di Paolo Maninchedda
Oggi l’ex sindaco di Ottana dice che il progetto delle serre del Comune di Ottana non ha bisogno del vapore della centrale, ma è in grado di produrre tutto ciò che serve attraverso altri percorsi. Nessun problema, purché si faccia.
Ciò che non condivido e respingo è che si insinui che la mia proposta delle serre (giacché fui io, tempo fa e prima di altri, a dire a diversi amministratori di Ottana che le serre erano un possibile percorso di riqualificazione dell’area, data la presenza di vapore) abbia come obiettivo tenere aperta la centrale a Btz.
Io capisco tutto, anche la vocazione alle guerre senza fine, ma non l’insinuazione.
A parte il fatto che credo interessi tutto il territorio tenere aperta la Centrale, a meno che non si voglia vedere un altro centinaio di persone a spasso; a parte il fatto che ho dichiarato pubblicamente che vorrei lavorare per la conversione a gas della Centrale; a parte il fatto che, da solo, sto difendendo l’ipotesi della chimica verde, posto che il governo italiano prima ha preteso che si progettasse una centrale a carbone cui tutti siamo contrari, poi ha suggerito di assemblare una banale caldaia per la chimica di base, poi ha solo comunicato che non vi è certezza sull’essenzialità (in pratica, si chiude), ma non ha mai detto una sola parola su una visione globale del sito di Ottana; a parte il fatto che, sempre da solo, ho chiesto che si aumentassero le disponibilità finanziarie per i cantieri verdi in modo da riservarne il raddoppio ai cassintegrati che non dovessero trovare lavoro con la flexsecurity o il welfare to work; a parte il fatto di avere molto apprezzato le opportunità di formazione e tirocinio che l’Assessorato al Lavoro sta mettendo in campo per i lavoratori in uscita dagli ammortizzatori sociali, giacché consentono l’indispensabile formazione per far partire una connessione virtuosa e sostenibile tra industria e agricoltura; a parte tutto questo vorrei capire qual è il progetto di altri per Ottana.
Si vuole che chiuda interamente il ciclo energia-chimica? Bene, si è sulla buona strada. Qual è l’alternativa? Si pensa forse che la Regione assorba sul proprio bilancio il costo dei dipendenti espulsi dal ciclo produttivo? Speranza molto mal riposta perché contraria alle leggi vigenti e alle risorse disponibili. Si pensa che la conversione dall’industria all’agricoltura, al territorio, alla sostenibilità possa avvenire in un lampo, dall’oggi al domani? Bene, si vada avanti e ci si assuma la responsabilità di questa promessa a realizzazione repentina.
Io rimango della mia idea: Ottana necessita di un progetto integrato e complesso, che riguardi energia, agricoltura, territorio e chimica verde, che sia accompagnato, mentre si realizza, da un welfare attivo che migliori la qualità ambientale e elevi le competenze professionali delle maestranze. Si vuole rinunciare al vapore della Centrale? Legittimissimo, però adesso si dimostri di poterlo fare, non solo di poterlo dire. Si vuole chiudere la Centrale? Legittimissimo, ora si dimostri come si è in grado di assorbire la conseguente perdita di posti di lavoro. Si è contrari alla chimica verde? Legittimissimo, poi si dimostri la validità dell’alternativa, quali capitali si è in grado di attivare ecc. ecc. Insomma, si passi dalla politica dei titoli dei giornali alla politica delle cose e dei programmi sostenibili.
Comments on “Gli scenari di Ottana”
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Delle infrastrutture per Ottana, a proposito di parole, se ne sono sentite parecchie e da molti anni. Ricordo a tutti il “Patto per il territorio” con il quale la Regione Sardegna si sarebbe impegnata a rimuovere tutti gli ostacoli storici che da sempre impediscono lo sviluppo dell’industria della Sardegna Centrale e cioè i problemi legati all’energia, ai trasporti e ai servizi. Il risultato? i propositi sono rimasti confinati a un’attività amministrativa, tout court, giacchè all’imprenditore sono stati rilasciate autorizzazioni per la installazione di un impianto fotovoltaico sulla base di una verifica di conformità dell’iniziativa al quadro legislativo vigente. E tutti gli investimenti (vedasi ferrovia e servizi) a rimuovere gli ostacoli e le barriere storiche allo sviluppo del centro Sardegna? Parole per l’appunto, buone per un biglietto
da visita. è credibile la conversione della centrale btz di Ottana per supportare il progetto serras? mah, ben venga l’investimento privato perchè ad aspettare la Regione si fa notte fonda…
Gianpaolo…
Grazie, hai seguito la triste vicenda di Ottana Polimeri, dicendo la verità, non scendendo a compromessi e non subendo i ricatti che invece hanno ben accolto parte della politica e parte dei sindacati.
