È bastata una telefonata in Consiglio regionale per far emergere la “trattativa”.
Mi spiego.
Ogni volta che è in discussione la finanziaria in Consiglio regionale, soprattutto se presentata con molto ritardo, l’opposizione gioca fino in fondo la carta dell’ostruzionismo, cioè la possibilità, utilizzando il regolamento, di far durare l’esame e l’approvazione oltre il tempo naturale. Questo è possibile anche perché nell’attuale ordinamento la Giunta non può porre il voto di fiducia e quindi tagliare drasticamente i tempi.
Il negoziato che ne consegue può avere, come accade in tutte le cose, o il volto della virtù o quello del vizio.
Da primi accertamenti, che attendono ulteriori conferme, emergerebbe che il degrado istituzionale avrebbe raggiunto un livello molto basso. Parrebbe che la maggioranza di centrodestra abbia affidato a una parte dell’opposizione di centrosinistra una sorta di budget entro il quale ricondurre i propri emendamenti-mancia di cui abbiamo parlato ieri, cioè i contributi discrezionali e privi di alcuna motivazione distribuiti a pochi e selezionati privati. Il fatto in sé dimostra che, quando si agì contro l’onorevole De Giorgi per un contributo a un’associazione, non si interruppe in alcun modo una pratica che a me pare del tutto illegittima. Tanto più che la legge 241/1990 dice testualmente all’art. 12: “La concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati sono subordinate alla predeterminazione da parte delle amministrazioni procedenti, nelle forme previste dai rispettivi ordinamenti, dei criteri e delle modalità cui le amministrazioni stesse devono attenersi”. In queste norme mancetta/manciona non vi è traccia di criteri e modalità se non quello dell’arbitrario favore. Sarò curioso di vedere in quali forme procederanno i dirigenti regionali che dovranno erogare queste somme.
Solo per capire quanta attività consapevole, cioè non colposa, ci sia dietro questi stanziamenti, riprendiamo il caso della casa di Nuoro per l’acquisto della quale il Consiglio regionale ha regalato alla Fondazione San Pietro di Nuoro 480.000 euro. La prima forma dell’emendamento era diversa e, nella bassezza, meno ‘bassa’ di quella risultata approvata. Questo l’emendamento:
L’emendamento dava 300.000 euro per il funzionamento e le attività, senza specificare altro. Non è passato in aula ma è significativo della parte politica che ha sostenuto il finanziamento. Ragionandone nel merito, esso insegna un metodo. Se si ha una vecchia casa, se ne ceda l’usufrutto a una fondazione privata e poi si cerchi un consigliere regionale che proponga un emendamento alla finanziaria che dia i soldi alla Fondazione per acquistarla. Da oggi in poi questa procedura in Sardegna è sancita da una legge e da un favore.
Ma torniamo alle cronache consiliari. Dal momento della presentazione dell’emendamento Pd in poi cala la nebbia e entrano in funzione i fumogeni; si capisce però che il centrodestra si è prestato, se ho capito bene, ma ci tornerò, a fare un maxi emendamento all’emendamento che ha modificato le tabelle ed ecco che le risorse sono divenute 480.000 ed è cambiata la destinazione: il finanziamento viene vincolato all’acquisto (si badi bene, al solo acquisto e non anche alla ristrutturazione) dell’immobile. Che cosa si capisce? Come minimo che non ci sono errori, casualità e confusioni. Dietro la somma elargita c’è un disegno, un terribile disegno di pessimo utilizzo delle risorse pubbliche. Quanto pessimo? Lo constateremo nelle prossime puntate.
Ovviamente, dopo l’articolo di ieri non sono mancati avvertimenti di possibile scandaglio della mia vita politica (ampiamente calunniata negli anni da soriani e massoni). Ne approfitto oggi per rispondere educatamente: io, su commissione rosso-nera, sono stato scandagliato per tre anni nel patrimonio, nelle conversazioni, nelle amicizie e nell’attività dalle polizie giudiziarie di tre procure senza che alcunché risultasse non dico illegale ma anche solo illegittimo. Per cui invito tutti a mettermi la faccia nel lato oscuro.
