Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato dell’associazione sarda ‘Chenabura – Sardos pro Israele’
L’Associazione Chenàbura – sardos pro Israele ha ricevuto anche quest’anno la convocazione del Comitato 25 aprile di Cagliari, allo scopo di organizzare le attività per l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, al quale come da diversi anni ha ritenuto di non partecipare per motivazioni storiche, politiche, culturali che si possono riassumere in due punti:
1) Mancanza delle condizioni minime di sicurezza per i manifestanti sardi ed ebrei nell’esporre la bandiera della Brigata ebraica in un clima di antisemitismo quale non si verificava dagli anni ‘30;
2) La partecipazione ipertrofica e antistorica e favorita dagli organizzatori di manifestanti pro palestinesi e pro Hamas eredi degli islamonazisti che, diretti dal Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al Husseini, amico e alleato di Hitler, nel 1941 avevano organizzato le SS combattenti islamiche per dare la caccia agli ebrei.
Il timore di profanazione del 25 aprile si è rivelato una realtà agghiacciante nel constatare che è stato concesso a un rappresentante palestinese di salire sul palco dedicato ai martiri
antifascisti e antinazisti e a tutti coloro che lottarono per la libertà, fra i quali bisogna ricordare i moltissimi ebrei, caduti durante la Guerra di Liberazione, appartenenti alla Brigata ebraica. L’ospite palestinese ha proferito le seguenti false affermazioni frutto del peggior negazionismo storico :
«Voglio ricordare a tutti, che i sionisti e i fascisti, prima del ‘38, delle leggi razziali in Italia, erano alleati ! Il fascismo italiano di un secolo fa era alleato al movimento sionista e addestrava i sionisti per mandarli in Palestina, per occupare, per ammazzare i palestinesi e oggi come ieri, dopo un secolo, i fascisti italiani sono alleati con i sionisti per continuare l’occupazione della Palestina».
A queste affermazioni revisioniste la folla ha risposto con grida di approvazione e urlando “assassini” rivolgendosi, come è evidente, agli ebrei in generale e allo Stato d’Israele, in uno spirito esaltato di antisemitismo che mai come Associazione avremmo potuto neanche lontanamente immaginare in una manifestazione come il 25 aprile.
Sorprende come a fronte di tali menzogne gli organizzatori non abbiano ritenuto di rettificare e pulire dall’antisemitismo e dalla profanazione del 25 aprile e allontanare il provocatore ed estraneo allo spirito stesso della ricorrenza.
Questa propaganda purtroppo è accolta come verità assoluta, malgrado la evidente infondatezza, anche quando stravolge fatti, storia e il significato stesso delle parole. Propaganda falsa, imbevuta di revisionismo storico, lanciata dal palco solo nel tentativo, fallito, di giustificare storicamente la presenza dell’oratore palestinese in un corteo storico, facendo riferimento alla seconda guerra mondiale.
L’accusa lanciata dal palco dell’ANPI di “collusione degli ebrei italiani con Mussolini” e altre menzogne del tipo: “il fascismo italiano ha sostenuto la creazione di Israele” sono gravi! Questo è il massimo dell’infamia e della vergogna mai sentita in un giorno di celebrazione della memoria Italiana come il 25 aprile.
Intendiamo protestare perciò con forza e ragione per l’aver consentito, a nostro parere, l’inquinamento della manifestazione e soprattutto della sacra ricorrenza della libertà e della verità.
Sarebbe stata invece un’occasione importantissima per ricordare, riflettere e manifestare il nostro amore per le libertà e la democrazia ed il ripudio del nazifascismo e di ogni dittatura che hanno spinto tante persone di ogni età, sesso, indirizzo ideologico e culturale e religioso a prendere le armi ed a sacrificare la vita per così alti ideali.
Sarebbe superfluo elencare fatti ben conosciuti della Resistenza politica, culturale ed armata dei tantissimi ebrei che parteciparono alla lotta per la Liberazione, i nomi dei tantissimi caduti in seguito alla deportazione o nella repressione e nei combattimenti nelle varie formazioni partigiane, in città come nelle campagne e montagne nelle quali operavano.
Ci basta qui ricordare che la Brigata ebraica si aggiunse ai patrioti risalendo la Penisola, liberando città e campagne e donando la vita di tanti giovani, sepolti nella nostra terra, per la Liberazione, che noi tutti ci apprestavamo a ricordare e festeggiare nel loro anniversario.
