Venerdì scorso è scaduto il termine per la presentazione di candidature per l’elenco da cui la Commissione per il Controllo Analogo di Abbanoa deve trarre le terne da proporre all’Assemblea dei soci di Abbanoa per eleggere i membri del Cda, il collegio dei Sindaci e il Revisore dei conti. Qui l’avviso.
È un piatto ricchissimo di nomine, che sta sopra una società prossima al collasso, non per la situazione finanziaria, ma per il disordine gestionale e per la cecità della politica regionale. Ma di questo parleremo dopo, adesso andiamo dentro la pulsione pastasciuttara della Giunta Todde che, quando sente odore di nomine è capace di imbizzarrirsi fino a uccidere il cavallo, cioè fino a far danno a tutti noi e lasciare loro a piedi e col ditino in bocca.
È successo che in casa Pd, dove non sfugge un bando per nomine neanche a volerlo e dove l’esercito dei parassiti della politica, quelli senza lavoro perché dediti anima e corpo al bene pubblico senza che il pubblico si accorga del bene (che è sempre e solo loro), ma solo del costo della loro pigrizia, diligentemente ha fatto presentare la domanda ai suoi. Dovrebbero essere pervenute una cinquantina di domande, tra le quali quelle dei famelici Pd e di tanti cittadini comuni, ma non una della nuova specie degli esperti autotitolati grillini, gli onnivori piuttosto che onniscienti, generati dal movimento democratico del Vaffa, notoriamente civilissimo e eticamente radicato, che ha cambiato le sorti dell’Italia, aumentandone il debito pubblico e parimenti la facilità di carcerazione e di spionaggio dei cittadini da parte dello Stato. Loro, i grilli in attesa di pasto compensativo, non sono abituati ai bandi, ma ai premi, alle consulenze, e dunque hanno bucato il termine. Il nitrito di viale Trento si è levato nitido e minaccioso e ha cercato strade di azzeramento della procedura.
E così Ares agguantò lo scudo, Calliope cominciò a cantare a squarciagola e la guerra cominciò. La Presidente ha vergato questa lettera, nella quale eccepisce un difetto di composizione della Commissione del controllo analogo che ha indetto la manifestazione di interesse e ne dichiara illegittimi tutti gli atti, di conseguenza anche la manifestazione di interesse.
Si potrebbe dire: “Geniale!” (i senatori parassitari del Pd dovranno stare a dieta un altro po’), se non fosse che per togliersi un foruncolo dai penduli, li si è tagliati in un colpo. Infatti, the crickets ignorano che Abbanoa esercita in house il Servizio Idrico Integrato perché (e se) sottoposta a controllo analogo. Se viene meno il controllo analogo, viene meno l’in house. Abbanoa è stata priva di controllo analogo per due anni e mezzo; lo si era rabberciatamente riattivato perché era ed è molto rischioso che una società titolare di una concessione in house ne sia priva, soprattutto nell’imminenza (2025) della scadenza della concessione. Con questa lettera, la Regione l’ha ufficialmente dichiarata priva di controllo analogo. Un geniale harakiri!
La decadenza dall’in house rende, poi, difficilissima la possibilità della sua proroga (oltre alla mancata cessione delle quote della Regione ai Comuni, genialata della Giunta Solinas) e la Sardegna vedrà adesso (2025) il suo Servizio Idrico esposto seriamente alla privatizzazione, perché il Servizio andrà a gara e non è detto che Abbanoa si trovi nelle condizioni di potervi partecipare e di vincere.
Ma the crickets, callidissimi, stanno pensando che tanto loro faranno la legge per l’istituzione della Multiservizi (idea il cui copyright è del sottoscritto). Verissimo, e allora perché cedere l’inceneritore più nuovo che ci sia in Sardegna, quello di Macomer, al Consorzio Interprovinciale di Nuoro (che ha più di un problema gestionale e finanziario)? Come si fa a fare una multiservizi acqua, energia, rifiuti, se si cedono le nuove infrastrutture ai baronetti e ai baronati locali tra i più fallimentari? Un vero disastro di dilettantismo e superbia.
C’è una soluzione? C’è sempre una soluzione, ma io non la suggerisco, perché sono all’opposizione di chi perseguita i dissenzienti e paga i parassiti. Finché la Grilla parla solo con i grilli pastasciuttari l’unica soluzione è che anch’io faccia cantare Calliope. Al Pd non ho nulla da dire: per me è come vedere un vecchio compagno di banco in preda alle patologie del gioco d’azzardo. Non è più un partito: ha un che di tribale, di chiuso, di endogamico; ha la maschera di chi si compiace di esercitare il potere sugli altri, un piacere sadico che mi risulta insopportabile.
