Degli amici hanno organizzato un incontro tra me e Renato Soru. Ne do conto.
Ho trovato una persona più compiuta, più cordiale e più dialogante di quella di vent’anni fa.
Lo sguardo è aperto.
La sensazione dei primi otto secondi è positiva, di accoglienza e curiosità.
Ha un disegno politico in formazione, cioè non si propone con uno schematico progetto chiuso da sottoscrivere o contrastare.
È più duttile di prima; non usa il “prendere o lasciare”.
Cerca e apprezza le competenze e non le mette a confliggere con le militanze (a differenza del Pd che taccia di fighettismo i professori).
Mi ha accolto con un annuncio di soluzione del suo possibile conflitto di interessi. L’ho apprezzato molto.
Non abbiamo rinvangato il passato, perché non serviva e, questo, per me, è stato bello, perché reciprocamente cristiano.
Mi sono trovato a mio agio per due motivi.
Primo: il suo disegno politico consiste nella formazione di una coalizione sarda nella concezione e nella motivazione, e non romana nel disegno e sarda nell’esecuzione; una coalizione fondata sulla assunzione piena della responsabilità di esercitare tutti i poteri attualmente disponibili per i sardi e di conquistare gli altri che dovessero servire per un buon governo. È un progetto di autodeterminazione all’interno dei confini costituzionali italiani, ma è un progetto di autodeterminazione serio, praticabile.
Questo è anche il mio obiettivo, da sempre.
Non è solo. Tutt’altro. Intorno a lui si sta aggrumando una coalizione autenticamente riformista e libertaria. Penso che in questo momento sia l’unico a poter dialogare con Azione (che non andrà mai dove ci sono i Cinquestelle) e che possa autorevolmente (cioè credibilmente) tentare di coinvolgere in questo progetto forze riformiste attualmente in sofferenza nel Centrodestra (se c’è uno capace di dare gambe all’insularità è lui, posto che per farlo bisogna essere presidenti della Regione e lui si sta candidando). È lo stesso schema che Massimo Zedda sta costruendo su Cagliari per tentare di unire la città verso nuovi obiettivi. È lo stesso schema con cui Graziano Milia ha vinto le elezioni a Quartu. È uno schema nazionale sardo.
Secondo: ha capito che non c’è riforma della Sardegna senza riforma del sistema politico sardo. Se la coalizione in formazione dovesse vincere le elezioni, avremmo un governo all’altezza della montagna di risorse non spese che oggi ci caratterizza; se dovesse perdere, ci sarebbe comunque un punto di partenza notevole per la nascita di quel partito della Sardegna capace di riassumerla nelle sue differenze politiche e culturali e di rappresentarla unita nei suoi interessi collettivi. È lo stesso disegno che aveva spinto me a aderire a Progetto Sardegna, a aderire al Psd’az, a formare il Partito dei Sardi, e prima ancora aveva fatto nascere il movimento di Democratzia, e prima ancora aveva visto il successo di Federazione democratica di Antonello Cabras (al cui manifesto avevano concorso anche Luigi Cogodi e Nino Carrus). Ci si può riprovare.
Adesso servirebbe che i liberi, non i tifosi, i liberi, lo incontrino. Proverò a organizzare un’assemblea aperta, a domanda e risposta, mettendolo davanti al rischio del consenso e del dissenso. Sono sicuro che le sensazioni che ho provato io, saranno provate anche da altri. Dopo e solo dopo che avremo discusso e ci saremo confrontati, proveremo a spolverare la divisa e a riprendere a lottare e a fare liste. Fatemi sapere.
Un film già visto, un altro Anthony Muroni sui generis, anche no, grazie.
Come detto qualche tempo fa’, nel sottobosco della società sarda vige un latente desiderio di essere rappresentati seriamente e fattivamente soprattutto sui temi primari: SANITÀ in primis, Istruzione/formazione, viabilità, Zone Interne………
Siamo desiderosi di manifestazioni concrete di partecipazione e non vedere più solo sparizioni di poltrone e di potere.
Solo se si è capaci di fare emergere questo sentimento, allora il consenso dilaghera.
Poi non bisogna tradire, ma lavorare.
Io sto sempre dalla Parte sua Parte Prof.