D’altra parte in Sardegna il dossieraggio sembra essere pratica diffusa tanto quanto odiosa. Lo ha confermato recentemente Anthony Muroni che ha scritto: «Volete dire a uno che ha lavorato per 17 anni a L’Unione Sarda, salendo tutti i gradini fino a quello di direttore, che in Sardegna non si faccia dossieraggio e non si costruiscano a tavolino campagne di screditamento personale?».
Posto che io ne ho subito più d’una di queste campagne e sono sopravvissuto, non ne temo di nuove adesso, per cui, come si dice, fatevi sotto. Resta il fatto che il dossieraggio è una schifezza e chi lo fa non merita rispetto. Ricordo un uomo politico attuale, potentissimo quanto tonto, che quando ero consigliere regionale venne da me e si accinse a togliere da una borsa rigonfia un dossier contro un suo collega di lavoro. Glielo impedii e lo misi alla porta. Anche così, con semplici rifiuti, ci si difende da Gomorra.
Queste norme provvedimento dovrebbero essere illegittime ma il governo non le impugna, forse perché trova sempre tante altre norme da impugnare o non hanno tempo di spulciare le tabelle. Per un dirigente è quasi impossibile non eseguire nel momento in cui il governo non impugna, Il beneficiario diffida e chiede i danni, ha una legge non impugnata a coprire le spalle.. E d’altra parte per gli uffici oberati di lavoro puo essere talvolta più gestibile un affidamento diretto per legge che una complessa procedura che premi le offerte o i progetti migliori. È una prassi da paese delle banane, con tutto il rispetto. Con l’ultima finanziaria della precedente giunta ne furono introdotte alcune, sparse, un po nascoste e camuffate, qualche ingenuo dopo il cambio probabilmente ha provato a proporre di non darvi applicazione trattandosi di atti di un’altra legislatura e non proprio conformi ai principi di trasparenza, parità di trattamento, ecc. Poi negli ultimi anni sono tabelle ed elenchi, ed è probabile che alla compilazione partecipi buona parte delle forze in consiglio visto che sembrano levarsi poche voci di protesta dai banchi. È il solito discorso, fino a quando sta bene alla maggioranza della gente e degli enti non se ne esce, e l’esperienza del Movimento al governo (non in sardegna) ha dimostrato che anche chi si professa outsider, quando la tavola è apparecchiata tende a sedersi
Ho una casa in Piazza Sebastiano Satta come nuova, molto più grande, più bella e più fruibile di quella catapecchia riconducibile al noto tuttologo nostrano. La mia casa è in vendita da un sacco di tempo e, non di darla a 480 mila euro, ma non riesco a sbarazzarmene per 160.000.
In piazza Sebastiano Satta, capisci cara?
La necessità aguzza l’ingegno, si dice a Nuoro! Dopo il Passepartout fornito dall’acquisto museale di quadri e sculture con scelta discrezionale del fortunato beneficiario (con iter miracoloso e sorprendentemente celere dalla proposta alla delibera di acquisto e pagamento) si passa all’acquisto di case del medesimo beneficiario a quotazioni che nemmeno in Costa Smeralda. E tutti muti!!!
SEMPRE E SOLO PER CAPIRE !
APPRENDO DALLA STAMPA DELLA POLEMICA TRA LA FONDAZIONE S.PIETRO E IL CITTADINO FELICE CORDA IN MERITO AL FINANZIMENTO DELLA RAS DI EURO 480.000,00.
