Cominciamo dalla più grande delle bugie.
Il Procuratore della Repubblica di Oristano ha dichiarato due giorni fa che tre incendi minori (Usellus, Seneghe e Cabras) erano stati chiaramente dolosi, mentre quello del Montiferru è stato colposo, o almeno con questa ipotesi investigativa si starebbe muovendo la Procura.
Il giorno dopo queste dichiarazioni, organi di stampa e tv (lasciamo perdere il Tg3 Rai che in un servizio fatto da chi non conosce la geografia della Sardegna, e non è certo la prima volta, ha affermato che l’incendio, mentre era in corso, poteva ‘saltare’ in Gallura…) hanno detto e scritto che l’incendio principale era doloso.
Perché?
Perché avere un informe mostro piromane da cercare è meno oneroso che dire la verità che è una sola: l’incendio del Montiferru sta interamente nella responsabilità delle istituzioni pubbliche in termini di prevenzione, pianificazione e programmazione della campagna antincendi. È un incendio di Stato, nella forma di un incendio di Regione.
La Regione Sardegna deve indennizzare le popolazioni perché la responsabilità di quanto accaduto è sua, interamente sua.
Questa evidente verità viene negata e si cerca il piromane.
Oggi l’intervista della Nuova al capo della Protezione Civile Sarda è cieca e fatalista rispetto a eventi che, invece, le carte e i fatti dimostrano che potevano essere evitati.
La logica di Belloi, in nulla contrastata dal giornalista, è quella della volgarissima barzelletta cagliaritana che si conclude con la battuta: «À nau su dottori chi deppis morri»!
Per non parlare della vergognosa ripresa, in questi giorni, di temi quale il famoso telerilevamento.
Ma di che cosa si sta parlando?
Ma lo si sa o no che il Raggruppamento Temporaneo di Imprese del telerilevamento di infausta memoria ha perso la causa intentata contro la Regione Sardegna e ha transato un pagamento di 2.700.000 euro in due tranche a favore della Regione Sardegna?
Ma è possibile che appena succede una disgrazia ci debba essere chi parla di affari, di soldi, di macchine?
Ma torniamo all’Incendio di Regione quale è stato l’incendio del Montiferru.
Compiti della Regione sono la pianificazione, la programmazione e la realizzazione della Campagna antincendi, attraverso atti che partono dalla delibera della Giunta del 26 aprile e che lì si interrompono, perché i piani ripartimentali non sono stati approvati. Primo punto.
Secondo punto: la Regione ha il dovere di organizzare bene il Corpo Forestale della Regione e invece ha fatto decadere tutti i dirigenti di servizio al punto che oggi un solo dirigente ha 4 servizi.
Terzo punto: la Regione ha il compito di coordinare Corpo Forestale, Forestas e Protezione civile. Questo coordinamento è risultato inesistente. Qualcuno è andato a vedere il Piano ferie del Corpo e la sua incidenza sull’intervento nel Montiferru? Qualcuno è andato a vedere le visite mediche predisposte nel giorno?
Qualcuno è andato a contare quante persone erano realmente presenti a terra? Qualcuno ha letto gli atti del Direttore di Forestas che ha scritto di non poter fornire dati sulle persone impiegate distinte per funzioni attribuite? E come si organizzano le persone se non si possono distinguere i ruoli? Lo si è capito o no che nel pieno della Campagna antincendi il mondo forestale era attraversato e distratto da questioni sindacali? E l’allontanamento per spuntino a Sardara del Comandante del Corpo Forestale dove lo mettiamo? Era necessario farlo subito? Non si poteva aspettare a settembre per la sua impiccagione? E ancora: chi ha fatto e chi ha verificato l’incendio di venerdì? Perché si è scoperto solo sabato pomeriggio che l’incendio di venerdì era ripartito? Che fine ha fatto la segnalazione delle condizioni del bosco del Comitato spontaneo, qualsiasi cosa esso sia, perché conta il merito della segnalazione non il fatto che sia firmata o anonima.
