Senza verità non c’è libertà, perché le scelte hanno bisogno di conoscenza per essere giuste.
In questi giorni i pastori hanno contestato all’assessora all’agricoltura della Regione Sardegna un grave difetto di capacità di governo e di rappresentanza degli interessi nazionali dei sardi.
Hanno messo per iscritto che la partecipazione della Sardegna ai tavoli nazionali italiani (sia quelli di partenariato che quello, importantissimo, della Conferenza delle Regioni) per la definizione dei criteri di riparto della dotazione complessiva del Piano di Sviluppo Rurale italiano è stata così insoddisfacente, così debole e così approssimativa, che la Sardegna ha perso complessivamente 115 milioni nel quinquennio di programamzione 2023-2027.
L’Assessora dice che non è vero.
Facciamo di conto. Questa la tabella riassuntiva. I dati sono tratti dalle pagine web del Ministero.
Nella precedente programmazione (2014-2020) la dotazione complessiva nazionale era di 18.619.418.000 di euro. La Sardegna ne aveva ottenuto 1.308.407.ooo, cioè il 7,03% del totale nazionale.
Nell’attuale programmazione (2023/2027) la dotazione nazionale complessiva è di 13.255.200.000 (con una flessione dello stanziamento di poco più del 28%). La Sardegna ha ottenuto 819.500.000, pari al 6,18% del totale.
Il primo punto è il seguente: la comparazione va ovviamente fatta in termini percentuali e come si può vedere dalla tabella, la Sardegna patisce il taglio più alto (-0,85%).
Ma non basta.
La tabella svela anche che a fronte del taglio complessivo dello stanziamento nazionale, alcune regioni (Abruzzo, Bolzano, Marche, Puglia ecc.) ottengono un valore/anno (cioè la cifra disponibile per anno) superiore a quella disponibile nella programmazione precedente. La Sardegna, invece, perde 23 milioni circa all’anno. La perdita nel quinquennio è dunque di 115 milioni circa.
Questa è la verità e dimostra che per fare del bene alla Sardegna non basta conquistare la responsabilità del governo, serve soprattutto saper governare in competizione con altri governi. Invece, questa Giunta, appena supera la cinta daziaria di Cagliari (quella dentro la quale le elargizioni a pioggia e le protezioni d’ambiente garantiscono copertura e sopravvivenza politica), si copre di sconfitte disonorevoli, perché prodotte dall’incapacità ontologica di stare dentro la competizione con le altre regioni, sconfitte a tavolino per abbandono del campo.
Non credo che questo punto esaurisca le responsabilità di questa maggioranza che governa la regione vs i territori, le comunità rurali e agricole….
Edempio di ciò è la leggerezza con la quale è stato approcciato il Piano Strategico Nazionale portato all’attenzione della conferenza stato – regioni, nella quale, la Sardegna di presenta senza proposta condivisa, senza confronto con i territori, con le organizzazioni agricole, senza confronto con i tecnici, per quello che ne sappiamo. l’assenza di un piano strategico regionale ha prodotto l’esclusione degli agricoltori e imprese sarde da importanti benefici che sono stimabili anch’essi in diverse decine di milioni di euro anno..
Le questioni più rilevanti: la mancata convergenza titoli (per titolo è inteso un valore medio per ettaro, eleggibile, riconosciuto su livello comunitario e destinato ad integrare il reddito delle imprese agricole,) che la Sardegna registra il valore più basso rispetto alle regioni italiane e che mediamente inferiore di almeno 120 euro per attaro. Basti pensare che i sardi hanno una SAU eleggibile di 1.150.000 ettari. Sarebbe interessante approfondire quanto l’agricoltura sarda….
È in discussione nella commissione ué gli interventi sulle energie rinnovabili che, allo stato attuale, pone limiti alla produzione energetica finalizzata al solo autoconsumo, d’altra parte liberalizza totalmente la quota produttiva destinata alle imprese agroindustriali…. Elemento che dovrebbe sttenzionato da parte di una giunta attenta agli interessi delle comunità agricole. Capite cosa significa..
Francesco
A dirla tutta, i pastori sono stati presi per i fondelli sia da una parte che dall’altra. Sia I cazzari della lega in principio sulla vertenza latte. Poi la giunta Solinas, Inesistenti e se si palesano fanno danni, non ne azzeccano una manco per sbaglio. Dopo che hanno sollevato il problema, è non è cosa degli ultimo giorni, sono stati accompagnati a roma dai 5 stelle, Tante belle promesse, hanno detto che avevano ragione, che trattavasi di Giustizia, che la stessa UE stabiliva diversamente. Ebbene, il loro ministro alla prima riunione utile, preso atto che mancavano le risorse, mica le ha tolte alle regione ricche del nord per redistribuirle.. Nooo.. ha promesso che recupererà risorse aggiuntive nella legge di bilancio nazionale o nel pnrrr. ( un altra bella presa per i fondelli). Sintesi.. Il cetriolo va senpre de di dietro dell’ortolano…
Piè, i Pastori del latte versato non hanno la necessità di leggerla per il semplice fatto che l’hanno scritta loro.
Chissà se i pastori del latte versato e dell’assalto alle autobotti la leggeranno.