di Paolo Maninchedda
Ciò che sta succedendo in queste ore sulle carte analizzate dall’International Consortium of Investigative Journalists e appartenenti allo studio panamense Mossack – Fonseca è simile per un ricercatore al ritrovamento di una nuova fonte storica in grado di mostrare una intera civiltà da un punto di vista completamente inedito.
Fino ad oggi, infatti, il finanzcapitalismo, quello che ha consumato le attività produttive in Europa, spostato per esempio la costruzione degli IPhone in Cina nelle fabbriche studiate per non fare uscire gli operai manco per un aperitivo, aveva patito più di uno scandalo per corruzione o disastro ambientale o quant’altro; aveva patito anche qualche libro denuncia, ben metabolizzato dai ritmi dello show-biz. Mai però erano emerse un milione e 200mila pagine di strategie per aggirare il fisco, provenienti da uno studio di consulenza assolutamente globalizzato.
Jean Cauvin, in arte Calvino, il grande produttore di una certa etica anglosassone moderna, fermo sostenitore, più di Lutero, che il libero arbitrio non esista e che si nasca o graditi a Dio o da Lui riprovati, oggi starà studiando in qualche angolo dell’aldilà, come spiegare che i grandi ricchi – a suo dire toccati dalla benevolenza di Dio – si rivelino dei grandi farabutti.
Perché un fatto è certo: se si apre una società in un paradiso fiscale, non si vogliono pagare le tasse come fanno invece tutti gli altri.
Non si va in un paradiso fiscale a curare la depressione o a dedicarsi ai Paesi in via di sviluppo; si va nei paradisi fiscali per non pagare le tasse. Diciamolo bene, diciamolo chiaro.
La vicenda può essere d’aiuto al rinnovamento culturale dell’Italia. Capisco che dopo che il Presidente del Consiglio ha dichiarato nella scuola di formazione del Pd, cioè nella sede del maggiore partito della Sinistra italiana, che Marchionne ha fatto per l’Italia più dei sindacati, possa esserci un po’ di confusione. Non perché Renzi non abbia qualche ragione, ma perché la cultura della sinistra italiana non è quella. Chi può dire queste cose a sinistra sono solo gli ex socialisti, ma difficilmente possono dirlo gli ex comunisti.
Invece, tutta la Sinistra italiana può affermare senza timore di smentita che chi attiva società off shore non è di sinistra.
Ma a questo punto il millimetrico moralista Cauvin chiederebbe, se fosse segretario di un Partito della Sinistra: è lecito o semplicemente etico ricevere sostegno finanziario da soggetti che hanno società off shore? E qui potrebbe cascare l’asino.
Ad ogni buon conto, ritorna prepotente una domanda che sarebbe piaciuta ad Adam Smith – quello che aveva capito che in economia bisogna volgere al bene le cattive intenzioni -; perché l’Italia ha un fisco unico dalla Val d’Aosta a Pantelleria e invece non riprende le politiche serie di fiscalità di vantaggio di cui noi parliamo da molto tempo? Se la Sardegna fosse indipendente, avrebbe un fisco diverso (e sarebbe sicuramente più felice); ma nel frattempo, perché non dare qualche occasione pulita per produrre ricchezza in Sardegna, rispettando le regole, le persone e l’ambiente?
Comments on “I paradisi fiscali sono di Destra o di Sinistra?”
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Un certo capitalismo è nato dal calvinismo. Lo dice bene Max Weber nella sua opera più conosciuta. Il capitalismo che si rifà al calvinismo è nato in quei paesi dove il protestantesimo prese piede, a metà del settecento. Sicuramente non in Italia ne in altri paesi cattolici, ma in Inghilterra e nei Paesi Bassi. Certamente, il capitalismo finanziario di oggi non ha niente a che fare col calvinismo, ne qui ne la. Mentre quel capitalismo investiva i profitti in nuove attività imprenditoriali, quello di oggi investe denaro per produrre altro denaro. Il PD nella sua scuola venera Marchionne come Pio XI veneró Mussolini chiamandolo “l’uomo della provvidenza” dopo i Patti Lateranensi del 1929. Credo questo dimostri ampiamente la dilatazione concettuale della sinistra renziana, che, se vi fosse “qualcosa di sinistra”, in misura infinitesimale, discenderebbe direttamente da quella corrente del Partito Comunista chiamata Migliorismo, vicina a Craxi (e a Berlusconi), che ha avuto come degno rappresentante e padrino ( nel senso “battesimale”), il presidente Giorgio Napolitano. Quindi, ritengo, caro Paolo, che il PD abbia a che fare con la sinistra quanto il capitalismo odierno ha a che fare con l’etica protestante. Non credo tu pensi che il PD sia il più grande partito della Sinistra italiana, altrimenti crederesti anche che Renzi abbia ragione a considerare Marchionne meglio dei sindacati. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e in Sardegna ne abbiamo consistenti esempi tutti i giorni.
I paradisi fiscali sono destra, di sinistra e dell’alto. Del basso no. Dal basso cosa avranno mai da portare all’estero?