Grazie Salvatore, grazie perché sei la riprova di come si possa essere contrari all’evidenza. Parlo di me: in che cosa avrei sfasciato la Sardegna, nell’aver dotato la Regione Sardegna di due dighe, di aver varato il più imponente piano di difesa dal rischio idrogeologico della storia autonomistica, nell’aver costretto l’Anas a rimediare allo schifo delle strade sarde, nell’aver risanato il deficit di Abbanoa e salvato la Regione dal suo crack, nell’aver costretto le banche a rinegoziare i mutui per la prima casa, nell’aver progettato il più ampio reticolo di piste ciclabili mai pensato prima? Una cosa non l’ho fatta: contrastare i bugiardi come te. Me ne rammarico.
Non è il PD che taccia di “fighetismo” i professori e professorini, sono i sardi che vi hanno provato che ne stanno alla larga…avete sfasciato la Sardegna!
Buonasera , ho letto l’intervento di Paolo e ho visto in esso un rilancio di una proposta che è attualissima. Tanti sardi di buona volontà non lo dicono, ma vorrebbero sposarla . Tu e Soru siete tra i pochi credibili, in un panorama desertico. Non sempre si può vincere, ma partecipando con argomentazioni come le vostre, non si può escludere una bella vittoria. Come andrà ? Certamente si aprirebbe una stagione di politica pulita, senza compromessi con persone e personaggi dannosi per il Sardismo e per il Popolo Pardo, quello che aveva sposato un progetto per la Sardegna. Ancora oggi quel progetto è fondamentale per concretizzare la speranza dei sardi onesti , che sono ancora tanti. Un progetto che voi saprete migliorare, facendo tesoro della pochezza degli eventi politici che si sono susseguiti nelle ultime legislature.
Attendo l’assemblea aperta.
cioè davvero dialogare con Calenda sarebbe la marci in più?
Guardi se Soru e Todde dovessero incontrarsi, io certo non sarò a quell’incontro. Sono le cose che meno mi piacciono.
La ringrazio per la franchezza. Sì, ho i miei limiti. Non sono aggressivo e intrattabile. Sono iracondo. È diverso. Se mi sento gabbato, tradito, manipolato o dolosamente emarginato, metto in atto sistemi difensivi eccessivi. Tuttavia, gli anni mi hanno cambiato. Di Soru non so. L’ho trovato diverso, più umano, tutto qui.
Caro Paolo . la conosco – nel senso che ci siamo incontrati e presentati ad una riunione del defunto campo largo. Moderava lei . La stimo e mi piace ciò che scrive. Mi piacciono le sue analisi.
Mi dicono invece che lei sia un po’ aggressivo e a volte intrattabile. Cosa che peraltro non emerge, dalla sua scrittura ed in particolare in questo articolo..Tali caratteristiche caratteriali caratteriali sono state spesso imputate anche al soggetto del suo articolo, Renato Soru, che stimo altrettanto e che considero geniale nelle idee, visionario con capacità di programmare. Ciò di cui la Sardegna ha davvero bisogno. Subito. Ciò che voglio dirle è che se lei Soru riusciste ad essere così costruttivi, comprensivi e finache gentili come apparite entrambi da questo suo articolo, allora si che si potrebbe vincere facilmente la battaglia. Uniti per la Sardegna. Io ci spero.
Todde incontrerà Soru. A quel punto capiremo.
Entrambi consapevoli che è loro (nostro) interesse salvare la Sardegna dal saccheggio di Solinas ed accoliti (stamane pensavo all’umiliazione si essere stati per anni sotto il tacco di Zoffili. Mi ha sommerso la nausea e la vergogna e mi sono chiesto se le posizioni “di principio” che dividono a sx possano reggere ad un oltraggio simile) . Professore si faccia promotore di questo incontro. Ci giochiamo il futuro.
Spero. Perché c’ è bisogno di esseri liberi e teste pensanti.
Esimo professore anche lei è stato colonizzato dalla muffa, rimanendo comunque un illustre accademico.
Sono sicuro che neanche lei ci crede.
Cordialità.
61% Benissimo, 39% servono queste risposte:
Perché questa volta dovrebbe andare bene?
È sufficiente non rivangare il passato per assolverlo dai peccati di gioventù, anche cristianamente parlando, e che preannunci il superamento dei suoi conflitti di interesse perché sia più credibile e sostenibile?
Spero che si possa veramente e finalmente avere una rappresentanza politica per i diritti dei Sardi e della Sardegna in Sardegna, in Italia, in Europa e nel mondo.
Sento che tante persone per bene stanno mettendo insieme le loro intelligenze per questo.
Mi fido di TE.
Si apre uno spiraglio per tanti che non sarebbero andati a votare, per tanti, di centro sx, che non sopportano la prepotenza del PD e gli accordi sottobanco con i relitti a Stelle. Se Soru allarga la coalizione attorno a sé, se i progressisti non cambiano idea, come pare si vociferi. Mi sa che è la volta buona che si cambi veramente pagina.
