolte e i propri legittimi interessi privati. Invece, siccome siamo in mano a organi di informazione che non vogliono informare, ma dettare la linea, nessuno ne parla, nessuno si informa, nessuno fa indagini proprie e non derivate da qualche velina dei Servizi o dei concorrenti della vittima di turno.
Un altro esempio è il Brotzu.
Non si riesce a capire fino in fondo se sia vero che nei giorni del black out, su cui è stata depositata una perizia tecnica – segretissima e di cui nessuno vuole parlare – che direbbe che non era assolutamente necessario chiudere l’ospedale, ci sarebbe stato uno scontro durissimo tra un primario e un dirigente dell’ospedale (supportato da un esponente politico) sul trasferimento di un paziente. Il paziente, a ciò che si è potuto capire, una donna di circa 40 anni con un’importante patologia cerebrale, sarebbe stata trasferita a Sassari e lì sarebbe deceduta. Manco su questo evento si riesce a far luce, sia per capire se sia una bufala costruita nei corridoi dello scontro tra chirurghi che ammorba il Brotzu da decenni, sia invece per verificare gli effetti di chiusure duramente contestate dai primari dell’ospedale. Niente, tutto tace.
Intanto ieri hanno preso magicamente fuoco alcuni teloni che coprivano delle pale eoliche a Villacidro. E due.
Nel frattempo, il governo italiano, anziché capire che sull’eolico sta maturando un contrasto tra la società sarda (in procinto di diventare popolo se sarà capace di liberarsi dei leader di quartiere e di monte e di stringersi intorno a un’idea di libertà e di Stato) che cosa fa?
Impugna la moratoria – fatta per essere impugnata – della presidente Todde.
Ecco, uno Stato che reagisce alla protesta con la forza dei suoi tribunali, è esattamente ciò che gli estremisti della terra sperano di trovarsi di fronte. Se il governo italiano pensa di reprimere dei sardi la protesta con Giudici e carabinieri, allora si sta proprio mettendo il vino in fresco. Siamo di fronte a menti rozzissime, ma non è una novità.
IL PSDAZ è fuori da questa battaglia ,come mai?
I sardisti del partito sono d’accordo con le pale eoliche ?
Il consiglio Nazionale perchè lo hanno fatto ? per linee politiche o per decretare la fine del partito ,visto che sono finite le poltrone da dividere ,sono finite anche le rivendicazioni indipendentiste ?
Io lancio un appello ai dirigenti :dimettetevi avete fatto i vostri porci comodi,godeteveli adesso e restituite il vessillo a coloro che voglione e devono combattere per i diritti di tutti i sardi. Se continuate sulla linea che state seguendo ,ne pagherete le conseguenze politiche e morali
Egregio prof.
mi può illuminare circa l’inchiesta della testata giornalistica e i suoi esiti? Dove posso trovare notizie?
La seguo sempre con interesse e stima
La stampa sarda , che potrebbe essere la guida dei comitati spontanei ,sembra vivere in un altro pianeta : da una parte si sminuiscono e talvolta si occultano i sussulti del popolo dall’altra si indicano vie di lotta di dubbio successo ( dpero in buona fede ).Mi sbaglierò , ma pare giochino a fare gli spettatori non interessati mentre avremo bisogno di inchieste e campagne di stampa martellanti , per scovare i portatori di interessi ,vere sanguisughe del patrimonio sardo ,che senza dubbio si celano fra le chiacchere di una classe politica sarda , avida ed insaziabile.Lo spontaneismo dei comitati territoriali ,onestamente combattenti , con i metodi democratici che la costituzione e lo statuto regionale ci mettono a disposizione ,non trovano nella stampa sarda ,quell’unione e quella guida necessaria per coagulare le varie istanze ; non trovano , cioè,la guida tecnico/,intellettuale che ,ci sarebbe ,ma che anacronistiche ostilità individuali impediscono di palesarsi in un’nica voce da opporre chi volontariamente alle controparti in campo e non
L’acquisita e nota competenza , l’autorevolezza e l’equilibrio autonomistico di un soggetto conosciuto che, superando invidie e discordie pregresse ,sia unico negoziatore di una unica istanza che attenui i fuochi che serpeggiano pericolosamente, sia in grado di negoziare il meglio per la nostra Regione e nell’unico interesse di tutti i sardi ..
L’appello di Bachisio Bandinu e’ stato trasmesso da Rai tre.
Soru è certamente un cittadino come gli altri, ma è anche il rappresentante (non eletto) di quasi il 9% degli elettori sardi. Quindi, per i giornali su citati, questi sardi non esistono. La madre dei censori è sempre incinta.
I media hanno censurato anche l’importante appello di Bandinu, dopo aver dato spazio a chiunque sul tema. Ciò dimostra che gli obiettivi sono altri
Quanto ci manca il Partito sardo di Lussu & c.
Mai come in questo momento servirebbero i Quattro Mori
“La Nuova”,che ormai la gente legge solo per i necrologi, impegnata a censire le sagre paesane (pur dimenticando la festa della pala&pannello), è prontissima a scrivere dei danneggiamenti e “disordini” tipo quello del porto di Oristano nella speranza di intimorire i moderati facendoli scappare dalle firme e dalle proteste (longa manus statale?)
Sicuramente l ‘Unione sarà di parte e avrà interessi ma se è uguale all’interesse generale non vedo il motivo di non lavorare assieme.
La “censura” sulla presenza di Soru non credo abbia un significato politico, è un cittadino come gli altri senza ruoli specifici (almeno per ora)