Onesto e schiena dritta!!
Grazie!!
A parte il fatto che ho grande stima nei tuoi confronti, devo ricordare alcuni particolari che riguardano il progetto: io i passaggi della politica regionale su PFSL sulle aeree di crisi e i tavoli tematici istituzionali li ho SUBITI a cavallo delle due legislature… e in ognuno di questi tavoli (uno del centro destra, l’altro del centrosinistra), si è parlato di serre a Ottana ma ogni volta il progetto non è piaciuto ai funzionari. Trascurando addirittura il valore del vapore, ci siamo sentiti dire che la Regione non sarebbe nemmeno intervenuta nell’acquisto dei terreni della Legler: “portate l’imprenditore e lo accompagneremo noi a contrattare il mutuo presso i nostri enti”, ci hanno detto, e così un paio sono scappati via! Ecco perché ho cercato imprenditori che acquistassero i terreni non solo per investimenti sulle rinnovabili ma ettari in piu per le serre. I tempi degli strumenti di programmazione sono troppo lunghi, del resto io non conosco l’effetto concreto dell’azione sperimentale su Tossilo o i tempi ancora “morti” dei delle azioni sul pfsl , né quelli dei tavoli tematici, ma occorre un cambio di passo. Per entrare nel merito del progetto Serras, abbiamo intercettato alcuni imprenditori con un mercato estero e consolidato nei volumi, con spazio di crescita importante, a patto che il prodotto sia completamente Green, dalle energie che alimentano alle sementi. Ecco il motivo della mia puntualizzazione. Concordo con te, per quanto riguarda la visione produttiva del territorio: forse ti sarà sfuggito, ma io non ho mai fatto segreto di come la penso: l’ho ribadito anche alla presenza del presidente del consiglio qualche mese fa, quando i sindaci dei tre comuni dell’area di crisi hanno incontrato i consiglieri eletti in provincia:
Attivazione della zona Franca sperimentale sulle attività dei tre comuni,
Accordo sindacale per la mobilità e condizioni di ingresso del personale all’ interno dell’ area
Condizioni di vantaggio per chi assume gli ex legler (ma non solo, ora abbiamo altri ex)
Centrale unica per le autorizzazioni di qualunque livello (in grado di garantire entro 45 gg il rilascio di ogni autorizzazione )
Fruizione gratuita di capannoni per avvio di attività di produzioni di alta tecnologia
Utilizzo di monete complementari.
Paolo, sai bene quanto abbia ammirato il tuo impegno sui cantieri e sugli strumenti a sostegno dei lavoratori di cui parli nella nota; ora, questa è la mia visione! ed è lì da tempo, se i tuoi collaboratori vorranno approfondirla e confrontarla con la tua e altre, sono certo che il nuovo sindaco darà la massima collaborazione perche, come dicevi tu, serve un momento concreto di condivisione di idee su Ottana. Io ho già dato (e sto meglio, come scrivi tu nel titolo).
Giovanni… Non sono mai stato uno che insegue la stampa per apparire e appagare il proprio ego… ti assicuro che vorrei essere anche dimenticato, sostengo solo le mie idee, le difendo e pago e pagherò puntualmente il conto. Informati prima di scrivere di campagna elettorale, non sono neanche più sindaco.
Mancanza di buonsenso e moderazione.
Capita di sentire, (in campagna elettorale) aspiranti sindaci che dispongono delle soluzioni per tutto e tutti, porsi (anche) come salvatori della patria. Normalmente tutto cessa, appena in giunta arrivano i veri problemi, quelli reali,quelli a cui non si può rispondere con proclami.
Buonsenso vorrebbe che a questo punto si facesse un passo indietro, invece no, e meglio criticare, insinuare.
Ho sempre pensato che queste persone non amministrino per e con la gente, ma solo per soddisfare il proprio ego.