Paolo purtroppo qualcuno
ha il vizio della memoria, parafrasando Gherardo Colombo, e chi
fa politica spesso ha la memoria
di un pesce rosso per quello che non gli dispiace.
Ricordo che Soru ha anche
sulla coscienza,
se ne ha una, la “creazione”
del “personaggio politico” Solinas.
Uomo del centrodestra, a suo tempo, discepolo di Casini, D’Onofrio e Mario Floris.
Nominato da Italo Masala nel 2004 e da lui riconfermato prima commissario e poi presidente dell’ ERSU di Cagliari, nel 2007,
quando era già di pubblico dominio la penosa vicenda della laurea fasulla rilasciata in Romania da un farlocco Ateneo del New Messico.
Poteva finire come le classiche “sliding doors” con Solinas che se ne tornava a Capoterra, si metteva finalmente a studiare e, magari, si cercava un lavoro, ma poi lo stesso Solinas si è candidato con il Psdaz e Cappellacci nel 2009 usando la popolarità derivante dall’incarico pubblico elargitogli
dal benefattore di Sanluri.
E poi flotta sarda “Scintu” “Dimonios” fallimento della Saremar ed altre amenità
a carico del contribuente.
Il classico calcio del mulo.
Mai che il tribuno abbia chiesto
scusa per questo grossolano
errore politico.
Che Soru voglia giocare, di fatto,
in difesa di Solinas e della Destra?
Boh e chi lo sa.
Vediamo se fa una lista unica, ed in tal
caso elegge qualcuno, possibilmente a Cagliari, se supera il 5%, ma farà la fine del carneade front man del M5S nel 2019
o una coalizione con la quale gioca pesante ma tornerà sull’agognato scranno
solo se finisce primo o secondo.
Il giornalista Muroni nel 2018 parlava anche lui, baldanzoso, di percentuali a 2 cifre
e poi è finita come è finita…
A pensar male…….
P.S. caro Paolo tu sai bene chi sono e sai perché devo scrivere
con uno pseudonimo, amo il confronto civile, ma la mia stima nei tuoi confronti resta e resterà immutata.
so quanto ti costò, a suo tempo, tenere la schiena dritta con Soru
sono ammirato
d’altronde Soru è intelligente e capisce che intorno a lui la diffidenza si taglierà a fette, anche da parte di chi lo ha sempre santificato; ne terrà conto e ci farà i conti
ma se hai scritto questo post significa che lo hai guardato negli occhi, quindi, come scrisse lucio dalla: se ci fosse ancora mondo, sono pronto: dove andiamo?
A leggere i commenti(pochi) negativi o peggio dispregiativi hanno un unico contenuto: che non ne hanno sono solo puerili …se parlassero di contenuti di programmi ci sarebbe da discuterne ma… quindi siamo alle solite c’è un pezzo di Sardegna imbottito di ignoranza tifo e malafede connubio pericoloso ma da battare. Facciamoci gli auguri e forza alla nostra terra.come ha scritto pecora nera.
Si può vincere solo con una alleanza con il cosiddetto centro, Antonello Peru e simili; altrimenti è inutile presentarsi
quindi Soru è disposto a fare accordi anche con Solinas? insomma, non si dissocia da questa gente!! Peccato perché poteva essere una bella occasione, ma esiste un limite a tutto. meglio l’incompetenza genuina che aver a che fare con certa gente avvezza a caparre, e affari immobiliari
Salvo eccezioni di singoli (cui va riconosciuta la buona volontà più che la capacità politica), nell’ultima legislatura l’opposizione di M5S e PD è parsa priva di mordente, arrendevole, talvolta addirittura compiacente. Non si ricordano battaglie o proposte degne di nota. La voce dell’opposizione, comunque urbana, salvo le eccezioni di cui sopra, si è sentita in qualche modo solo da alcuni progressisti.
Nonostante il vuoto disponibile, nessuno in consiglio è parso capace di mostrare una visione del mondo o di indicare una via per la crescita e lo sviluppo dell’isola. Chiedere all’opposizione una giunta ombra è fantascienza, mi rendo conto, ma da chi siede in consiglio ci si aspetta di più della denuncia, la sottolineatura dell’inconsistenza altrui o la descrizione del declino. La costruzione di un progetto alternativo, di una autonoma visione delle cose del mondo è il minimo sindacale. In assenza di ciò non si capisce perché si dovrebbe ottenere la fiducia degli elettori.
