di Paolo Maninchedda
Tutto accade simultaneamente. Mentre in Sardegna si legge un libro, in Siria si spara, in Germania si contano i soldi sottratti all’Europa, due giovani si baciano e altri due si lasciano, nasce un bambino e un altro piange all’asilo, a Olbia c’è un DG che ha un’idea marittima della sterilizzazione delle lenzuola degli ospedali ma si giustifica dicendo che alla gara ha partecipato una sola impresa sarda, come se fosse una colpa. Tutto accade simultaneamente: la virtù e il vizio, l’eccellenza e l’errore.
Ieri la giornata è iniziata con l’ennesimo messaggio di mio compare su un argomento sconosciuto:
«Paolo ammentadi sa boccola pro piaghere».
Ecco, io contemporaneamente ero impegnato nella conferenza stampa con Pigliaru…
Rispondo quasi clandestinamente:
«Ma ite diaulu est custa boccola?».
«Sa boccola est unu tubigheddu de ferru chi mi depiat attrossare Paolo Rossi pro su friscu de sa gianna chi tenimos in s’aposentu ‘e lettu».
Pigliaru comincia a guardarmi perplesso…
«E deo ite b’intro?».
«Ses a curzu ‘de Paolo Rossi in sa rubrica de su telefoninu, cazzu!».
Pigliaru mi passa la parola. Finisco la mia parte. Rispondo:
«Ses una chida chi m’arruinas sos buttones cun custa boccola!».
«Iscusade compà, no mi nde fui abizadu. Tenidebolos contu, sos buttones».
E così, contemporaneamente, si chiudeva la conferenza stampa e la lunga querelle sulla boccola.
Esco da Villa Devoto e ricevo un sms da un consigliere intelligente dell’opposizione:
«Sai per caso che cos’è il crepa-crepa?».
«Certo che lo so: dicesi crepa-crepa la manifestazione di un successo che fa crepare di invidia l’avversario».
Dieci secondi netti e arriva la risposta:
«Ecco, appunto, anche tu ti ci devi mettere a farci il crepa-crepa sulle infrastrutture! Stavo partendo in ferie e adesso mi chiedono di fare una dichiarazione dicendo che sono soldi finti». Il caso ha voluto che contemporaneamente un amico ogliastrino mi mandasse la foto dell’inizio attività sul cantiere della SS 125, lo stesso su cui un anno fa autorevoli membri dell’opposizione avevano detto che i soldi erano finti.
Torno a casa e mi metto a passare l’impregnante sulle finestre. Per non vivere più la contemporaneità con la follia del mondo, spengo il cellulare. Finalmente il mondo torna a una dimensione.
Comments on “Giornata intensa: le opposizioni, il crepa-crepa, la boccola di mio compare e le lenzuola di Olbia”
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Sì, ma cosa c’entra la foto delle terme di Santa Maria Coghinas??;)
Ciao Paolo, anche tu hai bisogno di qualche giorno di riposo, solo i crepa-crepa non potranno godere di questa opportunità, lascia che continuino a chiedersi se i soldi sono finti.
Buone ferie a tutti , Mariano