Chi è un inetto? Etimologicamente una persona non adatta al compito che dovrebbe svolgere (der. dal lat. in+aptus).
La Sardegna sta sprofondando non solo in un’epidemia che resta sullo sfondo perché nessuno la sta cercando con la dovuta intesità (significativo che nell’inchiesta pubblicata ieri dal Corrriere della Sera sulle previsioni per la fine dell’emergenza, la Sardegna figuri tra le regioni incerte per carenza di dati).
La Giunta regionale della Sardegna è inetta.
La Giunta del latte versato e dell’aereo perduto (perché la crisi della continuità territoriale aerea è colpa intera e personale del Presidente della Regione) adesso non sa realmente come raccoglierlo e come riprendere il volo.
La Giunta adesso è strabica.
L’emergenza è data dalla malattia (occulta e strisciante, da immunità di gregge) e dalla gravissima crisi economica.
Sulla crisi economica, la Sardegna è imbambolata, fa da passacarte del Governo italiano (che annuncia in televisione i soldi ai Comuni per la spesa alimentare dei cittadini prima ancora di averli versati), nonostante abbia un bilancio da nove miliardi di euro e abbia stanziato per l’emergenza la miseria di 25 milioni.
Questa Giunta potrebbe pagare agli agricoltori e ai pastori i contributi previsti per quest’anno solo sulla base della completezza delel domande presentate, invece si gira i pollici.
Mentre c’è una fame di pane, questa Giunta ha la sua Mariantonietta che inneggia ai croissant del Piano casa. Cubature per tutti, non farina. Cetto, almeno, prometteva beni bisex di maggiore utilità per la felicità.
Ma non basta.
Ovviamente, qualsiasi vizio dell’anima è sempre ben accompagnato. Questa Giunta-del-latte-versato-e-dell’aereo-perduto è la Giunta anche del segreto-diffuso, delle delibere di Giunta segretate e leggibili solo per bustina.
Andate alla riunione di Giunta del 17 marzo. Cercate la delibera 13/1. Non è cliccabile e nel titolo prende anche in giro: ” Misure urgenti per il sostegno al sistema produttivo regionale in concomitanza con la crisi epidemiologica Covid-19″.
Una delibera urgentissima, evidentemente, al punto da essere segretissima e ammuffitissima nell’attesa.
Cosa prevedeva questa delibera, scivolata nella vasellina occultante dell’inettitudine antropologica? Impossibile saperlo. Ma dagli impauriti e presidiatissimi corridoi regionali filtra notizia che vi fossero misure per le garanzie bancarie, per il microcredito, per il settore turistico in crisi, per la cassa e la liquidità delle imprese. Insomma, cose utili, talmente importanti da richiedere un tasso di intelligenza minimo per essere comprese e attuate.
Ma non c’è. L’intelligenza non c’è. C’è il potere senza intelligenza, la peggiore disgrazia che possa capitare.
E la ripresa dei lavori per infrastrutture? Pensare ad organizzare presidi medici di emergenza in zone della Sardegna mal collegate? Non solo aiuti ai pastori!!!
… sa chistione est chi lis mancat sa ‘locomotiva’ salvinista: sinono ndhe aimus bidu de miràculos!…
Male pro sa Sardigna si no cambiamus nois, sa zente, totugantos, cun sensu pretzisu de libbertade, responsabbilidade e determinu seguru e frimmu de unidade natzionale e ndhe l’agabbamus cun totu sas illusiones istúpidas e macas ispetendhe sempre a chie no podet èssere pessendhe a nois ca tenet àteru de pessare e fàghere!
Fàghedi onore, libbertade e istima: fortza, Sardigna, pèsadi e camina!
Tutti siamo in attesa delle modalità concrete sui contributi alle aziende turistiche ma non vi è traccia di moduli di richiesta. Il giornale del presidente oggi annuncia che sono allo studio mentre INPS parte domani con le richieste per i vari contributi previsti dallo Stato. Povera autonomia!