Purtroppo abbiamo dovuto rimarcare con rammarico che in passato il solo mostrare la bandiera della Brigata ebraica, durante il corteo che tradizionalmente si svolge a Cagliari il 25 aprile è stato oggetto, nel 70° anniversario, di insulti, provocazioni e di intollerabili atti di violenza fisica sin sotto il palco della cerimonia finale in Piazza del Carmine.
Lo stesso copione, questa volta in maniera chiaramente organizzata, si è svolto nel 71° anniversario della Liberazione ad iniziare da un tentativo di scontro nella piazza Garibaldi dalla quale doveva partire il corteo da parte di esagitati avvolti nella bandiera palestinese. Da allora l’Associazione Chenàbura, che rappresenta l’amicizia dei sardi per Israele ed è un punto di riferimento e sostegno per la presenza e la rinascita del nucleo di Comunità ebraica di Cagliari e di tanti ebrei che vivono nell’Isola, ha deciso con amarezza di non partecipare alla manifestazione cagliaritana del 25 aprile, dopo aver registrato episodi di provocazione sempre più espliciti, come le urla di passanti davanti alla nostra sede, inneggianti al terrorismo palestinese o al lancio al suo interno di volantini annuncianti la conquista della manifestazione del 25 aprile da pare di sedicenti sostenitori della Palestina.
Per questo, non condividendo la partecipazione invasiva delle bandiere palestinesi, senza per questo chiederne il loro allontanamento, perché non spetta a noi fare una tale richiesta, non accettando in nessun modo neanche la lontana equiparazione di altre bandiere alla bandiera della Brigata ebraica e alle bandiere delle Brigate partigiane, degli eserciti e degli Stati che hanno duramente combattuto e vinto il nazifascismo, e registrando con disgusto il tentativo di equiparazione del terrorismo di Hamas e di Hezbollah con la lotta di Liberazione dal nazifascismo condotta dai partigiani e dagli eserciti Alleati e dalla Brigata ebraica, non abbiamo partecipato al corteo e alle celebrazioni del 25 aprile a Cagliari.
Ancora una volta, la violenza verbale e ideologica, il falso storico e la propaganda tende a tappare la bocca prima di tutto a chi la pace ha veramente nel cuore.
Nessuno palestinese o israeliano sarebbe morto senza l’attacco di Hamas il 7 ottobre del 2023. I terroristi hanno invaso il territorio israeliano uccidendo sadicamente civili di ogni nazionalità e religione, di ogni genere e età, compiendo il più barbaro femminicidio di massa compiuto di recente.
A seguito di quel terribile pogrom Israele si sta legittimamente difendendo da una aggressione in tutte le sue frontiere, non ultima quella operata dall’Iran con un lancio di missili che avrebbero potuto fare centinaia di morti indiscriminate.
La sofferenza dei due popoli, israeliano e palestinese e le morti da entrambe le parti è provocata interamente dall’estremismo di Hamas.
Ricordiamo anche che i terroristi hanno ancora in ostaggio più di centotrenta israeliani. Sarà nostra cura, trascorsa Pesah, la Pasqua ebraica, ancora in corso da parte degli ebrei cagliaritani e sardi, che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla dominazione del faraone e la lunga camminata verso la terra promessa, organizzare in un’altra data assieme alla
Associazione Memoriale Sardo della Shoah, con la partecipazione della Comunità ebraica sarda in fase di ricostituzione ed i tanti suoi amici di Israele, per il 25 aprile una nostra specifica attività in ricordo della complessiva lotta di Liberazione e della Brigata ebraica e di tutti gli ebrei che hanno lottato e combattuto per la libertà e la sconfitta del
nazifascismo.