Quello che non si capisce è che per chi ha perso tutto è ben diverso, sotto il profilo degli indennizzi e delle ripartenze, se la responsabilità e della Regione e di qualche Comune o se invece lo è del Fato. Nel secondo caso, vale il vittimismo fatalista di Belloi, che assolve le strutture, indica in un anonimo piromane il colpevole e sciacqua nell’indefinito la colpa della disorganizzazione del potere e al potere.
Accompagnare con cronache edulcorate il fatalismo peloso di Regione vuol dire fare volgare propaganda, non informazione. Altro che giornali quotati 12 milioni di euro per imprenditori gonzi che abboccano al miraggio di un potere di orientamento dell’opinione pubblica che non c’è più! Giornali fatti male, valgono veramente poco. Giornali da coretto a comando non si comprano, si guardano decadere come si guarda a un destino meritato.
Sarebbe poi interessante capire quanti dei cinquemila operari di Forestas operano effettivamente nel campo, quanti nell’antincendio, quanti nella Forestazione e quanti invece sono dichiarati inidonei alle mansioni, considerata l’applicazione del CCRL degli impiegati regionali agli operai. Peraltro con la stessa stessa declaratoria delle mansioni degli impiegati che ovviamente non c’entra nulla con gli operai forestali. Sarebbe interessante capire quanti dipendenti di Forestas sono invece finiti negli Assessorati ed in altre Agenzie negli ultimi tempi.
Bisognerebbe capire come mai con una forza in campo così numerosa, superati solo dalla Sicilia , la regione Sardegna non riesce a organizzare un minimo di prevenzione degli incendi. Riassumendo 5000 di Forestas ora tutti a tempo indeterminato, 1300 del CFVA ( quest’ultimi però che vigilano anche il territorio con funzioni di pubblica sicurezza) e la Protezione Civile della Presidenza, ora numerosa come non mai, e mai possibile che la Regione Sardegna non riesca a creare un comparto specifico che lavori in sinergia? E mai possibile che anche su questi argomenti vitali per la Sardegna si pensi prima al consenso elettorale ? Consenso effimero perchè i Sardi alla fine giudicheranno i disastri fatti.
E vogliamo parlare del perché nessuno ha dato ascolto ai Cuglieritani che, quando l’incendio era quasi arrivato alle porte, chiamavano per chiedere aiuto e gli veniva risposto dalla centrale operativa dei VVF che non capivamo nulla, che i loro esperti dicevano il contrario, che era impossibile. Vogliamo parlare del fatto che abbiamo guardato attoniti le fiamme che da 30 km sono arrivate ai nostri piedi senza vedere nessuno che abbia cercato di fermarle prima che fosse troppo tardi? Perché???!
A proposito di responsabilità….. ma vogliamo parlare del conflitto di interesse in cui si troverà ad operare chi dovrà stabilire le cause dell’incendio del Montiferru….?? gli investigatori della Forestale che su incarico della procura dovranno “ trovare le prove “ per capire se quell’incendio è stato doloso o meno, appartengono allo stesso corpo forestale che in teoria avrebbe avuto il compito/dovere di bonificare bene quei terreni a seguito del primo incendio divampato per via di una autovettura che ha preso fuoco in maniera accidentale….??? Così… chiedo per un amico….
Professore, molto eloquente l’immagine della copertina dell’articolo, ma non rivela nulla di nuovo. Non dimentichiamo che questo OMISSIS durante l’anno e mezzo dell’emergenza covid è rimasto a “dirigere le operazioni” dal tinello di casa. Nascosto, occultato, distante dai problemi e dalle criticità. Quando anche in quel terribile periodo di emergenza sarebbe dovuto stare imbullonato a lavorare, in ufficio e anche tra la gente, per dare l’esempio, non a far finta di impegnarsi di fronte ad una telecamera OMISSIS . Qualcuno può dimenticare che mentre tutti, e dico tutti, i Presidenti di Regione si scapicollavano a visitare ospedali che Quello era assente? Ci vogliamo dimenticare gli osceni punti stampa,? Vergogna. Nulla di nuovo purtroppo anche di fronte a questa tragedia!