CAPISCO E APPREZZO OGNI E QUALUNQUE INIZIATIVA IN CAMPO CULTURALE, CIO’ NON MI IMPEDISCE DI FARE ALCUNE CONSIDERAZIONI IN MERITO E PRECISAMENTE;
VA BENE CHE LA FONDAZIONE ABBISOGNI DI UNA STRUTTURA DA DESTINARE ALLE PROPRIE ATTIVITA’ E PER POTER ESSERE RICONOSCIUTA A LIVELLO NAZIONALE; QUALCHE DUBBIO SORGE SULLA SCELTA DELL’IMMOBILE DA ACQUISTARE E SUL COSTO PER L’ACQUISTO E LA RISTRUTTURAZIONE. IN PRIMIS VORREI CONOSCERE IL FORTUNATO PROPRIETARIO DELL’IMMOBILE, CHE ALLA LUCE DEI DATI SUL MERCATO IMMOBILIARE NUORESE, AVREBBE NOTEVOLI DIFFICOLTA’ A VENDERE UN IMMOBILE VETUSTO E CHE NON PRESENTA SPAZI ADEGUATI A SIMILI ATTIVITA’. PARREBBE INFATTI TRATTARSI DI UN IMMOBILE DATATO NEL TEMPO, CON TRE STANZE SU PIU’ PIANI E LE SCALE PER ACCEDERVI. OVVIAMENTE UNA SIMILE SCELTA COMPORTA ELEVATI COSTI PER LA RISTRUTTURAZIONE E PER RENDERLA AGIBILE. LA DOMANDA SORGE SPONTANEA “ NON SAREBBE STATO PIU’ SOSTENIBIBLE ACQUISTARE UN IMMOBILE FIN DA SUBITO UTILIZZABILE?”. IL MERCATO IMMOBILIARE DI NUORO ( IN CADUTA LIBERA PER SVARIATE CAUSE ) PRESENTA OPPORTUNITA’ SICURAMENTE PIU’ CONVENIENTI, NON NECESSARI DI RISTRUTTURAZIONE E IMMEDIATAMENT UTILIZZABILI. LA SCELTA PRESENTATA NECESSITA INVECE DI TEMPI LUNGHI ( ITER ACQUISTO, PERIZIE, PROGETTUALITA’ RISTRUTTURAZIONE , TEMPISTICA DEI LAVORI E ADEMPIMENTI BUROCRATICI ) CHE DILAZIONERANNO NEL TEMPO LE ATTIVITA’ E I PROPOSITI DELLA FONDAZIONE.
UN CONSIGLIO PER RISPARMIARE E INIZIARE FIN DA SUBITO LE ATTIVITA’ DELLA FONDAZIONE! CON SIMILE RISORSE POTRESTE SICURAMENTE ACQUISTARE IMMOBILI IN NUORO DI GRAN LUNGA PIU’ CONVENIENTI, ADEGUATI ALLE VOSTRE ASPETTATIVE E SENZA COSTI DI RISTRUTTURAZIONE. IL TUTTO CON IMPORTANTI RISPARMI PER I CONTRIBUENTI TUTTI!
Se la Costituzione è il giusto limite al potere dei potenti, esiste una remota possibilità che i finanziamenti diretti decisi con legge possano essere impugnati dallo Stato?
È assurdo e sconfortante vedere le nostre tasse sprecate in questo modo, mentre in gran parte dei territori della nostra isola si subisce un profondo disagio dovuto all’assenza di servizi essenziali per carenza di fondi, ma soprattutto di idee lungimiranti, disinteressate e oneste.
Ma c’è Sanremo, domenica ci sarà il campionato e si parlerà di canzoni e palloni.
E tutti contenti, con i figli, i pochi che nascono, che partono e non rientreranno, che diventeranno figli di questo mondo e figliastri di un’isola governata da un potere borghese che viene rapresentato molto bene da un detto di mio nonno che diceva: ” poita su poveru chi erricada peri su babbu impiccada”. Solo una differenza, oggi al posto dei padri ci sono i figli.
Speriamo che dopo la lettura di questo articolo non cada rovinosamente dalla sedia, sarebbe la seconda volta.
A Nuoro pare ci siano case molto costose;
il mercato immobiliare sotto il redentore è così florido da portare un edificio al valore di quasi mezzo milione di euro, quindi è molto giusto “contribuire” alle casse della valorosa associazione.