Il Presidente
Mario Carboni
@Angelo. Insomma il Hamas avrebbe punito Israele per il suo cattivo comportamento? Quale sono le ragioni del Hamas per avere dichiarato la guerra a Israele con il suo pogrom, con il suo sadismo, ripreso con le Go-pro per terrorizzare e gioire della carneficina? Uccidere 1000 civili sadicamente per cosa? liberare la Palestina ? come sarebbe fatto dopo questa uccisione? Quale é la logica ? grazie all’invasione Israeliana di gaza ??? Sta di fato Angelo, che per rispondere a questa domanda, prima di guardare agli Israeliani guarderei al Hamas. Chiaramente é difficile di pensare come un Islamista, mettersi al suo posto mentale per capire sue motivazioni. La dimensione autodestruttiva di Al-quaeda che ha portato alla distruzione dell’Afghanistan e dell’ISIS che ha portato alla distruzione della Siria e dell’Irak. sono delle strade di interpretazioni, fermare la pace che si metteva in moto con l’Arabia Saudita anche. Gaza e l’Iran sono gli unici paesi al mondo con un regime Islamico dichiarato e 19 anni di regime fondamentalista islamico produce Sinwar, che ha portato suo popolo in questa guerra e la striscia in questo stato
Cara Valentina ciò che dici è in parte vero ma non ti sembra che più di 30000 morti stragrande maggioranza civili donne e bambini siano un prezzo troppo alto da far pagare un popolo che in fin dei conti è sta cacciato dalla sua terra? Non dimentico certo la barbarie del 7 ottobre ma neanche le porcherie criminali dei coloni israeliani. Mai dimenticare la storia
@Valentina: cara Valentina, mi spiace ma non la penso così. mai detto che sia giusto mettere tutti sullo stesso piano, mai detto che non esistano differenze.
ma postulare che i barbari di Hamas abbiano agito solo perchè mossi da istinti assassini senza che Israele abbia mai ed in nessun modo dato motivo, questo si è essere ciechi
l’estremismo può essere declinato in modi svariati e molteplici
ribadisco: Dio ci salvi
@angelo Caro Angelo, sta di fatto TUTTI questi morti di questa guerra sono interamente a mettere sul conto del Hamas. NESSUNO sarebbe morto se Hamas non avresse attacato Israele, i bambini sarebbero ancora vivi… E per quello che riguarda “l’estremismo” il modo assolutamente barbarico e sadico con torture, stupri e vilipendio di cadavere è SOLO palestinese. I cosi detto “estremisti israeliani” non l’hanno mai fatto. Mettere sullo stesso livello l’uno e l’altro è un accecamento volontario, un modo ipocrita di non volere vedere le differenze.
Parole sante
Io penso che solo le persone siano esse israeliane o palestinesi che vogliono veramente la pace devono unirsi contro il vero nemico che per gli uni sono i coloni e nethaniau e per gli altri sono i terroristi di hamas senza questa presa di posizione comune non potrà mai esserci pace in Palestina
Una vergogna assoluta. Oramai in Italia al grido di Palestina libera si sta alimentando un antisemitismo rimasto latente per molto tempo. Oltre al fatto che questa gentaglia, perché di gentaglia si tratta, non conosce, e se la conosce sovverte, la storia. Trovo veramente allucinante che in piu, dietro le bandiere dell’antifascismo si annidino i più ferventi sostenitori delle peggiori dittature e teocrazia che vietano i più elementari diritti alle persone.
Tanti troppi cattivi maestri in questa Italia anti fascista.
signor Carboni, non intendo mettere in dubbio la verità delle su e affermazioni, dato che non sono profondo conoscitore degli eventi che Lei cita.
quello che mi sconcerta è che Lei non spende una parola in favore di un’idea di pacificazione e della fine di questa guerra, o almeno non la colgo.
non una parola sulla politica di Israele negli scorsi decenni ma soprattutto non una parola sulle migliaia di bambini (che a mio modo di vedere non hanno nazionalità) e di persone indifese che muoiono senza sapere perchè.
“La sofferenza dei due popoli, israeliano e palestinese e le morti da entrambe le parti è provocata interamente dall’estremismo di Hamas” è per me illuminante.
Scopro in questo momento che non esiste estremismo da parte israeliana.
Dio ci salvi
Po TOTU is Pópulos matessi dignidade e arrespetu, matessi libbertade e responsabbilidade personale e colletiva!!!
Tocat a dh’acabbare cun totu is ratzismos e crìmines contr’a s’umanidade chi est dónnia gherra e dónnia domìniu personale e/o colletivu.
Est custa sa paghe e vida cooperante a profetu de totus, est custu s’Umanidade e umanésimu possìbbile.
S’àteru est GHERRA, distrutzione e vandalismu preparandho e faendho, crìmine sèmpere tessendho e faendho de una inciviltade/barbaridade de gherra.