Un progetto di autodeterminazione, se non è un semplice cartello elettorale e punta alla costruzione di un’alternativa per la Sardegna capace di riassumerla nelle sue differenze politiche e culturali e di rappresentarla unita nei suoi interessi collettivi è una buona notizia. La vittoria appare oggi una impresa titanica, ma nulla è scontato e i voti si contano ad urne chiuse. In ogni caso il ruolo di opposizione in consiglio richiede capacità politica, di visione e costruzione di alternative credibili.
Un progetto simile, se non la vittoria, potrebbe offrire, magari anche attraverso la forma partitica, oltre che una opposizione adeguata, un progetto valido nel lungo periodo per costruire in Sardegna una classe dirigente che non sia figlia della cooptazione e delle logiche romane. Un partito con testa e gambe in Sardegna forte in termini di idee e consensi, che metta insieme le forze e gli interessi urbani e rurali appare quanto mai utile e sarebbe comunque aria fresca per la democrazia.
Credo ci siano gli spazi per un partito largo, libero, libertario e popolare, che non ceda a confusioni ideologiche magari di stampo vetero-marxista. Quello che avrebbe dovuto seguire questa vocazione più che a costruire classe dirigenti e a seguire interessi generali, oltre a far rivoltare nella tomba gente come Lussu e Melis, persegue interessi particolari e costruisce classi digerenti.
Il nome di Soru può essere un aggregatore importante per una alternativa. Le forze che aspettano di essere aggregate ci sono. In bocca al lupo.
Anche io parlo con sardisti vicini a Solinas, ma loro sanno di me e io di loro.
Finalmente!
Grazie.
aggiungo che se la todde non fosse un oggetto misterioso piovuto da si sa dove…in considerazione di questo fermento che si è creato, dovrebbe essere la prima a chiedere un confronto con gli altri nomi in campo, almento per dare una prova di esistenza, non di forza…ma evidentemente vive da un’altra parte del globo, non legge, non ascolta e nessuno l’ha informata. speriamo che la avvisino il giorno prima delle elezioni, altrimenti arriva in ritardo
Caro Paolo, ti faccio una domanda. Cosa penseresti se scoprissi, o avessi certezza di un dialogo tra Soru è la parte del Psdaz incardinata e legata a doppia mandata con Solinas. Mi spiego meglio tu appoggeresti la discesa in campo di Soru che non prende le distanze recisamente dall’attuale classe politica al governo della regione., in primis da Solinas e i suoi compari? Perché non si capisce bene, se Soru è disposto a imbarcare cani e porci nel suo progetto..
Bonaparte? Ieri è stato un incontro tra repubblicani, altrimenti l’incontro non si sarebbe svolto.
Mi spiace contraddirti, Solinas è molto preoccupato di avere una coalizione credibile a contrastarlo.
La storia non si ripete mai, ma spesso chi ha previsto di mangiare l’agnello viene mangiato.
No, con l’applauso di chi non si tappa il naso in nome della paura della Destra.
Roberto, ma l’articolo lo hai letto? O citi il titolo e basta. Anziché parlare di politica, mi accusi di mercanteggiare. fai pure. Non sei il primo che a corto di argomenti usa questi mezzucci. Continua così, qualificati.
abbiate coraggio, andate avanti, coinvolgete milia, trovate una soluzione, fate presto. Penso che al famoso tavolo di coalizione ormai non riusciranno a mettere più neanche la tovaglia, di pranzare neanche se ne parla; rimarranno isolati residui dei residui del pd e 5s. in un giornale on line ho letto (notizia senza prove certe, ma molto credibile) che non solo era già decisa la todde, ma tutto il cerchio magico di assessori e presidenti. una bella squadra di terza categoria. ci dobbiamo ribellare a questo genere di politica, ad accettare imposizioni da parte di un cerchio magico dove il mago è Forrest… per dare la sardegna in mano a quella squadra (composta di grandi lavoratori e luminari) è meglio lasciare il centro destra almeno non si fanno brutte figure e non perdiamo tempo neanche per cercare la scheda elettorale
Le faccio sapere:
presente, e con me altri dieci, forse quindici.
Mi sento libero. Ma anche tifoso. Ma non tifoso di una squadra fatta di persone alle quali dare sempre e comunque ragione e sostegno a prescindere. Tifoso, invece, della ragione, dell’ onestà, della nostra terra e dei suoi difensori. In questa qualità di tifoso spero di poter partecipare per ascoltare e cercare di capire.
