A Nuoro gli ingenui muoiono da piccoli Mumble, mumble, mi chiedo, perché, my dear, ti circondi di tanti pasticcioni, incapaci persino di copiare? La domandina mi è sorta spontanea, stamattina, mentre leggevo i giornali double face che ti stanno accarezzando nei titoli e scarnificando negli articoli.
Siccome, my Shallow, sei di Nuoro e Salvatore Satta ci ha insegnato che gli ingenui lì muoiono da piccoli, ho il sospetto sospettoso che tu e i tuoi non sbagliate per incompetenza, ma per prepotenza. Personalmente sono un sangue misto, senza un solo grammo di sangue nuorese. Dopo aver letto Il giorno del Giudizio pensai che è meglio così.
Tu potresti dire che sono un bastardo, e potresti anche non sbagliare, ma, che ci posso fare?, i miei geni sono sardi, corsi e friulani, tutte zone di confine dove o impari a sopravvivere agli invasori, dai vicini di casa ai barbari delle steppe, o ti spari. Questo vale per la giovinezza; quando i bastardi invecchiano, combattono spiritualmente contro se stessi, perché Tolstoj diceva che gli uomini che non sanno cambiare se stessi, importunano gli altri per cambiare il mondo. Io sono impegnato quotidianamente contro me stesso. Tu e i tuoi mi disturbate perché siete dei produttori ossessivi compulsivi di pasticci, furbate, aggiramenti, annunci, manipolazioni, insomma di tutto il repertorio Cinquetasche. Però, l’ultima che avete combinato mi puzza tanto di premessa a un reclutamento di teste di legno di vostra stretta osservanza cui ormai siete abituati e che, francamente, vorrei concorrere a mandarvi per aria.
La Grammatica… Avete adottato la delibera che guida il reclutamento dei nuovi Direttori generali della Regione (ma Rombo ha già fatto la sua scelta, confermerà l’attuale DG che, ovviamente, non ha alcuna responsabilità nel disegno della sanità di Nieddu e Doria, lei era all’estero nei cinque anni passati).
La delibera è corretta, rispetta leggi, regolamenti e precedenti delibere, e infatti distingue tra i requisiti e i profili professionali: «propone di conferire l’incarico ad uno dei candidati che abbiano dichiarato il possesso dei requisiti di ammissione, tenendo altresì conto delle attitudini e delle capacità professionali desumibili dal curriculum». La cosa non è banale. Mentre per i candidati interni, cioè già dipendenti dell’Amministrazione Regionale, la verifica dei requisiti è presto fatta perché l’Amministrazione ne è già al corrente, per i candidati esterni i requisiti vanno accertati (mi pare ci sia un processino in corso su queste amenità). In sostanza, le ‘capacità professionali rilevabili dalle esperienze professionali’ sono elementi aggiuntivi e non obbligatori per essere ammessi alla selezione. Non a caso, la legge 31/1998 individua come obbligatorie queste esperienze solo per il Comandante del Corpo Forestale.
La pratica In data 9 maggio, cioè sei giorni prima dell’adozione della delibera, il Capo di Gabinetto della Presidenza, il dott. CinqueCaschili avvertiva tutti gli assessori delle procedure per i bandi per il reclutamento dei Direttori Generali. Nella nota non si legge alcuna distinzione tra requisiti e capacità professionali.
Poi accade che vengano pubblicati gli avvisi per la manifestazione di interesse per i diversi Dg degli assessorati. E che cosa succede? Che la distinzione tra requisiti per l’ammissione e le competenze professionali aggiuntive è venuta meno (secondo il dettato implicito della missiva CinqueCaschili).
Chi avvantaggia questa scelta contra legem?
Gli esterni.
Il vostro maestro è Solinas, non c’è niente da fare, e voi come lui sembrate pronti a reclutare nell’amministrazione tecnici esterni di vostra fiducia (magari con requisiti deboli e profili professionali allettanti), perché temete l’onestà, la competenza e la dirittura morale degli interni.
Siete intimamente di Destra; siete prepotenti inconsapevoli. À la guerre!
…….tutto già visto e come previsto !!!!!! Ancora è presto per le giuste e sacrosante proteste , la sinergia grillo/ piddina che viene portata ad esempio ,deve dare ancora i suoi frutti migliori e succulenti.Grazie prof.per il costante aggiornamento ; attendiamo ulteriori ed immanchevoli sviluppi ,tenendo le orecchie ben tese per non perdere alcun minimo sussulto!!!!!!
Certo che lo legge e lo studia anche.
Non solo per copiare ( magari),
Ma anche i suoi consiglieri più famelici lo leggono, loro per evitare le frecciate.
Grazie Paolo
Scetti Deus t’ara polli ripagai su chi sesi fendi po’ is sardus.
secondo me si, Silvia Lidia, la presidente legge.
Poi pensa “a ‘nde cheres bier de cazzadas!”.
Poi va da qualcuno che se ne intende (perchè lei non ha capito bene quello che si contesta) e gli chiede “ma cosa ha scritto questo maninchedda?”
e quello cosa gli risponde? non lo sapremo mai, o forse lo scopriremo solo vivendo…
“Produttori ossessivi compulsivi di pasticci, furbate, aggiramenti, annunci, manipolazioni, insomma di tutto il repertorio Cinquetasche.”
Niente da aggiungere.
Mi chiedo se “my dear” ti legga ogni tanto.
Lo scopriremo solo vivendo.