Egregio Pasquale di Carlo, nome finto all’anagrafe, lei deve essere uno dei movimentisti di professione, uno di quelli che inventano bugie e poi ci credono loro stessi. Adesso gliele elenco una ad una le sue bugie:
1) io sono quello che ha capitalizzato Abbanoa, tutta con capitale pubblico, portando il capitale detenuto dalla Regione oltre il 70%; l’ho fatto quando Abbanoa era di fronte al giudice fallimentare e già era pronto un progetto di privatizzazione del Servizio Idrico Integrato di Abbanoa. L’ho salvata dal fallimento e, in questo modo, ho impedito che i privati si impossessassero dell’acqua della Sardegna;
2) io sono l’artefice della legge che prevede che la Regione ceda le sue quote ai Comuni, come è previsto dalla legge nazionale. Quando la Giunta Solinas previde di non adempiere a questo obbligo, nessuno, tantomeno gente come lei che non sa nulla ma crede di sapere tutto, protestò. Oggi, la permanenza della Regione come socio di maggioranza e la mancanza del controllo analogo rappresentano il maggior rischio verso la privatizzazione;
3) le tariffe sono stabilite da un’equazione di Arera, l’Agenzia per l’energia, l’acqua e il gas; i costi di produzione dell’acqua in Sardegna sono dovuti, in larga misura, agli errori madornali della gestione precedente quella di Abbanoa (quella degli enti lottizzati di cui lei è tanto orgoglioso) e al Piano d’ambito, che è ancora quello della Giunta Pili;
4) come vede lei se l’è presa con colui che più di altri ha difeso l’acqua pubblica. Sarà pur vero che con le budella del più buono si possono impiccare tutti gli altri, ma è certo che con il cervello del più tonto non bevi neanche un bicchiere d’acqua.
L’ astio che emerge da questo articolo mi fa capire che paolo Manichedda non è stato un amministratore ma un amministratore. Se i problemi di Abbanoa siano tutti da addebitare alla giunta appena insediata e non a 30 anni di malgoverno regionale in cui per una stagione ha fatto parte anche il mannchedda fa capire quale errore sia stato eleggere una così scarsa persona agli scranni di via Roma. Ricordo agli smemorati che la Sardegna è stata sede di un esperimento sociale per cui il referendum contro la privatizzazione dell’ acqua pur essendo stato vinto in Sardegna, con l’ avvento di Abbanoa che ha triplicato le bollette, non è stato applicato. I posti di comando e di controllo della Abbanoa Spa sono illegali e illegittimi secondo il risultato referendario ed oggi accusare qualche farabutto, di diversa estrazione politica, non assolve chi ha svenduto un bene primario e salvavita come l’ acqua che ha fatto si che per far fare soldi ad Abbanoa ha chiuso perfino le fontanelle nei paesi dove nemmeno gli animali possono più abbeverarsi. Caro Manichedda non ci venga a fare lezioni di onestà perché diceva il vecchio detto che con le budella del più buono ci puoi impiccare tutti gli altri.
Egregio Antonio, lo dice la Regione che sostiene che “l’organo non poteva legittimamente operare”. Forse prima di sparare corbellerie bisogna imparare a leggere.
…..attendiamo la reazione dei piddini autocandidatisi per
” il posto ” !!!!!!
Credo che le scintille non mancheranno , perché tutto si può aggiustare , ma non la dissolvenza del posto !!!!! Al diavolo professionalità e curricula :i baronetti locali senza linfa quotidiana , non staranno a guardare le iperboliche oluzioni grilline .
Buongiorno, ho la netta sensazione e spesso pure la prova che ogni tanto scrive delle belle corbellerie. È un problema diffuso tra coloro che, illuminati, che da casa pensano di capire e dominare il mondo. Lo fa! Ci spieghi lei che ne sa! Dove c’è scritto che decade tutto solo per il fatto che un componente non accetta l’incarico? Chi lo dice che la commissione che deve nominare la terna e che deve svolgere il controllo analogo non può operare? Chi dice che decade tutto a catena? Sulla base di quali norme ? Forse pure lei è bene che studi e approfondisca un po’ prima di spararle grosse.
“Pd, dove non sfugge un bando per nomine neanche a volerlo” che alberga “l’esercito dei parassiti della politica”: non poteva esserci definizione migliore. Manca perà un richiamo alla totale mediocrità professionale e culturale di questi parassiti