Non ho più la residenza, ma son felice che qualcosa di buono e interessante si muova nell’isola. Nessuno mi ha mai avvicinato alla politica quanto voi due. Anzi, da soriano convintissimo venni su questo blog a cercare le ragioni della rottura con tale “Maninchedda” – che all’epoca conoscevo solo come prof di Filologia – scoprendo poi il pensatore che avrei letto, stimato, votato, etc., negli anni a seguire. Quindi, insomma, a innantis.
Solo una nota, poi torno al mio oblio: negli ultimi anni, una consapevolezza ha acquisito più limpidezza nella mia testa: l’Italia è un paese fallito. E quindi, forse, iniziare a trasmettere e spiegare questo concetto ai sardi potrebbe pagare politicamente e/o ideologicamente. Spiegare come al di là di una ricchezza e di un tessuto micro-industriale ereditato dal secolo scorso, l’Italia è veramente un paese senza speranza, uno stato che se non fosse agganciato all’Europa e alle “catene del valore” soprattutto tedesche assomiglierebbe drammaticamente al più disastrato dei paesi sudamericani.
Le energie culturali e politiche necessarie per dare una sterzata all’economia italiana (io ritengo sarebbe ora, a sinistra, di parlare senza timore di economia, ammettere senza vergogna che ormai(?) l’economia è l’aspetto più importante nella gestione di una comunità. Magari aggiornando il modo stesso in cui usiamo il concetto…) credo siano definitivamente morte con la discesa di Berlusconi in politica e il connubio tra demografia-debito pubblico-deindustrializzazione genera una china ripidissima verso il disastro sulla quale non siamo ancora rotolati giù solo perché, appunto, abbiamo (sic!) ancora radici pesanti in termini di PIL e di legami con l’Europa. Ma queste radici stanno marcendo da almeno quarant’anni e le relazioni non solo economiche mondiali continuano ad evolversi, lasciando sto paese malato fermo al suo feudalesimo. Ecco, forse, chiarire che l’Italia è solo un carrozzone diretto verso il disastro (i dati sono tutti là) potrebbe essere un argomento utile ad avvicinare più persone ad un approccio sardista.
Ovviamente è un argomento tra tanti, ma mi pare non sia mai stato usato sul serio.
Saluti
A questo punto sembra la soluzione più praticabile e realistica. Non dico la meno peggio, ma la più realistica.
Meglio sfidare l’ignoto del bacino astensionistico del 50% degli elettori, che la sconfitta sicura di una fusione a freddo PD – 5 Stelle
Benissimo!!!
E’ un progetto che mette il turbo nelle…vele. Nessun vento è propizio per un marinaio se non sa dove indirizzare la prua…. Soru timoniere e maninchedda tattico. Usciamo dal porto!
“È ben noto a tutti che, se Soru dovesse diventare nuovamente presidente della Regione, io e la mia famiglia, ragionevolmente, dovremmo espatriare.”
Paolo Maninchedda, Tutti a caccia di Soru. post del 14 Ottobre 2023
Dall’esilio ad un Assessorato il passo non è stato così lungo
CON L’APPLAUSO DELLA DESTRA CONDANNATA A VINCERE X LA VOCAZIONE ALLA DIVISIONE DEGLI AVVERSARI della ” sinistra ” ! Complimenti !
La Storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. (cit.).
È una bella notizia…… per Solinas
Una notizia davvero inattesa ma un buon passo avanti, speriamo bene 🤞
Entusiasta di questi sviluppi, contro candidature imposte oltre Tirreno e un centro destra da ribrezzo nella sua sfacciata e ostentata incapacità.
Dove eravamo rimasti?
Si riparte!
Buon viaggio.
L’Eterno ritorno dell’uguale.
Il Bonaparte sta già organizzando gli incontri pubblici per il plebiscito.
Quando governerete (se governerete) ve lo ricorderà continuamente, “senza di me il nulla”.
Niente di nuovo.
Il lupo e l’agnello giaceranno insieme…
Ma l’agnello dormirà ben poco (cit.)
Bene meda, mi ndhe alligro!
Deus bògiat e is Sardos puru!
No istes a birgonza, umiliada:
Pesandhela, sa conca! Est fatu die!
E, mai prus, non dias fide a chie
Ti muntenet derruta, iscaminada!
Fàghedi onore, libbertade e istima:
Fortza, Sardigna, pèsadi e camina!
Ba’in bonora, bae, terra mia!
E sias beneita, amada zente!
Ti lugat in su chelu eternamente
S’istedhu de sa paghe a fagher ghia!
Fàghedi onore, libbertade e istima:
Fortza, Sardigna, pèsadi e camina!